Vi ricordate i film degenere spaghetti western, dove immancabilmente c’era il saloon con affisso il cartello “Non sparate sul pianista”? Dai prossimi giorni i bar italiani dovranno appendere un cartello simile. Non, c’è nulla da ridere… o forse sì?
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha recentemente introdotto il nuovo “Codice di Condotta” destinato a bar, discoteche, alberghi, stabilimenti balneari, sale giochi e locali di intrattenimento. Questo codice, parte delle “Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”, mira a elevare il livello di prevenzione all’interno e nelle immediate vicinanze di tali esercizi.
A cura dei baristi, dovrà essere affisso nel locale un cartello recante alcune disposizioni alla clientela. In particolare, agli avventori dovrà essere chiaramente indicato il divieto di entrare in possesso di armi, droghe o spray al peperoncino. Chissà quale azione deterrente il ministro immagina possa avere un cartello simile.
Le Principali disposizioni per i clienti saranno, oltre al divieto di introdurre armi, droghe o spray al peperoncino nei locali, alcune altre utili indicazioni. Gli avventori dovranno evitare comportamenti molesti o che disturbino la quiete pubblica, non danneggiare dispositivi antincendio o arredi del locale, non ostruire le uscite di sicurezza, non abbandonare bottiglie o altri rifiuti all’interno o nei pressi del locale.
Queste linee guida delineano il profilo del cosiddetto “avventore modello” e dovrebbero essere affisse in modo visibile all’interno dei locali e pubblicizzate sui siti web degli stessi. In caso di mancato rispetto, al cliente potrebbe essere negata la prestazione.
I gestori dei bar avranno l’obbligo di nominare di un responsabile della sicurezza che funga da intermediario con le forze dell’ordine, installare sistemi di videosorveglianza, Illuminare adeguatamente gli spazi e garantire una maggiore vigilanza sull’accesso dei minorenni al consumo di alcolici e al gioco d’azzardo.
Per identificare i minorenni, si propone l’uso di un timbro a inchiostro lavabile applicato in una parte visibile del corpo, pratica già adottata in alcune discoteche. Insomma, i baristi dovranno anche timbrare i ragazzi.
Le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazioni riguardo a queste linee guida. Fipe Confcommercio ha dichiarato: “Siamo sconcertati non solo dal contenuto del decreto, ma anche dalle modalità con cui questo è stato concepito”. In risposta, il Viminale ha precisato che l’adesione alle linee guida è su base volontaria e non comporta nuovi costi per gli operatori.
Giancarlo Banchieri di Fiepet Confesercenti ha affermato: “È inaccettabile scaricare sulle nostre spalle responsabilità che spettano allo Stato”. Le linee guida, infatti, costituirebbero “ulteriori oneri e obblighi difficilmente gestibili per gli esercenti”.
Il decreto mira a promuovere una cooperazione tra forze dell’ordine e gestori, prevedendo che, in caso di disordini in un locale che ha rispettato le linee guida, l’esercente possa evitare la sospensione o la revoca della licenza. Siamo alla commedia dell’assurdo: nel tuo locale si spaccia droga, ma se hai messo il cartello in cui si dice di non farlo, sei a posto.
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