Centro vaccinale, l’allarme dei volontari: troppe assenze dell’Asl

Carabinieri in congedo, associazione Iris, Associazione nazionale alpini, protezione civile: tutti i volontari che da tre mesi prestano la loro opera presso il centro vaccinale dell’Asl Al realizzato presso il centro fieristico Dolci Terre di Novi lanciano l’allarme: così non si può andare avanti. Quando il 10 marzo scorso il commissario dell’Asl Al, Valter Galante e il direttore del Distretto sanitario Novi-Tortona dell’Asl Al, Orazio Barresi, insieme al sindaco Cabella, hanno inaugurato il centro vaccinale di Novi, hanno annunciato l’obbiettivo di raggiungere le 500 vaccinazioni al giorno e hanno ringraziato il personale dell’Asl. Ma se il risultato è stato raggiunto senza troppe complicazioni per i cittadini, è stato anche grazie ai volontari che hanno permesso di smistare e gestire gli afflussi delle tantissime persone convocate. 

Ma l’obbiettivo dei prossimi giorni è di raggiungere le 700 vaccinazioni al giorno, dilatando gli orari di apertura del centro vaccinale fino alle ore 23. Ma non è tanto questo che preoccupa gli alpini, quanto le continue assenze del personale dell’asl, in particolare quello preposto alla registrazione delle persone in ingresso. Un compito che deve essere svolto da un infermiere, un assistente sanitario o impiegato amministrativo, visto che ha anche a che fare con la privacy sanitaria dei pazienti. 

Ma sempre più spesso, ci dicono i volontari, il personale manca e per evitare che tutto il processo si blocchi, sono gli ex alpini o gli ex carabinieri che si devono a compilare i moduli con le persone chiamate a fare il vaccino. Una situazione insostenibile che lo diventerà ancora di più quando gli orari di vaccinazione verranno prolungati. «In assenza del personale preposto – ci dice Sergio Quagliozzi, carabiniere in congedo – o le vaccinazioni si fermano, o ci mettiamo noi a registrare le persone. Ma è un lavoro che noi non possiamo svolgere».

La prestazione dei volontari deve essere un valore aggiunto del servizio, non un elemento essenziale alla sua gestione. Non è un problema di assenteismo o di malavoglia del personale dell’asl, che sta facendo enormi sacrifici da quando è iniziata la pandemia, ma di gestione del tutto. Sono i dirigenti dell’Asl– che prendono stipendi da dirigenti, appunto – a dover risolvere il problema. Perchè se domani i volontari dovessero decidere di non presentarsi più – nessuno glielo vieta – allora si che avremmo un grosso problema al centro fieristico. 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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