Arquata, arriva Cirio: è polemica.


A tre giorni dal voto amministrativo la campagna elettorale arquatese si infiamma. Il sindaco uscente Alberto Basso ha invitato gli altri due candidati, Federico Braini ed Enzo Guerra, ad un pubblico confronto. 
In attesa di conoscere le risposte dei contendenti, c’è chi accusa Basso di aver violato le regole della campagna elettorale, invitando come Comune il presidente delle Regione Piemonte Alberto Cirio ad un incontro con i residenti delle case popolari di via San Giovanni, con gli abitanti delle frazioni, insomma in giro per il paese. Invito che non ha esteso agli altri due candidati Braini e Guerra. 

Per alcuni cittadini si tratta di una evidente violazione della legge sulla par condicio. 

Il volantino del Comune

La legge 28/2000 precisa infatti all’articolo 9 che “dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”
In sostanza, se Basso avesse invitato Cirio a sostenere la sua campagna elettorale a nome della sua lista, non ci sarebbe stato nessun problema. Ma l’invito ai cittadini è fatto a nome del comune e firmato dall’assessore Cucinella (anche lei candidata) e dallo stesso sindaco Basso. 
In base al divieto posto dall’articolo 9, sostiene una interpretazione legislativa, “le amministrazioni devono astenersi non solo dalle manifestazioni volte ad appoggiare le liste o i candidati impegnati nel confronto elettorale (propaganda elettorale in forma diretta), ma anche da tutti gli interventi che, avendo come finalità principale la promozione dell’immagine politica o dell’attività istituzionale dell’ente, favoriscano una rappresentazione positiva o negativa di una determinata opzione elettorale”. Insomma, pare proprio che l’idea di Basso vado contro ai dettami della par-condicio. 
La legge precisa, all’articolo successivo, che “ciascun soggetto politico interessato può, comunque, denunciare tali violazioni entro dieci giorni dal fatto”. Sono quindi gli altri candidati che devono denunciare il fatto. Staremo a vedere se qualcuno lo farà. 

È lo stesso Basso a rispondere alle polemiche: «Mi sembra che in questa campagna elettorale si voglia sovvertire in modo sistematico la realtà paragonandola a delle scorrettezze. Il presidente Cirio è stato interessato dall’Amministrazione comunale di Arquata, a decorrere dall’inizio del suo incarico da Presidente della Regione Piemonte, per richiamare l’attenzione su problematiche del nostro territorio come quella del ponte di vocemola, le case popolari e il dissesto idrogeologico. Il presidente Ciro non è nuovo a visite nel nostro territorio: nella sua allora veste di europarlamentare venne nella nostra zona dopo gli eventi alluvionali del 2014».

Quindi per Basso la venuta di Cirio non ha nulla a che fare con la campagna elettorale. Certo che il fatto che la sua visita avvenga a tre giorni dal voto sembra comunque poco opportuno, se si tratta — come dice Basso – di una visita istituzionale. 

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