Tortona: desolante la risposta del comune sul sostegno psicologico agli adolescenti

Valeria Vacchini, Neuropsicomotricista dell’età evolutiva presso un ospedale lombardo ma residente a Tortona, ci ha inviato un appello che volentieri pubblichiamo.
A seguito del dibattito che si è sviluppato in Consiglio comunale a Tortona, per la  proposta di mozione relativa al sostegno psicologico per gli adolescenti, Vacchini ha promosso l’appello che trovate di seguito. L’obiettivo  è quello di sottolineare l’importanza dell’apertura di uno spazio di ascolto rivolto agli adolescenti della città  per aiutarli ad affrontare le conseguenze della pandemia e della privazione sociale che ha comportato. Il bisogno è grande ed i Servizi pubblici non riescono assolutamente a far fronte alle numerose richieste del momento. 
L’appello è stato condiviso e sottoscritto da un gruppo di colleghi del territorio (medici, psicologi, docenti ed educatori) che si occupano di età evolutiva.

Poche ma sentite righe per condividere la nostra preoccupazione in seguito alla risposta fornita dall’Assessore alle politiche sociali del Comune di Tortona alla proposta di realizzare un progetto di ascolto e sostegno psicologico indirizzato agli adolescenti della città per aiutarli ad affrontare le conseguenze della pandemia e della privazione sociale che ha comportato, presentata da parte di “Progetto Tortona” in occasione dell’ultimo Consiglio comunale.
Il 27 maggio 2021 si è celebrato il 30° anniversario della ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato internazionale che fissa i principi universali a tutela dei bambini e dei ragazzi di tutto il mondo. L’evento cade in uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese, quello della pandemia da Covid-19. Le conseguenze delle limitazioni imposte per la tutela della salute pubblica hanno compresso, a tratti azzerato, una serie di diritti fondamentali, come quelli alla socialità, all’istruzione, all’ascolto, alla partecipazione, al tempo libero e allo sport. Siamo stati così catapultati in una sorta di “anno zero” dei diritti dei minori, che diventa un’occasione di consapevolezza dell’importanza delle conquiste conseguite, ma anche di rilancio dell’impegno di tutti noi, cittadini ed istituzioni, per la difesa e lo sviluppo delle stesse nel futuro. 
È oggetto di numerosi studi l’impatto che la Pandemia ha avuto sui bambini e gli adolescenti, in particolare a causa di misure quali il lockdown, la chiusura delle scuole e dei servizi educativi e di quelli socio-assistenziali. Questa situazione complessa, ha modificato radicalmente la routine e le abitudini di socializzazione dei più giovani, fissandosi nelle loro menti per la sua straordinarietà e per il conseguente peso emotivo, creando una serie di ricordi che li accompagneranno per tutta la loro vita. Gli effetti di medio-lungo termine sui minori sono spesso a rischio di irreversibilità e possono interessare sia il benessere psico-fisico sia la capacità di apprendimento e sviluppo.
Nei reparti di Neuropsichiatria Infantile dall’ottobre 2020 ad oggi si è registrato un aumento esponenziale dei nuovi accessi per urgenze psichiatriche con quadri clinici più severi quali disturbi ansioso-depressivi, ideazioni e tentativi suicidari, attacchi al proprio sé corporeo, autolesionismo e break-down psicotici. Tra i bambini più piccoli si è registrato invece un aumento delle sindromi ansiose manifestate attraverso la sfera somatica, come mal di pancia, mal di testa, aumento o perdita di peso, incubi, enuresi.
In questa cornice drammatica, e a fronte di un disagio psicologico allarmante, occorre mettere in campo azioni intese a contrastare questi effetti negativi e a rispondere alle richieste di quei ragazzi che in modi e tempi differenti, ogni giorno, chiedono aiuto. Dove ci sono bambini e ragazzi, ci sono i loro diritti ed è importante ascoltarli, rispettarli ed esercitarli.
Numerosi Comuni e associazioni in Italia, si stanno già impegnando attraverso l’istituzione di attività concrete e gratuite, con lo scopo di elaborare azioni strategiche e politiche a favore della tutela e della promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nell’attuale periodo di emergenza sanitaria.
L’Associazione Progetto Tortona nel Consiglio comunale del 27 maggio 2021, ha presentato una mozione per la realizzazione di un progetto di sostegno psicologico rivolto agli adolescenti della città. Il testo della mozione chiede, attraverso il coinvolgimento di realtà pubbliche e private del territorio, l’erogazione di uno spazio di ascolto e condivisione con specialisti del settore, destinato a chi ne faccia richiesta indipendentemente dalla provenienza sociale, familiare ed economica. L’intento della proposta è quello di affiancare e supportare realtà locali già esistenti in città (scuole, ASL, servizi sociali), per rispondere più velocemente alle richieste di aiuto che non trovano attualmente spazio di ascolto in quanto i Servizi territoriali e i reparti ospedalieri sono ormai saturi e schiacciati dalle numerose richieste e non in grado di intervenire nella fondamentale fase di prevenzione.
L’Amministrazione comunale, per voce dell’Assessore alle politiche sociali e giovanili ha respinto la mozione, ritenendola “superflua”, contestando i dati scientifici presentati a supporto e l’equazione “pandemia=disagio”, attraverso il ricorso a motivazioni non supportate da alcuna base logico-razionale.
L’appello che rivolgiamo al Comune è quello di impegnarsi nella realizzazione del progetto proposto, in un’ottica di prevenzione e supporto ai servizi al territorio: ricercatori e professionisti del settore dell’età evolutiva, da più parti, raccomandano infatti un intervento preventivo per affrontare i bisogni di salute mentale dei minori e scongiurare possibili conseguenze negative a lungo termine.
Il Comune di Tortona può porsi al centro di una rete collaborativa, diretta e digitale, che coinvolga vari stakeholder (psicologi, scuole, servizi sociali) e sia in grado di intercettare finanziamenti pubblici e privati, con il fine di predisporre spazi di ascolto, di promozione e prevenzione, non connotati in senso patologico, per l’elaborazione e gestione delle emozioni e delle ansie legate alle conseguenze dell’emergenza epidemiologica del virus Covid-19delle fasce vulnerabili come quella rappresentata dagli adolescenti.
Crediamo fortemente che l’applicazione di conoscenze psicologiche, in situazioni critiche come questa, possa essere di grande aiuto, e non solo al singolo che ne faccia richiesta, ma all’intera comunità, perché aumentando il benessere dei singoli, quasi in un effetto di risonanza, può aumentare il benessere della collettività. Lo dobbiamo ai nostri giovani, ai quali stiamo chiedendo un sacrificio importante: quello di posticipare l’appuntamento con il proprio futuro.  

Valeria Vacchini – Neuropsicomotricista dell’età evolutiva; Gianfranco Agosti– docente;  Roberta Angeleri – Docente; Giulia Annibaletti – Progettista Youth Worker; Antonella Arancio – Psicologa; Davide Ruben Barbaglia – Psicologo Psicoterapeuta; Linda Bincoletto – Antropologa ed Educatrice; Federica Boccato – Docente; Serena Caffarone – Psicologa; Martina Cremanti – Psicologa; Francesca D’Elia – Pedagogista; Giada Finotti – Docente; Franco Fontana – Medico – specialista in Pediatria; Mafalda Garardo – Educatrice; Giulia Gianelli – Psicologa Psicoterapeuta;  Chiara Martinelli– psicologa; Silvia Mischiatti – Docente; Marcella Pisa – Psicologa; Patrizia Nicolini– Medico- specialista in Psichiatria ; Cecilia Zadra – Psicologa.

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Veleria Vacchini

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