Ovada: i manifesti no-vax un insulto a medici e infermieri

I manifesti Novax compaiono anche nella città di Ovada: città che grazie all’operato dell’amministrazione comunale ed all’impegno di tutti gli operatori sanitari, medici di famiglia e volontariato si è distinta nella lotta contro il virus Covid-19.
È partito da Ovada, infatti il protocollo “covi a casa” elaborato dalla dottoressa Paola Varese che ha costituito un modello per tutta la Regione Piemonte e non solo.
Durante tutte le fasi della pandemia inoltre il Comune ha fornito a tutti i cittadini sostegno e vicinanza nonché informazioni puntuali e costanti anche attraverso l’uso dei social.
La campagna vaccinale infine è stata fino ad oggi condotta in maniera esemplare tanto che la cittadina ovadese è al settimo posto in Regione per numero di persone vaccinate.

Ii manifesto diffuso dai consiglieri comunali di Ovada

I manifesti che sono stati affissi in piazza Martiri della Benedicta sono un esempio di come certe persone non apprezzino il valore professionale ed umano dei nostri amministratori e dei nostri medici che per più di un anno si sono impegnati per farci tornare ad essere davvero liberi di coltivare i nostri rapporti umani che da tempo sembravano essersi persi.
Come cittadina ovadese attiva da sempre nel mondo del sociale e del volontariato posso solo unirmi ai comunicati dell’Amministrazione Comunale e della Fondazione Cigno onlus che si sta attivando per l’avvio insieme ai medici di famiglia di un innovativo progetto di telemedicina. E sono certa che i miei concittadini sapranno reagire di fronte al tentativo di pericolosa disinformazione ad opera di un sedicente gruppo che inneggia alla libertà di scelta sulla pelle della salute di tutti.

La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione” (Giorgio Gaber)

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Anna Bisio

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