Un buco senza ciambella

L’ex Assessore al Bilancio del Comune di Novi, risorto – pur avendo perso la bramata poltrona – in qualità di Giovin Segretario cittadino (a sovranità limitata) della Lega nostrana, dopo il riposo agostano (goduto in località a noi sconosciuta) ha rilasciato un’intervista traboccante di abituale chiarezza.

Chi si aspettava una minima autocritica dopo la debacle del primo luglio scorso e la mancata performance sul bilancio di previsione 2022, è rimasto deluso (taluni hanno anche pianto). 

Un po’ come i gatti, deve aver sepolto la drammatica esperienza sotto una abbondante coltre di terra, per assumere “pimpante” il nuovo incarico; indubbiamente si tratta di personaggio “poliedrico”, in grado di ricoprire qualsiasi ruolo.

Invece, dopo essersi leccato le ferite (sempre secondo feline abitudini) avrebbe dovuto ripartire proprio da quella sconfitta; avrebbe potuto utilizzare il refrain (destinato ad essere inserito tra le frasi celebri sul web): “è tutta colpa degli altri, io non ho fatto nulla”. In effetti, si ricorda che in Consiglio comunale non aveva risposto alle (insistenti, nonché malefiche) domande poste dalla opposizione in merito al bilancio consuntivo, preludio di quanto sarebbe accaduto con quello di previsione. Forse, a suo parere, le opposizioni avrebbero potuto, citando Marzullo, “farsi le domande e darsi le relative risposte”, senza rompere più di tanto. 

Certo è che, perseverando nel non rispondere alle opposizioni e alla città, prima o poi si doveva arrivare alla rottura: un qualsiasi politico, un minimo scafato, lo avrebbe intuito.

A meno che … l’evento traumaticocome sostengono alcuni maligni, sia stato volutamente cercato, in quanto la maggioranza era ormai inesistente e bisognava cercare un “capro espiatorio” su cui scaricare la responsabilità. Parrebbe un disegno diabolico, però, secondo la nota affermazione andreottiana, a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca.

Se, come ipotizzano i maliziosi, il “patatrac” è stato organizzato a tavolino, la sua realizzazione è stata un disastro: ovvero è stato creato un buco, ma senza ciambella. La fuga ingloriosa del 30 giugno dal Consiglio comunale, senza concedere diritto di replica alle opposizioni, non può considerarsi una genialata; forse qualcuno (di cui non si cita il nome, onde evitare l’irritazione del fine pensatore) l’aveva pensata ad arte, nella convinzione che sarebbe stata, silenziosamente, accettata. Una sorta di prova “muscolare” nei confronti delle opposizioni, per dimostrare che, in realtà, esse non contavano nulla; ma le opposizioni medesime, e senza far uso della calcolatrice, si sono contate e, come si dice, hanno fatto saltare baracca e burattini.

Ritornando alla recente intervista del neo-Segretario leghista, si sottolinea come – forse non avendo ricevuto disposizioni superiori – abbia risposto genericamente in merito alle imminenti elezioni politiche e sugli obiettivi per il territorio dei futuri eletti. Al contrario, un tema sul quale si è “sbizzarrito” con poche e sentite parole è quello della sanità: “L’ospedale San Giacomo invece deve tornare a essere un’eccellenza per il nostro territorio” (testo integrale). Punto. Il che equivale a dire tutto per non dire nulla, dimenticando, fra l’altro, che i nosocomi sono di competenza dell’ente Regione, gestito in Piemonte – pare, si sottolinea pare – dal centro destra dal 2019. Ente, dunque, nel quale, seppure in minimissima parte, il nostro brillante Giovin è coinvolto. 

Al quesito relativo alle conseguenze dell’eventuale superamento di Fratelli d’Italia, nelle elezioni del 25 settembre prossimo, sulla Lega novese, la risposta è stata che l’evento non comporterebbe nulla, poiché conta la “qualità delle idee”. Anche in questo caso si riporta testualmente la frase espressa: “… questa non aumenta in base alla percentuale ottenuta alle elezioni politiche, ma si sviluppa dopo anni di studio e di confronto con la città”. Sinceramente, non ci si era resi conto di tutti questi anni di studio … anzi, si ha l’impressione che non se ne siano resi conto neppure i novesi. Sorge il dubbio che, qualora la Lega novese venisse superata da Fratelli d’Italia, questi ultimi risponderebbero alle possibili lusinghe con il dito medio alzato (gesto del quale, qui da noi, detengono l’esclusiva). 

Infine, si consegna al Giovin leghista la seguente sottile riflessione: “gubernar no es asfaltar”, né tantomeno organizzare concerti. 

Forse, è necessario studiare ancora un po’.

Teatro

Dopo la pubblicazione del rendiconto spese del teatro Marenco si è generata qualche polemica, a ragione del fatto, in primo luogo, che non si ha notizia ufficiale del rendiconto entrate. Sarebbe importante conoscere, ad esempio, il numero di spettatori presenti alle rappresentazioni (anche per mettere a tacere chi denigra il teatro e la cultura in generale). Il numero dei biglietti d’ingresso venduti dovrebbe essere stato cospicuo, tanto che, frequentemente, nella bacheca del teatro si è letta la comunicazione del “tutto esaurito”; ma i posti a sedere avrebbero potuto essere sensibilmente maggiorati (forse un centinaio? Lo si chiede per un amico) se l’Assessore ai Lavori pubblici decaduto (forse all’epoca troppo impegnato nello scattare selfie) avesse reso agibile il loggione (taluni affermano con una spesa di “quattro soldi”). Tale spazio è tuttora inutilizzabile, e vale la pena di rammentare che si sarebbe trattato dell’unica, piccola opera, da realizzarsi da parte della decaduta Amministrazione, considerato che l’edificio era stato lasciato pronto da “quelli che c’erano prima” per l’inaugurazione.

Infine, salta all’occhio la spesa di 48.000 euro (corrispondente ad oltre il 26% delle spese rendicontate) per la co-produzione di uno spettacolo con lo Stabile di Torino, regia di Giulio Graglia, il quale è pure Direttore artistico del “Marenco”, nonché membro del Consiglio di Amministrazione dello “Stabile”. Mah.

Inaugurazioni e rinfreschi

È stata inaugurata la scorsa settimana la nuova sede novese di Forza Italia, con la nutrita partecipazione di personaggi venuti da fuori città, in vista delle prossime elezioni politiche; una teoria di nomi qualificati, per lo più, quali candidati alle elezioni suddette. A completare il lungo elenco in locandina, non potevano mancare, però, l’ex Assessore ai Lavori pubblici e l’altrettanto ex Presidente del Consiglio comunale di Novi; evidentemente, dopo la fuga non deve essere apparso bello appellarli come ex (forse non sta bene, o forse è meglio dimenticare le “gesta” dei due). E così i personaggi in questione sono stati, semplicemente e mestamente, definiti “Dirigenti” del partito.

A sovrintendere l’evento, il grande vecchio Ugo Cavallera, il quale non ha potuto qualificarsi come candidato alle prossime elezioni nazionali; pare che, come già in passato, ci avesse provato, ma anche questa volta gli è andata male. Come si dice: “Ritenta, sarai più fortunato”.

Il noto plenipotenziario provinciale della Lega, nonché pluricandidato alle prossime elezioni politiche, è giunto in città – come si legge sulla locandina – per un aperitivo “offerto con” lui stesso. Non per fare le pulci, ma forse sarebbe stato meglio scrivere “offerto da”. L’evento si è tenuto presso una nota pasticceria antistante la piazza senza nome, recentemente denominata dal “vulgo” piazza Pan di Spagna; al termine, forse, in camera caritatis, si è parlato anche di (clamorose?) candidature a Sindaco per la prossima primavera.

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