In fretta e furia, con scivoloni

Il desiderio di apparire gioca brutti scherzi. Dopo aver cercato, inutilmente, di scaricare ogni responsabilità su chi governava precedentemente la città, in questi ultimi mesi la maggioranza (o quel che ne resta) di centrodestra sta cercando, con affanno, di lanciare messaggi mediatici per dimostrare che “loro” stanno facendo. Se si comprende l’entusiasmo giovanile di chi ha assaltato, con successo, il Palazzo d’inverno, molto meno si comprende come la pacatezza senile possa essere travolta da pruriti giovanilisti. 

È vero altresì che viviamo nell’epoca dei social media per cui, secondo la logica discutibile dei medesimi, è importante apparire, così come lanciare messaggi e poi smentirli (il Capitano docet); ma, alla lunga, tale politica non porta a risultati credibili. I social penetrano nelle nostre case, d’accordo, ma basta chiacchierare passeggiando per Novi – che è pur sempre una piccola città – per comprendere gli umori delle persone, specie di quelle che hanno votato Lor Signori. Ma tant’è, forse anche pressati dalla sete di notizie di qualche giornalista insistente (che deve riempire le pagine del giornale), a volte si prendono scivoloni. 

Infatti è proprio quanto accaduto nella vicenda relativa alla vendita degli immobili comunali (leggasi depauperamento del patrimonio comunale), quando l’Assessore al Bilancio ha sostenuto che, con il ricavato della vendita, avrebbe pagato (di persona, pirsonalmente?) le bollette del gas, dimenticando di aggiungere anche quelle dell’energia elettrica, dell’acqua e del telefono. Uno scivolone, forse occorso per dimostrare che Egli sta pensando e lavora; però, come dimostrato, tali quattrini non possono essere spesi (secondo la legge, e non certo perché lo si afferma) per le suddette incombenze. Ma poi ha detto di essersi spiegato male (qualcuno gli ha tirato le orecchie?). Si resta, ancora, in attesa di conoscere le determinazioni del giovine Assessore sulla TARI forse illegittimamente aumentata negli ultimi due anni. Distinti saluti.

È accaduto inoltre che, in fretta e furia, si sia voluto inaugurare il teatro Marenco, con una manifestazione dubbia, assai criticata, e che, subito dopo, il teatro sia stato richiuso; e poi nuovamente riaperto, ma con soluzioni di fortuna, utilizzando spettacoli già programmati presso il Museo dei Campionissimi e, sempre in fretta e furia, spostati a Teatro (facendo così ricordare, se pur in scala ridotta, operazioni di infausta memoria). Si è inoltre comunicato che la stagione teatrale – all’epoca molto costosa – sarebbe partita a marzo, invece è partita a febbraio – forse ridimensionata nei costi. 

É stato pure detto che il Teatro avrebbe dovuto funzionare per almeno un centinaio di giornate l’anno, ma, al momento, gli appuntamenti in cartellone sono solo sette (e si auspica di venire a conoscenza della spesa relativa a questa stagione). La vendita degli abbonamenti è stata positiva, il teatro ha esaurito i posti a sedere per alcuni spettacoli, e di questo si è davvero lieti; d’altro canto ciò è sempre accaduto, “per colpa” delle passate Amministrazioni comunali. All’appello, però – è bene ricordarlo all’Assessore ai Lavori pubblici – mancano ancora i posti del loggione, che, al momento, non ha ottenuto la certificazione di agibilità.

A seguire: è stato annunciato, sempre in fretta e furia, che, a settembre, i locali dell’ex ristorante Bunet sarebbero stati consegnati all’Istituto Ciampini per essere utilizzati come laboratorio dell’indirizzo enogastronomico; ma alla ripresa delle lezioni, a gennaio, i locali erano ancora inutilizzati. Sono stati assegnati verso la fine dello stesso mese e, in fretta e furia, in una domenica (!) è stato avvertito l’Istituto Ciampini che il lunedì successivo si sarebbe verificato il lieto evento, trascorsi “solo” quattro mesi dall’incauto annuncio settembrino.

E ancora: è stato annunciato più volte che la questione della gestione degli impianti sportivi era risolta; ma, ripetutamente, si è sentito il Comitato minacciare dimissioni, perché inascoltato. Addirittura, recentemente è stato denunciato dal Comitato stesso un problema legato al rapporto di fiducia con l’Amministrazione: parrebbe dunque che l’Amministrazione comunale non si fidi dell’operato dei volontari di SportinNovi. A sanare i tesissimi rapporti è giunto in soccorso il solito Mungitore, sherpa della maggioranza, annunciando trionfalmente di aver risolto la questione, ma dopo aver minacciato, per l’ennesima volta, di far saltare il baracchino (tanto, non ci crede più nessuno lo voglia far saltare) (*). A quanto si dice, a fare le spese di questa ennesima retromarcia sarà l’Assessore Sisti che pare sarà privato della delega allo sport, rimanendo però saldamente ancorato alla poltrona di Assessore.

A proposito del Mungitore: mesi fa, è stato comunicato che, in tempi brevi, sarebbe stata presentata una sorta di concorso di idee per la famosa Hdemia enogastronomica, da collocarsi alla Cavallerizza; ma non se ne sa più nulla, esattamente come dell’annuncio – tra discussioni così accese che, pare, abbiano determinato le dimissioni dell’Assessore Delfino – della permuta dell’ex macello con l’area del supermercato Lidl. Mistero sugli esiti delle grida testé ricordate… Non si sa nulla sul sovrappasso da realizzare a San Bovo che porterebbe indubbi vantaggi alla città, anche in termini di inquinamento. In questo elenco di comunicati caduti nel vuoto si tralasciano gli episodi marginali, ad esempio relativi ai calcinacci staccati dai Portici vecchi, per la risistemazione dei quali il Mungitore, mesi addietro, dopo roboanti dichiarazioni aveva trovato (lui stesso medesimo) una soluzione, seguito a ruota dalle altrettanto roboanti dichiarazioni dell’Assessore ai Lavori pubblici, il quale, per non essere in subordine, aveva promesso: “Ghe pensi mi”. Tutto, ovviamente, è rimasto invariato.

Così come si tralascia, infine, di parlare delle dimissioni – spontanee e spintanee – di Assessori e membri di aziende partecipate (a quanto pare, la storia non è finita, viste le voci sul ridimensionamento di Sisti); l’aspetto divertente è che, ogni volta, le new entry sono state indicate come la panacea di tutti i mali … fino alle prossime dimissioni, più o meno forzate. Ma non è finita qui?

I mesi passano, passano gli anni … trascinando i piedi come coloro che devono trasportare un pesante fardello, questa traballante Amministrazione sta cercando di arrivare alla meta.

Il Malalingua

(*)Bastiano, in piazza Dellepiane, sul Mungitore commentava: “Quando ”u finisa ‘d fò i gambalebri?”

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