Gran concerto di inaugurazione del teatro Marenco… Ma si è tenuto nella chiesa di San Nicolò

Il Gran Galà d’inverno domenica scorsa organizzato da Novi musica e cultura è stato un successo straordinario di pubblico e grande musica: Vivaldi, Bach, le colonne sonore dei giganti della musica da film:  Nino Rota e  Ennio Morricone. Ascoltare dal vivo l’oboe di Carlo Romano (oboista preferito del maestro Morricone) eseguire Mission ha letteralmente commosso un pubblico di almeno 400 spettatori.
Vibrante la soprano Federica Balucani  con la sua Ave Maria di Piazzolla e per chiudere le melodie di Natale.
Emozioni forti quelle dell’ ensemble musicale i “cameristi cromatici” musicisti di assoluto livello non a caso professionisti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretti dal maestro Billi.
E poi un gesto dal valore simbolico:  la consegna dell’excelsior d’oro ad Ada Geraldini Caraccia con la motivazione per il suo impegno nel volontariato e consegnato udite udite, dai pronipoti di Romualdo Marenco che il direttore artistico della Fondazione Marenco ha dimenticato. Non si sa poi se una visibilmente emozionata presentatrice ha omesso o semplicemente scordato di citare il ruolo di Ada Caraccia anche come presidente della Fondazione Marenco.
Tuttavia raramente a Novi è stato concesso di assistere  a evento con un pubblico visibilmente  travolto dall’emozione. 
Niente dress code, niente inviti a numero chiuso per gli amici degli amici e poca grancassa pubblicitaria,  ma solo cultori appassionati della buona musica che hanno saturato gli spazi di san Nicolò. Insomma il pubblico vero di un Teatro. Lo striminzito drappello di amministratori comunali tra cui Andrea Sisti e Marisa Franco  si son guardati bene dal ringraziare i concertisti per l’eccezionale  serata forse perché in imbarazzo o forse perché nessuno glielo ha chiesto. Poco importa nell’entusiasmo generale nessuno ci ha fatto caso.
Rimane un dubbio. Ma un evento di tale portata artistica e simbolica  per la città e a costo zero per il Comune non avrebbe meritato la ribalta del Teatro Marenco? Per il recital su Gipo Farassino del giorno prima, a malapena un centinaio di spettatori (dicono) il Teatro Marenco è stato concesso e anche 8.000 € per il cachet. Forse sarebbe il caso che il Cda del Marenco un qualche confronto un po’ più franco e stringente con il direttore artistico dovrebbe sollecitarlo.
Solo a Novi saranno almeno una decina i gruppi di danza e teatro che a vario livello coinvolgono centinaia di appassionati, senza contare l’offerta culturale che viene da licei, istituti di formazione professionale e dalle associazioni culturali. Per non dire di nomi con esperienza nazionale e internazionale come Valerio Binasco, Mario Chiapuzzo, Andrea Robbiano, Carlo Orlando solo per citarne alcuni che potrebbero dare un contributo decisivo a una vision condivisa sulle modalità di gestione di una istituzione culturale come potrebbe essere il Marenco.  
Sicuramente rimane sempre più imbarazzante la distanza dai cittadini di questa amministrazione comunale che un progetto culturale per una città che vanta tanti appassionati di buona musica, teatro, arte cultura e spettacolo, non riesce proprio a immaginarlo. Salvo erogare altri 5.000 euro, il contributo più alto in assoluto, ad un’associazione culturale di Cosenza riconducibile pare al “merolone” nazionale.  E meno male che prima i novesi …ma de che? Sia ben chiaro però che se la cultura non deve conoscere confini, gli amministratori di un Comune come Novi dovrebbero ri/conoscere i propri limiti e provare a confrontarsi senza pregiudizi con di chi cultura ci mastica. 

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