A ogni epoca la sua arte e a ogni arte la sua libertà

Il 21 giugno è iniziata ufficialmente l’estate. Ah, l’estate! Adorata dagli uni, maledetta dagli altri, l’estate porta con sé, oltre al caldo, le tante agognate vacanze. E le vacanze, la prospettiva dei turisti, ma anche la voglia di riposo degli autoctoni, spingono i comuni a organizzare i cosiddetti – vagamente, bisogna pur dirlo – “eventi estivi”. In questa imprecisa categoria stanno le sagre, il karaoke, concerti all’aperto e quant’altro la fantasia degli organizzatori (se è grande) riesce a concepire. E a Novi Ligure non si fa diversamente.

Tuttavia, nella nostra città, la polemica è di casa. Bisogna dirlo: nonostante la vulgata entusiastica della “novesità” noi novesi amiamo polemizzare. O, alla meglio, siamo scettici: in questo, dimostriamo di appartenere alla zona, se è vero, come diceva Umberto Eco, che lo scetticismo è tipico dell’alessandrino (e così abbiamo risolto l’annosa disputa sulla appartenenza territoriale della nostra città, se al Piemonte o alla Liguria – naturalmente a favore del primo). E dunque la polemica, quest’anno, come l’anno scorso ma quest’anno è più gustosa, ha investito gli eventi previsti per intrattenere gli accaldati novesi e i fantomatici turisti in visita!

In breve: un novese conosciuto si è preso la briga e di certo anche il gusto di organizzare alcuni eventi per la cittadinanza, coadiuvato da un volto ormai familiare dalle nostre parti, il “noto” (le virgolette indicano una citazione, perché io, per ignoranza, non mi spingo a esprimere un giudizio) presentatore televisivo Valerio Merola. Difatti, uno degli eventi sarà “Bravissima”, su cui penso di non dover dare delucidazioni. Forse non sono stato molto preciso: è meglio dire che il novese celeberrimo è coadiuvato dalla associazione “Donna Felicità”, di cui, credo, Merola sia espressione. La bagarre è scoppiata in seguito all’apprendimento della notizia per cui il comune ha deciso di donare a tale associazione – che, attenzione, ha sede a Cosenza (!) – un contributo di 12000 euro. Sorbole! In seguito, è stata pubblicata una specie di precisazione, in cui gli organizzatori dichiarano che la maggior parte delle spese per gli eventi è coperta da loro e che il Dr. Merola partecipa a tale organizzazione senza percepire alcun compenso, solo per amore della nostra città: That’s Amore… E, a questo punto, la polemica si è rivolta verso gli eventi stessi: si è messa in discussione la qualità di tali eventi, sottolineando che ci vorrebbero più eventi culturali (altra categoria un po’ vaga, a dire il vero). Da specie di addetto ai lavori quale sono, ho sentito di dover dare un contributo (assolutamente non richiesto e anche un po’ arrogante, a esser sincero: mi si perdonerà, spero) alla vicenda.

Sui 12000 euro non posso che unirmi al disappunto dei molti: i contributi del comune dovrebbero essere diretti, innanzitutto, alle associazioni con sede a Novi (preciso che, oltre ad essere diretti alle stesse, dovrebbero essere un poco più cospicui e meglio distribuiti). Non è possibile notare, per il solo amore per la polemica e il paradosso (prevedo, dunque, un po’ di incomprensione), che è molto divertente che gli amministratori del fu partito del Nord (“fu” per modo di dire), la Lega, il partito di “Prima gli italiani” e, sarebbe logico pensare, anche di “prima i comuni amministrati da noi”, diano tutti quei soldi a un’associazione meridionale! Sui social, in sintesi si scrive così: 😀 😀 :D! Sulla natura di tali spettacoli, invece, mi schiero con gli organizzatori: ci vogliono, soprattutto d’estate, spettacoli leggeri e divertenti. Ma soprattutto avviso gli affamati di cultura che rischiano di fare indigestione: il troppo stroppia! Oltretutto, mi viene il dubbio che ci sia anche molta ipocrisia tra chi, nei commenti su Facebook sotto il succitato articolo di precisazione, si lamentava della scarsa qualità degli eventi offerti da Merola & Co.: a Novi, gli spettacoli culturali ci sono ma, spiace dirlo, viene poca gente a vederli e, a quelli meglio sponsorizzati, per esempio quelli del teatro Marenco, si vedono sempre i soliti volti!

La vera questione, su cui bisognerebbe riflettere ma che invece rimane un territorio inesplorato è, semmai, la qualità del pubblico: un interprete, un artista non potrebbero trovarsi davanti un pubblico peggiore! Le cause? Una è, ad esempio, la nascita delle televisioni private che, nel tentativo di togliere pubblico alla RAI, hanno via via abbassato l’asticella fissata dalla televisione di Stato in materia di valore dell’offerta, facendo leva, correttamente da un punto di vista imprenditoriale e scorrettamente da un punto di vista morale (un’efficace descrizione dell’ex Cav, ex premier, ex presidente) su quel lato umano che, elegantemente, potremmo definire dionisiaco. Come fece notare in un’intervista il già citato Umberto Eco, la RAI degli anni sessanta riusciva ad affascinare milioni di persone dando in prima serata Pirandello: oggi non è più possibile. Senza scomodare Pirandello, bisogna far notare che anche i varietà, spettacoli d’intrattenimento come lo è “Bravissima” del “noto” presentatore Merola, riuscivano a tenere incollati, il sabato sera!, milioni di italiani senza bisogno di nudi, sconcerie e volgarità, ma sempre con savoir faire ed eleganza. Quindi non si tratta di creare una programmazione estiva con più eventi culturali: non è l’occasione giusta e, soprattutto, non servirebbe a nulla se il pubblico è degradato. Bisognerebbe, laddove si voglia creare intrattenimento, puntare, più che sulla pancia, sulla testa – parlando per immagini, e non badare esclusivamente (attenzione alle parole) al profitto.
L’intrattenitore deve ricordare di avere comunque una responsabilità morale verso il suo pubblico. Ma forse vale – mestizia – il celebre motto: “A ogni epoca la sua arte e a ogni arte la sua libertà”.

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Paolo da Novi

2 commenti su “A ogni epoca la sua arte e a ogni arte la sua libertà

  1. Ho capito che “il moscone” è nato con l’intento di mettere in evidenza le magagne della attuale amministrazione, ma state diventando una macchietta: se all’inizio vi leggevo per informarmi, ormai so già da che parte tira ogni singolo vostro articolo ancora prima di aprirlo. (Secondo me) se andate avanti così finite per perdere di credibilità, a tutto vantaggio dei vostri “avversari politici”.

    1. Le magagne dell’attuale amministrazione si mettono in evidenza da sole senza bisogno del moscone o altri giornali locali, che nel caso non lo sapessi sono espressione di democrazia e il loro compito è di informare e giudicare chi ci amministra ognuno dal suo punto di vista e se tu non leggerai più il moscone pazienza penso se ne faranno una ragione.

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