L’editto delle colline della rumenta

Il grande stratega, leader maximo di se stesso e di una manciata di iscritti, nonché condottiero cittadino di Forza Italia, partito dallo strapotere, che conta più poltrone in Giunta, Consiglio e fuori (compresa quella del leader in questione) di capelli sul cranio, ha lanciato “l’editto delle colline della rumenta”, paragonabile, in piccolo-piccolo, a quello bulgaro di berlusconiana memoria.

Il leader maximo, si diceva, ha preso uno scivolone mica da ridere, e senza che sulle colline ci fosse ghiaccio. Bel bello, come si conviene, ha dichiarato, giorni addietro, che il Mungitore, al secolo Marco Bertoli, dovrebbe dimettersi dal ruolo di Consigliere comunale, essendo egli stato eletto nella lista della Lega ed oggi emigrato in altri lidi. E ciò è avvenuto dopo la assicurazione ufficiale del Mungitore, il quale aveva comunicato (novità assoluta?!?!) che avrebbe votato favorevolmente il Documento unico di programmazione – precedentemente bocciato -, il Bilancio di previsione p.v. (leggasi prossimo venturo, e, comunque, da attuarsi entro e non oltre il 31 dicembre 2022, prima del brindisi di mezzanotte) nonché l’acquisto di matite e relativi temperalapis, che i malvagi sinistroidi non avevano più comprato dal lontano 1946.
Insomma, il Mungitore aveva promesso una boccata di ossigeno per la comatosa Giunta del Sindaco Cabella, il quale pare si stesse già godendo una doccia calda per festeggiare la lieta novella; ma, immediatamente e improvvisamente, l’acqua gli è diventata gelata, poiché il leader azzurro ha manovrato maldestramente il miscelatore. 
Ai piani alti di Forza Italia – ovvero al piano rialzato – si vocifera che una delle due teste pensanti abbia esclamato: “ma che c…o!”. L’uscita, forse un po’ maldestra, pare sia scaturita da un desiderio di protagonismo un po’ spinto … Della serie: “sappiate che ci sono anch’io”.
Il Mungitore ha reagito immediatamente, ufficialmente e spintaneamente, dichiarando che lui ed il suo gruppo sarebbero passati all’opposizione. Vuoi vedere “che se l’è data”di non essere più gradito, se mai lo è stato? “Se proprio non ci vogliono” deve aver pensato, “ce ne andiamo” (pare, dopo aver lanciato l’anatema: “E peste li colga!”, come sentenziò Amedeo Nazzari nel film drammatico “La cena delle beffe”, malgrado la vicenda non sia esattamente una cena … ma la beffa non manca.
Ed allora, una (delle due) teste pensanti di Forza Italia deve aver escogitato una strategia per uscire dall’impasse nella quale il leader aveva fatto precipitare la Giunta. Si è domandata: “Perché non proviamo ad incolpare il PD per il disastro che abbiamo combinato? Lanciamo la palla nel campo avversario!”.
In forma anonima, la testa pensante ha postato la seguente fake (leggasi: balla) news (leggasi: news): per quale ragione il PD non chiede ufficialmente a Cabella, con tanto di voto in Consiglio, di andare a casa? Errore… chi ha lanciato l’amo forse non sa che i democratici non hanno la forza numerica in Consiglio comunale per mandare a casa nonno, nipote, zii, cugini (nonché fratelli e sorelle d’Italia, ove i profughi si sprecano), in quanto, come è giusto sia, la legge è formulata in modo da garantire le maggioranze, di qualunque colore; diversamente l’opposizione, ogni tre per due, potrebbe mandare in crisi chi governa. Nel caso in questione la crisi è da sempre permanente, ma, si sa, costoro fan tutto da soli.Qualche cavedano (dicesi kuajàstru) della Scrivia, probabilmente ignorando le leggi ha abboccato, anche perché incolpare il PD, un giorno sì e l’altro pure, non costa nulla; ma se il Pd avesse “abboccato”, presentando una mozione di sfiducia (pur non avendone la forza), l’armata Brancaleone che dovrebbe reggere le sorti comunali si sarebbe probabilmente ricompattata, riportando il Mungitore, magari obtorto collo, a più miti consigli. 
Che dire? “Ritenta, sarai più fortunato”.
Tra un veleno e l’altro – considerato che non è possibile definire diversamente il preteso “licenziamento” del Mungitore – la barca, barcamenando, va. “Dove arriverà, questo non si sa” (cfr. “L’arca di Noè”, Sergio Endrigo). Occhio a non finire in tu skògiù.
E adesso, come si comporteranno l’ondivago Mungitore ed il suo gruppo, dopo la roboante dichiarazione di passare all’opposizione? Voteranno il bilancio di previsione in “fieri” (presso un qualche studio di specialisti), o quello consuntivo prossimo venturo – anche “questo non si sa” (op. citata) – quando sarà sottoposto al giudizio del Consiglio comunale? O forse il Mungitore si asterrà dalla votazione? Pure “questo non si sa” (cfr. idem), chi ci segue lo saprà (cfr. il Malalingua).
Maliziosamente, si aggiunge che, essendo egli passato (temporaneamente?) all’opposizione, forse restituirà le deleghe ottenute dal Sire per la sistemazione dell’area Z3 (zona Maneggio), forse non si occuperà più della Hdemia gastronomica, né dello spostamento del supermercato Lidl nell’area ex Macello, né di quello della caserma dei Vigili Urbani in via Pietro Isola …. Ovvero: il concedente revocherà le deleghe?

Anche “questo non si sa”

Sulla stampa solitamente bene informata (frase di rito), è stato annunciato l’arrivo della bolletta relativa alla tassa rifiuti. La curiosità di conoscere l’esatto ammontare della tassa per l’anno in corso è proprio tanta. Sarà uguale o maggiore a quella dello scorso anno, ivi compreso l’aumento contestato? E quando sarebbe stata decisa? Non vi sono dubbi che l’Assessore “ombra” al Bilancio, nonostante controlli quotidianamente la posta, non abbia ancora ricevuto il giudizio dell’autorità nazionale. 
È a lui, però, che tocca decidere … Della serie: l’hai voluta (fremente) la bicicletta? 

Il Malalingua

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