Chiusura sportello immigrati: una scelta politica o economica?

«Abbiamo deciso di ridimensionare il servizio per limitarlo, politicamente ovviamente anche, ai nostri cittadini. Una popolazione che riguarda il 27% che sono gli over 65 che hanno difficoltà ad accedere alle modalità telematiche. Mancando le risorse ovviamente bisogna fare i conti con le possibilità che ci sono». Con queste parole il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella ha spiegato – un po’ a modo suo – le motivazioni della improvvisa chiusura dello sportello immigrati del comune di Novi Ligure alle telecamere del Tg3 Piemonte. 
Poche ore prima si era svolta la commissione bilancio da cui abbiamo appreso che il comune ha un avanzo di bilancio di oltre 400mila euro.

Cerchiamo di interpretare le parole di Cabella: par di capire che la scelta di chiudere il servizio sia una scelta politica, in linea con il principio “prima gli Italiani” tanto caro ai nuovi leghisti (ai vecchi, era caro “prima i padani”). Ma par anche di capire che la scelta non sia politica, ma economica, visto che parla di risorse che mancano. Delle due, una: o è una scelta “ovviamente” politica, come dice, o una scelta dovuta alla mancanza di risorse. 

La soluzione ci viene appunto dalla commissione bilancio, che ci dice che i quattrini ci sono eccome. I 21mila euro di costo del servizio non mancano. Quello che mancherà, sono i posti di lavoro delle due operatici del servizio.

Una scelta politica che parla alla pancia dell’elettorato leghista, che forza la mano portandoci a chiederci: meglio gli immigrati o meglio gli anziani? 

Se oltre alla pancia, si pensa anche con la testa, la questione diventa davvero Politica, questa volta con la P maiuscola. Il servizio che sta per chiudere era un servizio che favoriva l’integrazione. Chiuderlo, significa lavorare per l’esclusione. Significa creare emarginazione, allontanare quella pace sociale la cui assenza è danno sia agli immigrati, che anche, forse più, ai novesi.

Intendiamoci, l’idea di lavorare per la “integrazione informatica” degli over 65 non è brutta. Ma il fatto che dietro questo annuncio alla stampa non ci sia uno straccio di progetto – ma questo ormai abitudine di questa amministrazione – fa pensare che la questione sia davvero solo politica, con la p minuscola, e si sia voluto solo dare un giustificativo alla città della chiusura di un servizio. 

Da più parti si sta chiedendo all’amministrazione leghista di tornare sui suoi passi: lo chiedono le scuole, lo chiedono le associazioni, lo chiedono alcuni partiti – mentre altri sono silenti. Come ci conforterebbe sapere l’opinione del Movimento 5 stelle su questa scelta! 

Sindaco, ascolti la società civile e segua l’esempio dei consiglieri regionali leghisti che sono tornati indietro sui loro passi sulla legge sul gioco d’azzardo. Del resto, non sarebbe la prima retromarcia che fate. 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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