Cit, il giudice si riserva di decidere

Si è svolta questa mattina presso il tribunale di Alessandria l’udienza per il pre-fallimento dell’azienda pubblica di trasporti novese Cit. Il giudice, ascoltate le parti, si è riservato di emettere il verdetto nel giro di pochi giorni.
Il Cit è stato trascinato in tribunale da due presunti creditori che chiedono il pagamento delle loro parcelle. Parcelle che l’azienda ritiene di non dover pagare, in quanto non sostiene di non aver affidato alcun incarico ai due professionisti, che pare (il condizionale è d’obbligo) siano Cristian De Fazio e Stefania Gambacorta. Ai due professionisti venne affidato un incarico di consulenza da Francesco Bonvini, al momento in cui era stato indicato come amministratore unico della società da parte del sindaco di Novi Gian Paolo Cabella. Bonvini poi però dovette rinunciare all’incarico, in quanto l’azienda per cui lavora, le Ferrovie Italiane, non gli ha dato il permesso.
Sapremo quindi nei prossimi giorni se il giudice deciderà se accettare le precisazioni presentate stamattina dal Cit e dal comune di Novi.
Intanto, non ci risulta sia stato ancora effettuato da parte del comune il pagamento  dei fondi deliberati a maggio dal consiglio comunale, 149mila euro per ricostruzione del capitale sociale e 26mila per contributo al trasporto pubblico. Analogamente, non è ancora stato presentato il bando della vendita dell’azienda, e non si sa se verrà inclusa la clausola di salvaguardia dei lavoratori, che imporrebbe a chi dovesse comprare l’azienda di conservare il posto di lavoro dei dipendenti.
(nell’immagine in alto, l’incontro degli esponenti della Lega con i lavoratori del Cit in sciopero)

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