Se la destra sdogana le memorabilia del duce

Giovedì 13 ottobre, finita la giornata di lavoro, mi dedico ad un abitudine ormai diventata quasi un rituale: cancellare dal mia account mail “storico”, ormai, quasi, di dominio pubblico, certamente facile preda per ogni iniziativa di marketing che un logaritmo, poco sensibile, non classifica come spam, tutte le mail non interessanti. 

Solite cose; pubblicità di pannelli solari, finanziarie che mi propongono prestiti a tasso agevolato, colossi dell’e-commerce che mi propongono di diventare loro partner in modo da guadagnare 2000 euro al mese da casa ecc. tutte comunicazioni, sono sicuro, riceviate anche voi, io ho sempre uno scrupolo, chiamatela pure mania ossessiva, apro, anche solo per un secondo la mail, prima di cancellarla, anche se è la millesima volta che la ricevo.

Ecco ci ho messo un po’ ma vi spiego perché sono qui a scrivere; giovedì 13 ottobre apro una mail pubblicitaria che mi colpisce subito già dal titolo che recita: “Centenario della marcia su Roma- Scopri le monete del ventennio fascista”.

La prima cosa che mi ha colpito è stata l’immagine, un manifesto, non so se originale, ma facilmente riconducibile alla propaganda del Minculpop (Ministero per la Cultura Popolare) il profilo stilizzato, i colori, il messaggio che rimanda è inequivocabile: è il Duce, negli anni dello splendore, dell’era di un’ italico impero che nelle intenzioni doveva uguagliare, se non superare, quello romano. Segue la descrizione del prodotto: un set di monete del ventennio fascista, presentato come un periodo che segnò la storia di Italia.

Rimango un po’sconcertato, chattando con un amico scopro che non si tratta di un fake, è un’iniziativa della Bolaffi, il più importante commerciante italiano di francobolli e monete, punto di riferimento per numismatici e filotelici da generazioni, il motto dell’azienda è: “per noi la storia è un oggetto da collezione”.

E qui secondo me casca l’asino perché c’è storia e storia e nell’iniziativa promozionale della Bollaffi c’è, a mio modesto parere, un po’ troppa enfasi su un periodo storico che ha segnato, certamente, la storia del nostro paese ma in modo inequivocabilmente negativo.

Quello che è stato il fascismo in Italia lo ha descritto, perfettamente, Liliana Segre, seduta sullo scanno più alto del senato, vittima diretta di quel ventennio, che in modo pacato quanto sagace ha ricordato di quando in terza elementare fu invitata a lasciare il suo banco perché ebrea, io ho visto il suo discorso dopo aver letto la mail, ho apprezzato il ricordo che ha fatto di Matteotti, il fatto che gli esponenti della maggioranza non abbiano applaudito, né lo hanno fatto quando sono stati citati il 25 aprile e il Primo Maggio, le feste “rosse”, è stata una conferma. Un po’ grottesco vedere che poche ore dopo, al posto della Segre sedeva Ignazio La Russa, eletto grazie ai voti dell’opposizione (cominciamo bene!!!) e che dell’iniziativa numismatica della Bolaffi sarà pienamente soddisfatto, non come quando l’inter ha fatto il triplete, ma sicuramente compiaciuto, del resto, a parte il breve periodo della svolta di Fiuggi, quando Giorgia Meloni non era ancora così importante, lui il saluto romano lo ha portato, più volte nelle aule più alte delle nostre istituzioni, il fatto che sia illegale è una sottigliezza… oppure no?!

Tornando a me dopo lo shock iniziale ho fatto due cose. La prima verificare se in altri paesi coinvolti in dittature ci siano eventi legati all’avvento dei vari regimi anche solo per “oggetti da collezione”. Naturalmente ho escluso i paesi dove le dittature sono ufficialmente tuttora in atto, ho escluso quindi Cina, Cuba e Corea del Nord, la ricerca si è concentrata su: Germania, nulla, il nazismo è un elemento storico “scomodo”, meglio non fare riferimento, anche i rigurgiti o il folklore nostalgico sono duramente condannati. Ex Jugoslavia, niente neanche qui, in nessuno degli Stati nati dalla disgregazione, tanto meno in Croazia dove Tito è nato. Cambogia, pare che di Pol Pot e dei Khmer rossi proprio non se ne voglia serbare alcun ricordo. Ex Unione Sovietica, scopro che la figura di Stalin, nonostante i suoi crimini siano stati denunciati e la sua figura oscurata già nel 1954 subito dopo la sua morte, negli ultimi 10 anni sta riscontrando un nuovo e inaspettato successo, un paio di anni fa si era pensato di erigere una sua statua in occasione dell’ anniversario della Rivoluzione, ma poi non se ne è fatto nulla, tangenzialmente scopro che, secondo gli analisti, il “recupero” e la rivalutazione dell’Uomo di Acciaio, uno dei più grandi macellai della storia, sia dovuta alla politica di Putin, fortemente centrata a rivalutare la Grande Guerra Patriottica, così i Russi chiamano la Seconda Guerra Mondiale, per unificare lo spirito patriottico tramite la vittoria sul nazi-fascismo. Però io sul fatto che Putin sia esattamente un democratico ho dubbi da ben prima dell’invasione dell’Ucraina, mi sa che non sono l’unico.

La seconda cosa che ho fatto è stato confrontarmi con chi amo e stimo su questa benedetta mail, reazioni riscontrate: incredulità, rabbia, paura. Per la cronaca non sono persone che incontri nei Centri Sociali Anarchici o militanti di estrema sinistra, sono persone “normali”, membri della società civile.

Tra i vari confronti qualcuno mi ha detto che i giovani stanno perdendo la memoria, ho pensato a tutte le giornate della memoria, compresa, giustamente, il 10 febbraio, tragedia nazionale e del popolo istriano, ma a ben pensarci, frutto anche esso del succitato ventennio.

Ho pensato che posso riassumere brevemente cosa è stato il fascismo, a memoria scolastica, senza cercare su Google: mi sono venuti in mente, mancanza assoluta di libertà politica, persecuzione dei dissidenti, tramite carcerazione, tortura o esilio, rafforzamento del patriarcato, riduzione del ruolo della donna a moglie madre, ossia poco più di una fattrice per futuri soldati, internazione degli omosessuali presso campi di lavoro, mi riferisco a Carbonia, ingiustizia sociale, patti lateranensi, occupazione dell’Etiopia dove abbiamo commesso un genocidio, appoggio incondizionato e diretto, anche tramite l’invio di uomini e mezzi, a Franco durante la Guerra Civile di Spagna… dopo il 1937 e il matrimonio con il potente alleato germanico le cose sono andate veramente male, leggi razziali, una guerra persa, due anni di guerra civile nel Nord, con crimini ed efferatezze da entrambi le parti, un paese diviso, 700000 soldati italiani internati nei lager nazisti, costretti ad un lavoro da schiavi, 40000 non tornarono mai, morti di fatica, malattia o per i maltrattamenti subiti, unica colpa, non voler combattere per la repubblica di Salò. Per inciso anni fa si era parlato di un risarcimento, pochi lo hanno ottenuto nel 1999 lo Germania ha precisato che già negli anni 60 la Repubblica Federale Tedesca aveva saldato il Governo italiano per quelli che vengono comunemente chiamati “gli schiavi di Hitler”, ma pare che ci fossero dei buchi di bilancio da tappare e il grosso del denaro fu destinato ad altre spese. A chi dice che il Duce ha fatto anche cose buone rispondo sempre, brevemente e superficialmente, perché detesto invischiarmi in sterili polemiche, che anche Don Raffaele Cutolo e Pablo Escobar hanno fatto cose buone, ma che restano due criminali.

Rabbia e paura i sentimenti ricorrenti delle persone che amo e stimo, conosco bene queste emozioni non portano mai a nulla di buono, vorrei che tutti sposassimo la celebre citazione di W. Reich, psicoanalista rivoluzionario, ebreo austriaco morto in un manicomio statunitense negli anni 50 , effettivamente negli ultimi anni non stava molto bene, che diceva sempre: “l’amore, il lavoro e la conoscenza sono le fonti della nostra vita. Dovrebbero anche governarla”, la preferisco al pessimismo di Plauto ed Hobbes secondo i quali “homo homini lupus- l’uomo é un lupo nei confronti di un altro uomo” che, però, sembra rafforzarsi sempre più in questa nostra fluida società dell’apparenza.

Ho apprezzato le parole di condanna che Giorgia Meloni ha espresso oggi in occasione della ricorrenza della strage del ghetto ebraico di Roma, mi auguro che anche in Italia si riesca ad elaborare il periodo del fascismo, cosa mai fatta secondo diversi intellettuali per colpa dell’amnistia concessa dai padri della Repubblica Italiana, Togliatti compreso e con buona pace delle direttive di Stalin, che comprendo e appoggio, probabilmente esausti da anni di sangue e giustamente convinti che altra violenza sarebbe stata inutile e dannosa.

Chiudo con l’augurio che questo nascente governo possa lavorare per il bene di tutti, lo spero, veramente, anche se una parte di me, la peggiore, continua a canticchiarmi in testa il ritornello di “Gioconda” dei Litfiba… correte su you tube. Prima di salutarvi, definitivamente, vi rendo partecipi che durante le mie ricerche ho scoperto che in questi giorni Casini compie 40 anni di attività tra Camera e Senato, ognuno faccia le sue riflessioni, mi scuso con il Sig. Bolaffi, che fa il suo lavoro, e al quale, provocatoriamente, chiedo: visto che in questi giorni si celebra la scoperta dell’America, indubbiamente altro grande evento per la storia dell’umanità, che abbia portato alla morte di milioni di persone e alla distruzione di diverse culture millenarie lasciamolo un momento da parte, perché la storia è anche un oggetto da collezione, si possono avere due scalpi? Preferibilmente provenienti dalla battaglia di Little Big Horne? Abbiate tutti pazienza ma ormai lo avrete capito, io, da sempre, sto dalla parte degli Indiani.

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Renzo Cartesegna

Un commento su “Se la destra sdogana le memorabilia del duce

  1. narrazioni.
    sempre di parte.
    la democrazia e il pensiero critico sono stati ammazzati da tempo.
    e l’assassino è il “politicamente corretto” del momento.
    si può arrivare perfino a bersi l’erede del duce che condanna le leggi razziali e il genocidio fascista.

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