«Noi siamo quello che sappiamo di essere, non quello che dicono di noi». Questo insegnamento a Ester lo ha dato la mamma, quando ha visto la figlia adolescente che chiedersi: perchè è capitato proprio a me di essere “zingara”?
Il razzismo purtroppo esiste sempre, anche nei confronti di quella bambina che qualche anno fa doveva stare seduta all’ultimo banco, perché era “sporca” e “ladra” in quanto zingara, ma che il 27 gennaio, per la seconda volta, è stata ospite al Quirinale in occasione del giorno della memoria.
Ester Antonelli (nella foto di apertura) è una novese, di origine sinti. La sua famiglia ha subito l’orrore della shoah – che per i sinti viene chiamata Porrajmos – per colpa dell’orrore nazifascista.

«Mio padre era nato in Austria, nel 1933, da una famiglia di circensi. Quando mio nonno capì che le cose si mettevano male per noi, decise di fuggire in Italia. Ma anche qui, le cose non andarono bene a causa delle leggi razziali». La fortuna fu l’incontro con il Vescovo di Bergamo, che diede protezione alla famiglia. «Mia nonna decise di battezzare i figli, per cercare di proteggerli. A un certo punto però vennero scoperti, perché sorpresi a parlare la lingua sinti. Mio nonno e mia nonna stavano per essere fucilati, ma ancora una volta grazie alla chiesa fu salvato».
Finita la guerra, la famiglia tornò a lavorare nel settore delle giostre, e nacque Ester. «Per la nostra attività cambiavo frequentemente scuola, ma ovunque era la stessa cosa: nessuno voleva essermi amico, mi dicevamo “sporca zingara” e mi mettevano nell’ultimo banco. Io ovviamente non ero felice e mi chiedevo perché era dovuto capitare proprio a me di essere “zingara”. Fu mia madre a farmi capire che invece devo essere orgogliosa della nostra storia, delle nostre tradizioni, e che noi non siamo come veniamo descritti».
Ester arriva a Novi per caso: la suo roulotte prende fuoco, e così prende un appartamento a Novi. «Per la prima volta abbandonai la mai vita “nomade”, e non fu facile. Ma trovai lavoro, ed oggi sono ancora qui».
Il razzismo, la discriminazione e i pregiudizi contro rom e sinti sono ancora ben presenti. «Un deputato della destra, anni fa, durante una trasmissione televisiva, disse che “gli zingari sono la feccia dell’umanità”, riscuotendo anche applausi in sala. Se avesse detto una cosa simile contro gli ebrei, sarebbe successo il finimondo». Si trattava del deputato Gianluca Buonanno.

Venerdì, per la seconda volta, Ester è stata ospite del presidente Mattarella in occasione delle celebrazioni per il giorno della memoria. «Devo ringraziare il presidente della fondazione Sinti e Rom, Davide Casadio, che mi ha coinvolta. È fondamentale che noi partecipiamo a questa ricorrenza. Oltre la metà dei Sinti italiani è deceduta nei campi di concentramento, e il razzismo contro di noi è purtroppo ancora vivo. Dobbiamo essere riconosciuti e tutelati come minoranza».
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