L’assenza di una classe dirigente nel centro destra novese

Sono sempre stato convinto che una comunità per progredire debba avere un indirizzo condiviso su una linea temporale a breve, a media ma sopratutto a lunga scadenza. Per conseguire l’evoluzione del benessere comune è necessario, indispensabile direi, che vi sia una capace ed esperta classe politica, capace di individuare obbiettivi da realizzare, in ragione delle sempre limitate risorse, privilegiando la fattibilità del progetto. Questo indipendentemente da chi gestisce pro-tempore la pubblica amministrazione.
La nostra città in quanto a classe dirigente è stata penalizzata non avendo il corpo elettorale consentito di creare un’esperta classe politica alternativa al centro sinistra, forse per troppa bravura di quest’ultimi che hanno avuto noti amministratori nelle loro file con menti brillanti e lungimiranti. Ma sono arrivati esausti, direi sfiniti al termine del loro percorso storico e sostituiti da una compagine di centro destra impreparata e priva sia di personaggi di esperienza e capacità amministrativa che di menti lungimiranti . 
Tanto è vero che sono dovuti ricorrere ad assessori legionari a cui affidare l’amministrazione nel breve e medio termine per sopperire alle esigenze di ordinaria necessità .
Le conseguenze di tutto questo si susseguono con un ritmo tale che per il comune cittadino è difficile seguire e capire cosa intendono fare, tra querelle di ogni tipo. 
Se poi si presenzia ad una assise del consiglio comunale, viene da pensare di assistere ad una commedia degli equivoci dove ognuno fa la sua interpretazione in contrapposizione alle ragioni dell’altro, senza costrutto di idee e progetti.
Sono ormai giunti a metà mandato, le basi amministrative dovrebbero averlo ormai assunte, dovrebbero essere diventati maggiorenni. Hanno cambiato, licenziato, dimessi assessori, fatto e disfatto. Più disfatto che fatto. 
Hanno nominato un giovane delle loro file, il più convinto, forse il più intelligente, ma non vorrei offendere la suscettibilità degli altri ma, per affidargli l’assessorato al bilancio che non è uno scherzo? Ci aspettiamo il meglio?
Dovrebbero aver raggiunto una consistente stabilità anche con il gruppo dissidente il cui leader è l’esponente che vanta una lunghissima permanenza nell’amministrazione, anche se all’opposizione, e ci aveva fatto ben sperare in idee lungimiranti. Dall’intervista politica rilascia al settimanale “Panorama” di lungimiranza se n’è vista ben poco, ma solo considerazioni di aspirazioni di supremazie locali un po’ datate, un po’ celtiche. Comunque rese inadeguate dalla nuova tendenza politica che guarda orizzonti più estesi.
Nei giorni passati c’è stata una conferenza pubblica dove l’amministratore delegato del gruppo Acos Spa, di loro nomina, elencava con orgogliosa enfasi l’efficienza e gli eccellenti risultati conseguiti dal gruppo.
Da notare che questo importate gruppo per l’economia locale, è nato dalle idee lungimiranti di quella forza politica che li ha preceduti e che continuamente attaccano, cercando la polvere sotto il tappeto per metterli sotto accusa.
I nuovi geni del pensiero politico cosa fanno? Tappezzano la città di enormi manifesti in cui denunciano con tono scandalistico da campagna elettorale sprechi per ricche regalie senza curarsi del discredito che riversano sulla stessa azienda ed sul personale, creando una querelle di notevoli dimensioni anche sulle reti on line. Qualcuno li avvisi che sono loro ad amministrare!
Non per questo devono nascondere fatti pregressi: se vengono a conoscenza di condotte illecite, e gli illeciti sono personali, devono solo fare il loro dovere, rivolgersi alle competenti Autorità, in modo che i responsabili e solo i responsabili vengano puniti. 
Bisognerebbe che qualcuno lungimirante (se nel loro schieramento ne esiste qualcuno), gli spiegasse che non si amministra con gli slogan da campagna elettorale e che le persone che hanno posto a guida di importanti enti, vanno tutelate, sostenute, salvaguardate e non minate nel prestigio. Ne va di mezzo la fiducia ed il prestigio della stessa azienda, patrimonio di tutti. Inoltre se non sono in grado di proporre soluzioni più rinnovative di quelle realizzate, sappiatele apprezzare e non svalutatele. 
Speriamo che lo scotto per preparare una nuova classe dirigente non ci debba costare troppo caro.

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Francesco Giannattasio

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