Vai avanti tu che mi scappa da ridere

Ho assistito al consiglio comunale in video conferenza, appositamente convocato per rimediare ad alcune incongruenze della precedente delibera, per la cessione ad un soggetto privato della quota delle azioni del consorzio trasporti, di proprietà del comune di Novi.
Le argomentazioni inerenti hanno dimostrato che le convinzioni sono parecchio confuse. I più scaltri , con un piede nella maggioranza e l’altro verso l’opposizione si sono defilati e la transfuga ha votato contro. 
L’esponente dei cinque stelle che coerente con la votazione della delibera originaria ha riconfermato il voto negativo, dando dimostrazione di idee chiare nel merito. Ha votato contro tutto il gruppo del centro sinistra, non confermando il voto di astensione con cui ne permisero la approvazione. Coerenza avrebbe voluto la riconferma dell’astensione, se non altro per consentire di rimediare alle lacune della medesima dal momento che hanno contribuito all’approvazione garantendo il numero legale.
Naturalmente tutti sostengono che si devono salvaguardare i posti di lavoro con articolate argomentazioni di belle parole e buone intenzioni che servono per giustificare un confuso comportamento non proprio lineare ( il classico metodo ipocrita).
Nella realtà il problema del socio privato così come viene presentato è un artificio, cedendo l’85% di fatto si consegna l’azienda al soggetto che ne acquisisce la proprietà per l’importo delle quote e la gestione al 100%. 
Naturalmente i consiglieri del comune di Novi non hanno nessun titolo per cedere la azienda nel suo complesso in quanto ogni comune consociato deve deliberare nel merito e non lo può fare l’assemblea se non in posso delle deleghe delle rispettive assise consigliari.
Poiché le quote non sono valutate in relazione al valore dell’impresa ma hanno una connotazione contabile amministrativa per stabilire la percentuale di proprietà dei singoli comuni aderenti al consorzio trasporti ed in base a questo titolo che vengono stabiliti gli importi di passività, da sanare, da ogni singolo consorziato.

A questo punto una domanda apparirebbe chiara: quale è il reale valore dell’azienda ed in modo particolare novese, sopratutto in considerazione dei beni mobili ed immobili, nonché la valorizzazione delle attività attive quali pompe funebri, i parcheggi, il servizio turistico.

Si tenga presente che il servizio funebre ha anche una consistente funzione sociale, consentendo le esequie a costo contenuto per le condizioni più ambienti e nello esercitare un’azione calmieratrice del mercato; il quale è risaputo, è piuttosto aggressivo ed oneroso.

I consiglieri comunali, sopratutto quelli che in un modo o nell’altro si rifanno alla maggioranza, devono stare bene attenti a cosa votano e sopratutto capire tutta la problematica ed evitare di prestarsi a privatizzazioni di comodo e pilotate da individui che non se ne assumono le responsabilità. 

La responsabilità è solo vostra e la stagione della protezione ad oltranza sta finendo, ed è individuale , sia da un punto di vista economico che penale. L’opinione pubblica sta prendendo coscienza di cosa rappresentano certe allegre privatizzazione, le concessioni e la sanità insegnano , tralasciando gli abusi nella distribuzione dell’acqua.

L’azienda può e deve rimanere nella completa gestione dell’ente pubblico, può essere risanata e resa attinente alle strette necessità urbana? Va ridimensionata e nel personale e nei servizi, scorporandola dal trasporto extraurbano che è di competenza regionale. Si può prendere in considerazione l’apporto del socio privato ma di minoranza. Cosa credete che farà il nuovo proprietario? La prima cosa che dirà, con tutte le formule del caso, sarà: il personale è esuberante va ridimensionato per rendere competitiva l’impresa, questo particolare servizio è troppo penalizzante, i proventi dei funerali vanno aumentati come pure i trasporti turistici, i parcheggi non rendono abbastanza e via di seguito.

Quelli che vi hanno preceduto l’anno costruita dal niente, solo in base a delle idee lungimiranti. Ingaggiate una persona in possesso di conoscenze e capacità per ristrutturare l’azienda, alleggerendola di tutte i pesi impropri e renderla gestibile in ragione sia della disponibilità economica che in relazione dei servizi che sono necessiri alla città. 

Una di quelle persone è deceduta ma il suo insegnamento esiste, vi ha lasciato l’organizzazione della discarica, l’altro c’è e possiede la capacità di guardare avanti, non per niente ha creato una holding. 

Ultima ora: “fermi tutti abbiamo scherzato!” Se non fosse che proviene da uno competente, verrebbe da pensare vai avanti tu che a me viene da ridere.

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Francesco Giannattasio

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