Il vaso rotto

A questo mondo tutto è possibile, ormai non ci si meraviglia più di nulla; ma, qualora dovesse accadere (ci si permetta ancora l’uso del condizionale) che il centrodestra ritrovi – si fa per dire – l’unione perduta dopo le elezioni del 2019, siamo convinti che i litigi riprenderebbero un minuto dopo.

Nelle scorse settimane Fratelli d’Italia (di Casale Monferrato) ha preso “il pallino in mano”, dettando l’agenda al centrodestra novese; contestualmente, è tornato alla loquacità il Mungitore, sfoderando piglio da vincitore, forse per essere riuscito a metterlo in saccoccia acoloro i quali non volevano neppure sentir citare il suo nome. I Fratelli hanno deciso di candidarlo con la sua truppa, ed i leghisti parrebbe abbiano dovuto accettare, obtorto collo, le decisioni altrui.

La Lega novese, dopo il “lieto” evento, si è chiusa in uno “strano” mutismo: non avrà nulla da dichiarare (come per la vicenda CIT). Forse, starà meditando su come uscire dall’imbarazzo nel quale, in autonomia, si è infognata (lè dura). 

In città c’è chi paragona la Lega ad Assurancetourix, il bardo del villaggio di Asterix, con scarse capacità musicali e canore, tanto da terrorizzare con la sua voce stonata chiunque l’ascolti, perché i suoni da lui emessi possono provocare “effetti collaterali” quali pioggia o, addirittura, temporali. Ogni qualvolta tenta di cantare, il fabbro Automatix lo percuote sulla testa con un martello, mentre gli abitanti lo imbavagliano e legano ad un albero.

Circola la chiacchiera secondo la quale, superata l’empasse determinata dalla presenza del Mungitore & C. nella lista di Fratelli d’Italia e recuperata (almeno temporaneamente) l’unione, la destra non riesca a trovare la quadra (cfr. Bossi) in merito a chi candidare alla carica di Sindaco.

Non è che manchino pretendenti al trono sindacale – anzi, pare esistere una folla scalpitante – ma il problema è che si elidono a vicenda; si vocifera di nomi disparati che, per non favorire o denigrare alcuno, non si riporteranno. Però di uno, e soltanto di uno, si vuole accennare: si dice sia stato resuscitato anche il nome del “povero” (aggettivo che viene usato con benevolenza) Cabella. Bastiano ha subito commentato: ma lasailu stò is povr’omu” (anche questa espressione è benevola). 

Da registrare, infine, una battuta del Mungitore, secondo il quale debbono “… essere i cittadini ad esprimersi su di una candidatura”. La frase èapparsa sibillina: alcuni l’hanno interpretata alla stregua di un’autocandidatura a Sindaco, altri come un gesto di sfida nei confronti del suo eterno contendente (ovvero: provi lui a candidarsi alla poltrona di Sindaco). 

Si dice che nell’ombra, come un avvoltoio a caccia della preda, operi il grande vecchio di Forza Italia da Bosco Marengo, pronto a calare il suo asso nascosto nella manica. Quanto accadrà, si vedrà.

A quanto pare la disputa tra Mungitore e nipote dell’ex Sindaco, apparentemente (si sottolinea apparentemente) sembrerebbe vinta dal Mungitore, il quale verrebbe così ripagato dei “maltrattamenti politici” subiti negli ultimi tre anni, vicende che lo hanno portato, dapprima, ad abbandonare la Lega, poi la maggioranza di centrodestra. Il tutto senza abiurare sui suoi comportamenti, come, infantilmente, qualcuno aveva proposto; il parente del Sindaco, invece, avrebbe ingoiato un grosso ed amaro boccone (si presume insieme ad una ingente quantità di bicarbonato). 

Infine il Mungitore, uscito dal silenzio, ora prova, nuovamente, ad ergersi fautore dell’unione del centrodestra con tanto di lettera ai giornali, riscuotendo ilarità tra i novesi. Bastiano ha commentato: “però u ga ‘n bel muru”. La lettera sembrerebbe un “salvagente” lanciato ai leghisti per farli uscire dall’imbarazzo. Basterà?

Ma facciamo un passo indietro e registriamo quanto pubblicato da un noto giornale alcune settimane or sono, quando il Mungitore è stato appellato con l’epiteto “demolition man”, ovverodi essere responsabile della rottura del centrodestra. Si potrebbe tradurre l’improperio con “sfasciacarrozze”. 

Ai più pare evidente che tale titolo “onorifico”(sembra assegnato dall’Ordine Internazionale dei Cavalieri dell’Apocalisse)debba essere condiviso, ex aequo, con il nipote del Sindaco, il quale, nella convinzione di essere lui il vincitore delle elezioni del 2019, e nella veste “maitre a penser” del centro-destra novese, voleva decidere tutto, lasciando fuori dalla porta il Mungitore (forse in attesa di qualche briciola, magnanimamente fatta cadere dal tavolo), il quale avrebbe dovuto, supinamente, accondiscendere ai voleri del (forse) principe ereditario. 

Quel ruolo, però, al Mungitore andava stretto: anch’egli avrebbe voluto decidere, nella convinzione di essere solo lui – unico ed indiscutibile – fautore della vittoria; infatti ha sempre rivendicato il ruolo di catalizzatore, “come un sol uomo”, di tutte le forze politiche di destra nelle elezioni del 2019.

I colpi, più o meno bassi, si sono sprecati. Spesso è parso di assistere al remake del film “La cena delle beffe”, nel quale Amedeo Nazzari lanciava l’anatema: “… E chi non è d’accordo con me, peste lo colga”.

La formulazione delle liste elettorali è impellente, si voterà il 14 ed il 15 maggio; intorno alla metà di aprile dovranno essere presentate liste e candidati e poiché la (loro) speranza è l’ultima a morire, non si può non tener conto che il centro-destra, con qualche gambalebru, possa trovare una soluzione per partecipare unito alla singolar tenzone

Tuttavia, come saggiamente dicevano le nonne, un vaso rotto, se pur riattaccato con colla e cerotti, rimane un vaso rotto. E, qualora ciò avvenisse, si tratterebbe di una unione “rabberciata”. 

Il giorno successivo alle elezioni, qualora (si sottolinea qualora), malauguratamente (si sottolinea pure malauguratamente) per i novesi, il centrodestra vincesse, ricomincerebbe subito a litigare.

P.S.: la riunione del centro-destra novese, convocata per il 29 febbraio (giorno di San Mai Più), non si è potuta tenere, per colpa del calendario che, quest’anno, si è fermato al giorno 28. Pare che la giornata sia stata fatta sparire dal calendario per un dispetto ordito da “quelli che c’erano prima”.

Dimissionari

In città ci si continua a chiedere, nonostante le dichiarazioni dell’interessato, quale sia il vero motivo delle dimissioni di Silvio Mazzarello da Consigliere di Amministrazione e, di conseguenza, da Amministratore Delegato di Gestione Ambiente. Bastiano in piazza Dellepiane lamentava: “Non può finire tutto a tarallucci … e champagne”.

Secondo notizie di stampa il piano di rilancio del CIT, Amministratore la persona di cui sopra, è risultato inadeguato e disatteso. Ecco perché il giudice ha deciso il fallimento. Ora risultano chiari i silenzi del centrodestra. 

Two is megl’ che one

Un tandem è una bicicletta per due, attraverso la quale i ciclisti devono pedalare, entrambi, nella stessa direzione: questo è quanto propone il centrosinistra per le prossime elezioni.

Dietro il tandem sono annunciati, ciclisticamente parlando, tanti gregari, patrimonio utile al riscatto della città, dopo il disastro provocato dal centro destra, patrimonio da conservare e coinvolgere nelle scelte politiche anche dopo le elezioni; potrebbe essere una strada per combattere la disaffezione al voto che si registra nel nostro Paese. La partecipazione è la medicina della democrazia, che oggi, in generale, appare ammalata. Come diceva Giorgio Gaber: la libertà è partecipazione. 

Il Malalingua

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