Gestione Ambiente – Cabella: 3 a 0, cappotto!

Una bugna, bèga, (questione o situazione intricata, fastidiosa o difficile a risolversi) ha scosso, ancora una volta, i sonni degli inquilini (pro-tempore) di Palazzo Pallavicini. Non parliamo delle dimissioni dell’Assessore Delfino, lo faremo prossimamente. Preferiamo trattare la questione, non è nuova, dei rifiuti che tocca direttamente i cittadini nel portafogli.
Dopo aver aumentato la tassa ‘d l’armainta, per mano dell’ex Assessore, che non pochi problemi ha creato all’attuale Amministrazione comunale nel rapporto con i cittadini, fallito l’ennesimo tentativo di scaricare le colpe sugli amministratori precedenti (dimenticando la scelta sbagliata – o, meglio, scellerata – di rinviare, nel 2019, il nuovo sistema di raccolta rifiuti, che dovrebbe portare vantaggi agli utenti, regnante la “rivoluzione del cambiamento” guidata dal mitico Cabella) ora lo stesso, in compagnia del nipote, ha cercato di scaricare la responsabilità sulla società che gestisce la raccolta e la pulizia delle strade.

Insomma, è sempre colpa altrui. E’ un’ingiustizia, però!”, lamentava Calimero, “qui ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero…”
A fronte di ciò, si è aperta una querelle con Gestione Ambiente, società controllata dal Comune di Novi, attraverso Acos.
“La città è sporca!”, tuonava un giornale locale qualche giorno fa, accusa subito cavalcata dal nipote del Sindaco. La risposta dell’azienda non è tardata ad arrivare: il servizio di pulizia strade è peggiorato “a causa del taglio da parte del Comune dei servizi accessori dedicati”. 1 a 0 e palla al centro.
Dunque, con una mano si è aumentata la tassa rifiuti, con l’altra si è tagliata la spesa della pulizia stradale; in un modo o nell’altro pagano sempre i cittadini. Un vero capolavoro, del quale non si vuole imputare l’ormai ex Assessore al Bilancio, presumendo si tratti di una scelta collegiale.
Sul servizio di raccolta rifiuti, inoltre, non ancora a regime per i continui rinvii dell’Amministrazione comunale (a partire dal 2019: lo si ricorda nuovamente agli smemorati amministratori, ivi compresi i dimissionari di tutti i tempi), il nipote del Sindaco lamentava una mancata campagna informativa per coinvolgere fattivamente i cittadini. 
L’azienda ha risposto puntualmente anche a questa dichiarazione in un comunicato che recita, testualmente: “…Peccato solo che a Novi l’Amministrazione abbia sempre fatto da freno piuttosto che da impulso, arrivando anche a impedire gli incontri con i cittadini, nonostante i nostri reiterati tentativi di organizzarne almeno un minimo”Sì, sì, il comunicato usa proprio il verbo impedire. “… Nonostante i problemi sopracitati, su Novi Ligure partiamo dal 49% di RD (raccolta differenziata, N.d.R.) nel 2018; a luglio del 2021 siamo arrivati al 65% benché non sia ancora stata avviata in tutte le zone della città”. 2 a 0 e palla al centro.
Insomma, va a finire che i novesi hanno capito ciò che gli Amministratori non hanno ancora compreso o, forse, non hanno voluto comprendere, magari a causa di un qualche recondito retro pensiero. Esempio: se fallisce la raccolta differenziata, ci facciamo un bel termovalorizzatore (volgarmente chiamato inceneritore), in qualche (altrettanto recondito) appezzamento di terreno.
Sindaco e Assessore competente hanno replicato, con tempestività inusitata, imputando una presunta scarsa conoscenza della città da parte di Gestione Ambiente, abituata a controllare i problemi solo in piccoli Comuni. Non ci si addentrerà in questa sede in questioni tecniche, ma si osserva, innanzitutto, che i tortonesi, di certo, non saranno contenti di essere considerati una piccola realtà … A seguito di questa affermazione, l’azienda ha ribadito evidenziando che a Tortona non sussistono problemi, e che là: “… è in corso l’avviamento del sistema come a Novi, ed è in atto un continuo e proficuo dialogo con l’Amministrazione, sia dal punto di vista tecnico che comunicativo: sono già stati effettuati undici incontri con i cittadini nelle diverse zone progressivamente avviate, sempre con la presenza del Sindaco e/o Vicesindaco. 3 a 0, cappotto (il riferimento alle recenti elezioni amministrative è puramente casuale). 

Certo, conoscere la città, per un servizio tanto importante, è fondamentale, ma è fondamentale soprattutto per chi la Amministra. Come mai a Tortona (dove gli amministratori non sono bolscevichi) il servizio funziona senza problemi, pur trattandosi sempre della stessa azienda di raccolta rifiuti? Come mai l’Amministrazione novese ha “impedito” gli incontri con i cittadini? Sta a vedere che il difetto sta nel manico.
Cabella avrebbe potuto, talvolta, lasciare le sue polverose scartoffie, con le quali si trastulla quotidianamente, per parlare con i cittadini e, nel contempo, far conoscere la città alla alessandrina Assessora all’ambiente, la quale – non si reputi offesa dalla affermazione – forse di Novi conosce, a malapena, la strada che da Alessandria porta in città. Alternativamente, il Vice-Sindaco avrebbe potuto sospendere la caccia alle cacche dei cani per assolvere tale compito.

Sconsolato, in piazza Dellepiane, Bastiano commentava: “Pòvri nui!”
Sono finiti i tempi in cui i colpevoli Assessori di centro-sinistra giravano per la città, magari anche prima dell’alba (e senza bisogno di selfie), per parlare con le persone, cercando di affrontare e risolvere i problemi.

P.S.: A meno che tutto il soffoco cabelliano non sia preludio al cambio della guardia alla guida di Gestione Ambiente.

Amare Terre di Novi

Dunque, la Rassegna enogastronomica Dolci Terre di Novi quest’anno, per scelta dell’Amministrazione Comunale, non si farà; e non per colpa del Covid. Timidamente, il Sindaco ha cercato di giustificare la scelta con la motivazione del Centro Fieristico inutilizzabile, in quanto impiegato come Hub vaccinale; ma, qualora ci fosse stata la volontà, si sarebbe potuto affittare una capiente tensostruttura, come del resto era già stato fatto in passato.
L’ultima edizione data 2019; colpa della Giunta Muliere, che aveva lasciato in eredità l’edizione di quell’anno ai nuovi Amministratori, i quali non avevano fatto in tempo a sopprimerla, in quanto impegnati a distribuir prebende. In compenso, pare siano sparite le bancarelle per l’allestimento della rassegna.
Dopo venticinque edizioni, l’evento – nel tempo invidiato e imitato – che ogni anno portava decine di migliaia di visitatori da fuori Novi, offrendo la possibilità a centinaia di operatori del settore enogastronomico di mettere in mostra i propri prodotti, farli conoscere e venderli, non si farà. Complimenti.
Sarà il contributo che la lungimirante Giunta novese dà alla ripresa economica del territorio … la scelta la dice lunga su quanto Cabella & Co. credano nella Hdemia enogastronomica, con buona pace del Mungitore.
Ora, dopo le polemiche scoppiate in città, come d’abitudine, Cabella ha deciso di fare una piccola, ma proprio piccola, retromarcia annunciando, con qualche dubbio sulla sicurezza della “location”, il posizionamento di una tensostruttura, nel cortile di Palazzo Dellepiane. Lo spazio dovrebbe ospitare manifestazioni anche enogastronomiche. Ben 180 metri quadratiuna tenda canadese rispetto ai quattromila metri del centro fieristico.

Lavori pubblici

Piazza Matteotti

Il Sindaco ha comunicato: “Abbiamo ripristinato la segnaletica orizzontale di numerose traverse di via Manzoni… dato che non era più visibile”. Pare che, nottetempo, l’avesse cancellata Muliere.
In piazza Matteotti il cantiere è iniziato, avverte un cartello, che ivi staziona da alcune settimane, per non dire mesi. Non è dato sapere quando finirà (saremo avvertiti con un selfie?). Sarà un’opera d’arte acciliana permanente come quella di via Paolo da Novi?

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Il Malalingua

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