Tableau vivant: due scuole, un progetto. Il film dei ragazzi per il Giffoni film festival

«Attraverso lo studio del passato si riesce a comprendere meglio il presente e a indirizzare in qualche modo anche il futuro». Queste sono le parole che ho ascoltato solo pochi giorni fa pronunciate da Alberto Angela. Credo che siano parole molto importanti per capire quanto sia fondamentale sapere cosa è accaduto prima di noi e quanto lo sia in particolar modo per il presente e il futuro dei giovani che «Amano le cose belle, che spesso purtroppo non gli vengono proposte e si trovano a vivere l’impegno scolastico solo come un insieme di verifiche e compiti invece che come un progetto che li coinvolga in prima persona». A parlare questa volta è Giulia Galli, docente di italiano alla scuola media Boccardo dell’IC2 di Novi Ligure e qui la storia a cui ci si riferisce è principalmente quella dell’arte. Un’insegnante che crede fortemente nel potere di esperienze come il teatro all’interno del programma scolastico o extrascolastico. È a lei, supportata da alunni entusiasti e dalle loro famiglie, che nel 2018 viene l’idea di mettere in scena una rappresentazione teatrale sull’arte, il suo “Tableau vivant” che oggi diventerà un film sul valore dell’arte e della bellezza. «Credo fortemente che il teatro dovrebbe essere una materia scolastica. Nel 2018 ho scritto la sceneggiatura di questa rappresentazione, ne ho individuato le parti e trovato il supporto musicale ma poi è arrivata l’emergenza sanitaria e tutto si è fermato. Non il progetto, che aveva un copione molto complesso, forse anche al di sopra dell’età dei ragazzi per i quali era stato scritto. Da qui l’idea di farne un film, con l’intento di presentarlo al Giffoni Film Festival del prossimo luglio, il festival del cinema per ragazzi numero uno al mondo».

Così Giulia ha trasformato lo spettacolo teatrale in film, con l’aiuto di due professionisti del territorio dalle capacità incredibili, quali Laura Gualtieri che ha seguito la regia teatrale e Andrea Ligori per regia cinematografica, riprese e montaggio. Molti dei ragazzi nel frattempo hanno finito le medie e si sono spostati al liceo Amaldi «Volevo coinvolgerli così, dopo un confronto con la professoressa Lucina Alice dell’Amaldi e l’appoggio totale dei dirigenti delle due scuole, Silvia Borsano e Michele Maranzana, il progetto ha preso forma. Un progetto, rispetto al primo, molto più complesso da un punto di vista organizzativo e finanziario, ma molto più sicuro da un punto di vista sanitario. Abbiamo adattato la sceneggiatura, ripensato i dialoghi e ideato le immagini. Le riprese sono iniziate a settembre ed è un lavoro al di sopra delle nostre aspettative: i ragazzi sono stati molto bravi e Andrea Ligori è riuscito a realizzare un prodotto davvero unico». 

In scena una quarantina di ragazzi tra i 13 e i 15 anni, 4 professori e alcuni attori professionisti, inseriti soprattutto per esigenze di copione, per un progetto senza scopo di lucro, che viene realizzato come attività extra scolastica. Alla faccia di chi dice che i giovani non hanno voglia di fare.

«È un film molto strutturato, porteremo al Giffoni un prodotto di livello. Il copione è un po’ difficile per contenuti e concetti, che però gli studenti hanno recepito benissimo, contribuendo anche con ragionamenti critici. Dal punto di vista didattico è un’esperienza bellissima, li abbiamo visti cambiare dalla prima scena alle successive, prendere maggiore consapevolezza. Sono entusiasti nonostante il cinema non sia come il teatro per via di maggior quantità di tempi morti, scene ripetute più volte. Si pensi che a volte vengono ad assistere alle riprese anche se quel giorno non sono coinvolti nelle riprese. Mi hanno chiesto già se l’anno prossimo ne facciamo un altro». 

In “Tableau vivant” vengono messi in scena alcuni quadri famosissimi che si studiano alle medie o alle superiori, commentati dal punto di vista dell’autore, che spiega sé stesso e l’opera: il Frontone est del Partenone, Il Compianto sul Cristo morto di Giotto, la Primavera di Botticelli, La cena in Emmaus di Caravaggio, La scuola di Atene di Raffaello, le opere di Banksy. I quadri sono introdotti da citazioni di opere letterarie e presentate con una colonna sonora di canzoni famose che ne sottolinea e ne rivela il significato. «Sarà presente anche una canzone inedita di Jean Franco “Fast” Formiga Fan, ex alunno talentuoso e geniale dell’IC2 e dell’’Amaldi, scomparso a soli 21 anni, cui il Tableau vivant è dedicato».

Per girare le scene gli autori hanno trovato location che coinvolgessero la città e ne rivelassero le bellezze «Sono luoghi novesi che è giusto che i ragazzi conoscano e che vogliamo far conoscere anche al Giffoni. Ringraziamo il Comune per la concessione di alcuni locali come il museo, l’androne del palazzo Delle Piane, il cortile della biblioteca e chi ci ha supportato nell’offrirci altri spazi, come i signori Caraccia che ci hanno ospitato per tre giorni negli splendidi giardini della loro villa». 

Il teatro è quindi qualcosa di bello «Un’esperienza fondamentale per i ragazzi, che vivono sulla propria pelle, felici di sperimentarsi e sperimentare cose diverse. Inoltre dà loro sicurezza in sé stessi e aumenta l’autostima e la capacità di critica, risoluzione dei problemi, comprensione e reinterpretazione dei testi».

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Benedetta De Paolis

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