Fulmini a ciel sereno

Per il centro-sinistra novese la settimana scorsa non è iniziata bene: come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia che la lista “20xNovi”, da circa sedici anni nella coalizione, ha annunciato di voler correre da sola alle prossime elezioni. La scelta non può far piacere, non solo e non tanto per la collaborazione sviluppatasi nel corso degli anni, ma anche perché – non più tardi del 2 agosto u.s. – durante l’assemblea svoltasi al Circolo Ilva, non si aveva avuto sentore della défaillance, anzi, pareva ci fosse accordo sulle questioni fondamentali, che avrebbero dovuto svilupparsi nell’elaborazione del programma elettorale e sulla scelta del candidato Sindaco.

Sinceramente non si sono comprese le motivazioni dello strappo, anche perché il comunicato ufficiale si conclude con la seguente frase: “Da soli si va veloce, ma insieme si va lontano”. Non si può che aggiungere: Appunto!

Certo è che, dopo il 2 agosto, ci sono state le elezioni politiche, e il centro-sinistra, presentatosi in forma sparpagliata, ha aperto la strada (meglio sarebbe dire un’autostrada) alla destra, soprattutto a quella che, nel suo simbolo, porta ancora la fiamma tricolore già del Movimento sociale di Giorgio Almirante. Pare questo sia bastevole … Il risultato politico nazionale dovrebbe far riflettere tutti nel centro-sinistra, e quando si dice tutti, si intende proprio tuttial momento, il tempo per discutere serenamente non manca.

A proposito di fulmini a ciel sereno: non ne è esente neppure il centro-destra novese. Il Presidente di Fratelli d’Italia, nonché Presidente di Acos Energia, ha rassegnato le dimissioni dalla prima carica, ufficialmente per “ragioni puramente personali e individuali”, legate alla seconda carica da lui ricoperta. Anche di questo “scossone” non si aveva avuto sentore nelle settimane precedenti, anzi la persona in questione parlava di progetti per la città e della scelta del candidato Sindaco di centro-destra alle prossime elezioni comunali. Lo “scossone” è stato particolarmente forte, considerando che si è verificato dopo il risultato elettorale che, anche a Novi, ha premiato Fratelli d’Italia, incoronato primo partito in città, a discapito della Lega, che si ritrova in quarta posizione.

Ad onor di cronaca, va riferito che l’ormai ex Presidente di Fratelli d’Italia si era inserito nella discussione provocata dall’ex Segretario della Lega nostrana, nonché nipote del decaduto Sindaco, sulla questione del gas. Come si ricorderà, quest’ultimo aveva dichiarato: “Non vorrei che Acos prepari la stangata al Comune per coprire i propri conti, arrecherebbe un gravissimo colpo al bilancio dell’amministrazione”; la discutibile sortita aveva provocato la subitanea reazione dei vertici aziendali. Infatti, il Presidente di Acos Energia (in allora ancora Presidente di Fratelli d’Italia) di rimando aveva dichiarato: “… è falso, tendenzioso ed irrispettoso per i 350 dipendenti del Gruppo ACOS, che un esponente politico locale ipotizzi problemi di bilancio, che, a suo dire, verrebbero “sistemati” sulla pelle dei cittadini”. 

Chi fosse il politico in questione era più che evidente. Si è trattato, senza dubbio alcuno, di una pesante dichiarazione, tutta interna al centro-destra.

Non si sa se sia stato questo il “casus belli” che ha provocato le suddette dimissioni; certamente, invece, la questione evidenzia un aperto contrasto tra l’ex segretario della Lega e l’allora Presidente di Fratelli d’Italia, e proprio su un tema che, di questi tempi, non è affatto marginale.

A ragione di ciò, qualche commentatore ha dubitato che le dimissioni “scottanti” siano state motivate da problemi di carattere personale, anche in considerazioni della tensione sulla questione del gas che non è proprio marginale.

Pace fatta

Trascorsi giorni da tali accadimenti, i massimi dirigenti di Fratelli d’Italia (che, nel frattempo, ha nominato un Commissario in sostituzione del Presidente dimissionario), il segretario di Forza Italia e quello della Lega Nord nostrani, hanno manifestato contrarietà alla riorganizzazione della struttura comunale, che potrebbe essere decisa (il condizionale è d’obbligo) dall’attuale Commissario Straordinario (nominato dopo la fragorosa caduta del centro-destra del 1° luglio).

I tre dirigenti politici hanno sostenuto che: “… La conseguente ridefinizione dell’organigramma, (sarebbe) una decisione di indubbia portata strategica, tale da configurare un vero e proprio atto politico”. E che: “… Questo atto politico è compiuto a pochi mesi dalle elezioni amministrative, in regime commissariale, alterando in parte decisioni assunte dalla precedente amministrazione eletta dai cittadini novesi”.

Si ammette la difficoltà di comprensione su quanto ci sia di “politico” nella predisposizione di un organigramma, presumendo si tratti di una operazione atta a rendere più efficiente ed efficace la macchina comunale (che, indubbiamente, nei tre anni trascorsi ha subito rimaneggiamenti e defezioni). Si rammenta altresì che la questione era già stata uno dei temi oggetto di discussioni e scontri in Consiglio comunale tra opposizione e l’allora già traballante maggioranza.
Né tantomeno si conoscono le intenzioni del Commissario, in quanto non risulta, allo stato, alcun provvedimento al riguardo. 
Inquieta, invece, la parte di dichiarazione nella quale si sostiene che l’eventuale provvedimento altererebbe, in parte, le decisioni assunte dalla precedente amministrazione.
Sarebbe assai interessante sapere come fanno i tre segretari a conoscere le decisioni che andrebbero ad alterare le precedenti, visto che non risulta esistere alcun atto commissariale.
Né si vuole pensare nemmeno che le decisioni precedenti siano state elaborate dall’allora giovin Assessore al personale per favorire qualcuno.
Infine, si ripete una affermazione che, sebbene in altri termini, sostengono anche i tre segretariun Commissario straordinario assume in sé tutti i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale: quindi, è nelle sue facoltà assumere decisioni. 

Sempre perché si sappia.

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