Il perfido porfido

C’è chi si dà all’ippica e chi diventa, come Don Diego, cinofilo, occupandosi della cacca dei cani, pur non avendone le competenze; non che non sia capace di dedicarsi alle deiezioni dell’amico dell’uomo, ma perché, tra le sue deleghe assessorili, non c’è quella relativa al tema in questione. Il Videomaker ‘d nuiotri ha postato su un social una sua performance, nella quale invitava i proprietari dei cani a raccogliere gli escrementi e a depositarli negli appositi contenitori posizionati in città.

Nulla da eccepire in merito, trattasi di una tipica “pubblicità progresso”, ma si direbbe che ha fatto arrabbiare il suo Superiore, nonché la sottoposta alle cacche; costoro, in un comunicato più o meno tempestivo rilasciato da Palazzo Pallavicini, hanno ufficialmente tolto il primato che il cinofilo Diego si era, di fatto, aggiudicato. Nel documento ufficiale, infatti, i due hanno rivendicato il“lavoro dell’assessore all’Ambiente Roberta Bruno”, la quale ha, insieme al Sindaco, “implementato il numero di cestini per le deiezioni canine”.

Tra le righe del comunicato si leggerebbe una certa irritazione dovuta all’eccessivo protagonismo del Vice-Sindaco, il quale, aggiungiamo, potrebbe occuparsi dei problemi ai quali è delegato per editto del Sindaco e che, invece, paiono languire da tempo… Si vocifera che, quando gli vengono fatti presenti da qualche cittadino, la risposta sia sempre la stessa: “chiedetelo a chi c’era prima” (pare che Muliere sia anche responsabile delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki). Don Diego di Porta Valle si assume altresì i meriti di realizzazioni promosse e finanziate da chi, appunto, c’era prima (si legga, ad esempio, il parcheggio di via Rattazzi, oppure la futura rotatoria di piazza XX settembre- il tutto corredato di fotografie), senza, ovviamente, dare a Cesare quel che è di Cesare.

Vorremmo rammentare a Don Diego il più volte citato “catafalco” di via Paolo da Novi e da lui realizzato: obbrobrio per il quale, siamo certi, passerà alla storia. Segnaliamo inoltre le buche che, qua e là, si aprono nelle vie cittadine, e in particolare il porfido che, “perfidamente” (sarà una congiura?) salta in centro storico, il cui ripristino è stato effettuato, artisticamente, con una “baghirò” di bitume (volgarmente detto catrame), come testimonia il reportage fotografico. Non si pensa, ovviamente, che tale ripristino sia stato fatto di pirsona pirsonalmente (come direbbe Catarella) da Don Diego della Valle, anche perché non si sono visti video postati dal suddetto “sbadilante”; però la responsabilità di non fornire gli strumenti adeguati agli operatori sta nel manico (del badile) di chi ha le deleghe ai Lavori pubblici… (ovvero: non ti curar del porfido, ma guarda e passa).

Ma torniamo al video con il quale Don Diego ha tentato di “scippare” alla collega Assessora la scena ed il primato, di fatto appropriandosi del palcoscenico: è evidente che, forse stimolato da qualche cittadino/a, ha approfittato della situazione per mettersi in mostra.

Because? Pourquoi? Perchè? Kmèla moi?

L’attuale Amministrazione è ormai giunta al cosiddetto “giro di boa”; sono trascorsi due anni e fischia dal suo insediamento e ben poco è stato fatto, salvo attività di litigi, retromarce continue, colpevolizzazioni per tutto lo scibile umano a chi c’era prima. Bisogna pensare al futuro, alla prossima campagna elettorale; così Diego pensa al suo futuro, di lui medesimo. Si dice che si consideri il futuro candidato Sindaco in pectore: nel pectore suo, e di nessun altro. Così “sbanatta” più del solito (pare che, prossimamente, voglia dedicarsi anche alle colonie dei felini e che sia stato visto in via Cava alla ricerca dei famosi merli – anche di questi vorrebbe occuparsi-), per accattivarsi, qua e là, un possibile consenso. 

Senza dubbio, la differenza del suo atteggiamento rispetto a Cabella è lapalissiana: il Sindaco è ben poco prolifico in esternazioni, mentre l’aspirante Diego, da questo punto di vista, non si risparmia affatto. Ma non sempre volere è potere.

Peggio la toppa del buco

La Grande Mente della maggioranza che guida il Comune, parente del Sindaco, prolifico di geniali trovate, con la solennità che si addice al momento, ha proposto in Consiglio Comunale di intitolare una piazza, il prossimo anno, alla U.S. Novese, nel centenario dello scudetto 1921/22. Proposta subitaneamente appoggiata dall’Esperto di Sport della suddetta maggioranza Saracino, colui il quale, amante dell’agone sportivo, avrebbe voluto cacciare la Società “SportinNovi”. Però il giovane parente del primo cittadino ha preso un bello scivolone, in quanto, dal 1994, esiste già una piazza con tale intitolazione e tanto di targa: si trova proprio davanti allo stadio comunale… tutta “colpa” di chi c’era prima, anzi, prima, prima. A sua discolpa potremmo dire che l’intitolazione della piazza è quasi coeva alla nascita del giovane pensatore, e che, dunque, egli non poteva sapere, non avendo potuto partecipare all’evento. Forse, però, la proposta faceva parte di una precisa strategia comunicativa: finire sui giornali, evitando commenti sull’increscioso episodio cui è stata protagonista la maggioranza, che, ancora una volta, non ha garantito il numero legale in quella seduta del Consiglio. Come si dice: peggio la toppa del buco.

Il Malalingua

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Un artistico ripristino

A proposito di buchi: ecco un altro esempio di ripristino artistico. Se qualche novese non si fosse accorto della sistemazione del porfido (che,“perfidamente”, era saltato) lo si è evidenziato contornandolo con una bella linea gialla. Così nessuno potrà affermare di non avere visto l’Opera.

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