Hanno destato ovviamente scalpore gli articoli pubblicati ieri da Il Moscone e Lo Spiffero circa la situazione al Dea (Pronto soccoroso) di Novi Ligure, dove è stata messa in servizio una dottoressa benché sospesa dall’esercizio della professione con un provvedimento dell’Ordine dei medici di Genova.
Tutto ruota intorno all’incarico che la cooperativa Almantea di Vercelli ha ricevuto per fornire personale medico ai pronto soccorso dell’Asl Al, notoriamente a corto di personale.
Su un quotidiano oggi l’Asl ammette: «pur non avendo in carico il personale inviato da una cooperativa di Vercelli che ha in appalto i servizi di Pronto soccorso, appena ricevuto la segnalazione aveva subito chiesto la rimozione del medico che risultava sospeso dal proprio ordine professionale». Non è chiaro se la “segnalazione” sia l’articolo pubblicato ieri dal Moscone, o se l’Asl ha predisposto internamente la verifica dei requisiti delle persone che autorizza a curare i pazienti dei Dea.
Sulla vicenda chiedono chiarimenti i consiglieri regionali Daniele Valle, Domenico Rossi e Domenico Ravetti del Pd: «Chiederemo una comunicazione dell’assessore Luigi Icardi sulla vicenda del medico che avrebbe prestato servizio al Pronto soccorso dell’ospedale di Novi Ligure, nonostante risultasse sospeso dalla professione, e presenteremo una richiesta di accesso agli atti per ottenere informazioni sulla gestione dei Pronto Soccorso in tutti i presidi ospedalieri della provincia di Alessandria. Peraltro, siamo ancora in attesa di ottenere risposta all’accesso agli atti sulla presenza di medici sui mezzi del 118. Una richiesta depositata a metà luglio e sollecitata poi a fine agosto. Bisogna fare chiarezza su tutti gli aspetti di queste vicende anomale, che dimostrano come il ricorso alle cooperative e ai “gettonisti” per tappare le falle della mancanza di personale nel settore dell’emergenza-urgenza non funzioni e debba essere rivisto».
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