Giovedì 20 febbraio, alle ore 15:30, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica, si terrà un incontro sulla storia del banditismo e dei sequestri di persona in Italia nel secondo dopoguerra. Relatore dell’evento sarà il dottor Giovanni Calesini, Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza ed esperto in criminalità organizzata.
Il banditismo in Italia, specialmente nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale, ha rappresentato un fenomeno complesso che intreccia fattori economici, sociali e culturali. Tra il 1944 e il 1960, i sequestri di persona erano presenti ma meno frequenti rispetto ai decenni successivi. La loro incidenza variava significativamente da regione a regione, riflettendo le diverse condizioni socio-economiche del Paese.
Negli anni ’60, il fenomeno dei sequestri di persona subì un incremento significativo, spesso legato alle diverse forme di banditismo regionale. In Sardegna, l’Anonima Sequestri operò attivamente tra gli anni ’60 e ’90, con circa 150 sequestri. In Calabria, la ‘Ndrangheta utilizzò i sequestri come fonte di finanziamento, con oltre 500 casi tra gli anni ’70 e ’90. In Sicilia, invece, i sequestri furono meno frequenti ma comunque presenti.
A partire dagli anni ’90, il fenomeno subì un drastico declino grazie all’intensificazione delle operazioni di polizia, all’inasprimento delle leggi che prevedevano il blocco dei beni familiari per impedire il pagamento dei riscatti e alla crescente cooperazione internazionale. Alla fine del decennio, i sequestri di persona a scopo estorsivo erano quasi scomparsi, mentre la criminalità organizzata si orientava verso altre attività illecite, come il traffico di droga e il riciclaggio di denaro.
Il dottor Giovanni Calesini, relatore dell’incontro, ha concluso la sua carriera al Ministero dell’Interno come Direttore del Servizio Centrale Antiterrorismo della Polizia di Stato. In passato ha ricoperto incarichi di rilievo, tra cui quello di Questore di Pavia e Direttore del Centro Criminalpol Piemonte e Valle d’Aosta. Attualmente insegna alla Scuola Superiore di Polizia di Roma e presiede l’Associazione culturale NoviMusicaeCultura.
L’incontro rappresenta un’importante occasione per approfondire un capitolo cruciale della storia criminale italiana e comprenderne le dinamiche e le trasformazioni nel corso del tempo.
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