Colpo di scena: il centro destra chiede scusa a Sport in Novi e la prega di tornare.

Chi ha seguito le convulse vicende della politica novese, sa che l’argomento che più ha impegnato la giunta e la maggioranza è stato lo sport. Mentre la città sta attraversando la più grande crisi economica e sanitaria mai vista dai tempi della peste, a Palazzo Pallavicini la questione più importante da discutere è stata la gestione degli impianti sportivi. 
Sarebbe lungo ripercorre questo psicodramma: basti ricordare che questa questione ha portato alla cacciata dell’Assessore Costanzo Cuccuru, con tanto di ricorso al Tar, e alla spaccatura della maggioranza. Senza dimenticare gli striscioni appesi in consiglio comunale e davanti alla sede delle lega contro Bertoli, Cuccuru, Bonvini e Sabbadin. 

Lo striscione appeso dalle Lega contro Bonvini e Sabbadin

L’imperativo per la rivoluzione del buon senso era uno solo: togliere a “sport in Novi”, lo società fondata dalle associazioni sportive novesi, la gestione degli impianti sportivi.  Poco importava se tutte le società sportive novesi erano contrarie, tranne due. 
Per i portatori del buon senso Sport in Novi era una sorta di cancro comunista da sradicare dalla città. Insomma, se ne sono dette di tutti i colori. C’è chi dalle parti della maggioranza ha detto di aver fatto un esposto in procura, accusando Sport in Novi di malversazione. A proposito, che fine ha fatto?
L’obbiettivo comunque era stato raggiunto: Sport in Novi avrebbe chiuso il suo mandato il 31 marzo, togliendo il disturbo. 

Nella riunione della commissione sport, avvenuta lunedì scorso, l’assessore Andrea Sisti (che ha sostituito il defenestrato Cuccuru) ha presentato la sua proposta di gestione: bandi, affidi, contratti, il tutto gestito direttamente con le società sportive (le stesse che facevano parte di sport in novi) il tutto da concludere entro meno di due mesi. Nella stessa riunione l’assessore ha candidamente ammesso che la miglior ipotesi di gestione possibile era quella di Sport In Novi, ma che non era praticabile per scelta politica. 

Evidente che l’assessore, in carica dalla fine di ottobre, in tre mesi ha capito che il centro destra novese aveva ancora una volta sbagliato su tutta la linea. 

Ma ecco il colpo di scena finale: l’assessore ha capito anche che il suo piano non poteva funzionare, che non c’era il tempo e che rischiava davvero di dover essere lui a dover andare ad aprire palestre e campi sportivi. Ma “indietro non si torna”, ha precisato Sisti in commissione. O forse no? 

Pare che sia Sisti sia andato in giunta dicendo che l’unica cosa da fare era quanto gli avevano detto Marco Bertoli e Alfredo Lolaico in commissione: cospargersi il capo di cenere ed andare in ginocchio da Sport In Novi, chiedere umilmente scusa e sperare che la società accetti di proseguire la gestione. Altrimenti, si potevano trovare un altro assessore. 

Ecco che arriviamo ora all’incredibile colpo di scena finale: Sisti e Cabella hanno convocato venerdì pomeriggio Sport In Novi, con il capo cosparso di cenere hanno implorato la società presieduta da Michele Scotto Di Luzio di proseguire la gestione. 
Avete capito bene: dopo essersi spaccati, dopo gli striscioni appesi, dopo mesi di liti, quando finalmente si è raggiunto l’obbiettivo “politico” di togliere Sport in Novi dai piedi… hanno scoperto di non avere idea di come fare senza Sport in Novi a gestire gli impianti sportivi. 
Quindi, hanno innestato una precipitosa retromarcia e hanno chiesto proprio all’odiata società di risolvere tutti i problemi che hanno creato. 

Ora cosa farà Sport in Novi? Se dice no al comune, lo sport novese si paralizzerà per mancanza di impianti sportivi tara meno di due mesi, proprio quando la morsa della pandemia comincia ad allentare. Se dice si, deve mandare giù un rospo grande come lo stadio Girardengo. 

La risposta di Sport in Novi al comune è attesa per oggi. Appena ne sapremo di più, vi aggiorneremo. 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

2 commenti su “Colpo di scena: il centro destra chiede scusa a Sport in Novi e la prega di tornare.

  1. E’ inutile girare il coltello nella piaga, l’influenza di una informazione deleteria, aveva creato nel Paese, aspettative distorte, esaltando la lega come portatrice di chi sa che cosa, determinando una specie di esaltazione e Novi non poteva rimanere indifferente. La lega è così dappertutto.
    Ora che servono fatti e non slogan ed i problemi non si risolvono con le bravate delle lenzuolate appese, ma con seri progetti, ci rendiamo conto in che mani ci siamo messi e il peggio deve ancora avvenire.
    Ma non sono solo loro, anche i rimasugli di F.i. , pur essendo di condotta più razionale sono coinvolti nella mediocrità . Cercai di farglielo capire nella campagna elettorale, ma l’esaltazione aveva offuscato ogni altra ragione.

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