Si è svolta lunedì sera la seduta della commissione bilancio di Novi Ligure, dedicata alla questione dell’acqua che vede contrapporsi Egato 6 e Gestione Acqua. Alla seduta della commissione ha partecipato un numeroso pubblico, sia in presenza che in videocollegamento tramite la diretta YouTube.
Presenti l’amministratore delegato di Gestione Acqua, Vittorio Risso; il presidente di Acos Valter Pallano, il presidente di Gestione Acqua Stefano Gabriele. Presente inoltre quasi tutta la giunta comunale e i membri del consiglio comunale. Unico assente il consigliere comunale novese nonché presidente di Egato6 Giacomo Perocchio, che in veste di consigliere si è fatto sostituire da Giuseppe Dolcino.
Come i lettori sapranno, a Novi è in corso una disputa tra Gestione Acqua S.p.A. ed Egato6 Alessandrino riguardo alla gestione del Servizio Idrico Integrato. Il 30 dicembre 2024, Egato6 ha adottato la Delibera n. 42/2024, che (in contraddizione con le azioni prese fino ad allora) prevede l’estromissione di Gestione Acqua dalla gestione del servizio idrico. In risposta, Gestione Acqua ha presentato un ricorso al TAR del Piemonte, definendo la delibera “illegittima e contraddittoria” rispetto a precedenti decisioni dello stesso Egato6 e della Regione Piemonte, che avevano confermato la legittimità̀ della concessione fino al 2034
La delibera di Egato6 mira a costituire una società̀ consortile interamente pubblica per gestire il servizio idrico, escludendo Gestione Acqua a causa della presenza minoritaria di un socio privato, Iren, nella sua compagine societaria. Tra le altre conseguenze di questa Delibera potrebbe esserci il pagamento di un indennizzo a Gestione Acqua, la possibile revoca di finanziamenti bancari e l’esubero di personale assunto per progetti legati al Pnrr. Ricordiamo che Iren è formalmente un socio privato a Novi, ma è di proprietà dei comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia.
Il presidente di Egato6, Giacomo Perocchio, nelle scorse settimane, ha dichiarato che la costituzione di un gestore unico pubblico è necessaria per sbloccare i fondi del PNRR destinati al miglioramento delle infrastrutture idriche nella provincia di Alessandria. In realtà̀, come è emerso in commissione, la risposta ufficiale del ministero arriva in seguito alla delibera di Egato 6 e ha confermato il blocco dei finanziamenti.
Secondo Gestione Acqua questa decisione penalizza il territorio e i cittadini di tutti i quasi 80 comuni serviti del Novese – Tortonese – Ovadese, e ha avviato azioni legali per tutelare la propria posizione e garantire la continuità̀ del servizio.
Durante il dibattito, in cui Risso per Gestione Acqua ha illustrato la vicenda risalendo anche alla vicenda delle perequazioni, è emerso come Gestione Acqua sia l’azienda dell’ambito che più ha investito nel rinnovamento delle reti idriche, sono state numerose le domande dei consiglieri comunali.
Dai banchi del centro destra Marco Bertoli, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha sottolineato che visto che Gestione Acqua e Acos sono un patrimonio della città e dei cittadini e di tutto il territorio servito, è compito dei consiglieri comunali novesi difendere l’azienda e i suoi lavoratori.
Luca Patelli, capogruppo del Pd, ha invitato Egato 6 a stralciare la ormai famosa delibera 42 del 30/12/2024 e ha invitato tutti gli attori della vicenda (Amag, Comuni riuniti Belforte e Gestione Acqua stessa) a sedersi intorno a un tavolo e a ragionare “sul futuro di quella che può̀ diventare la seconda azienda dell’acqua in Piemonte”.
Il sindaco di Novi Rocchino Muliere ha sottolineato come la delibera fatta l’ultimo giorno dell’anno scorso sia stata un passaggio di difficile comprensione.
«Come Comune di Novi abbiamo inserito nel nostro bilancio consolidato e nel documento unico di programmazione l’obbiettivo chiaro di arrivare ad un gestore unico. Obbiettivo comune confermato dal consiglio comunale di Alessandria. Lo abbiamo fatto consci del fatto che le nostre aziende erano piccole rispetto alle sfide da affrontare, e che solo attraverso la creazione di un grande soggetto, una holding provinciale, potevamo avere la forza er vincere le sfide che si profilano. Io e il sindaco di Alessandria Abonante abbiamo fatto una conferenza stampa comune, a cui era presente anche il presidente di Egato Perocchio, per sottolineare questo obbiettivo in modo comune».
Il sindaco ha poi analizzato i fatti che hanno portato alla attuale ingarbugliata situazione. Il Ministero aveva chiesto di dare vita entro la fine dell’anno ad una azienda consortile, non escludendo la presenza di una quota privata.
«La delibera del 31/12 – ha proseguito Muliere – è stata motivata dal presidente di Egato dicendo che aveva avuto una interlocuzione con il ministero che gli avrebbe detto che, in presenza di una quota privata nella nuova società consortile, i finanziamenti del Pnrr non sarebbero stati sbloccati.
Ho chiesto più volte i sapere con chi era avvenuta questa conversazione telefonica, ma non ho mai avuto risposta. Non c’è traccia di questo».
Sulla base di questa telefonata che a questo punto possiamo definir misteriosa viene fatta la delibera che esclude Gestione Acqua. Ma la risposta – questa volta in forma scritta – dal ministero arriva a febbraio, e dice che il ministero stesso non è competente per questa decisione smentendo di fatto le dichiarazioni di Perocchio all’assemblea di Egato6.
«La delibera del 31/12 è stata fatta in base di un colloquio telefonica con non si sa chi – ha detto Muliere – e chiedo al presidente Perocchio di venire qui a spiegarci con chi avrebbe fatto questa telefonata!».
«È stato detto – ha proseguito Muliere – che la delibera era necessaria per evitare che Alessandria perdesse i contributi del Pnrr. Ma quanti soldi perderà la nostra azienda, Gestione Acqua? Chi la ripaga?»
«Tutto questo castello non sta in piedi – ha concluso Muliere – dobbiamo riportare la questione anche alla politica. L’unica strada è quella di annullare la delibera 42, sedersi seriamente intorno a un tavolo e trovare una soluzione politica. La delibera di Egato deve essere ritirata»
Resta da capire se prima o poi il presidente di Egato 6 Giacomo Perocchio – che la sera della commissione a Novi ha deciso di partecipare ad Acqui ad una riunione della Lega sul futuro delle terme, come scrive sul suo profilo Facebook – si presenterà in commissione per rispondere alle tante domande dei consiglieri comunali.
Qui sotto, il video della intera seduta consigliare, durata quasi 4 ore.
Una risposta a “Commissione sul servizio idrico, il mistero della telefonata a Roma di Perocchio.”
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Nascondersi dietro il politico col cane non gli fa onore.
Ma resta da capire chi ha mandato il “fuggitivo”, che non si presenta alla commissione consiliare, in provincia a rappresentare i cittadini novesi che lo avevano appena trombato alle elezioni comunali. Perchè senza quella sedia non ci sarebbe stata poi quell’altra, usata per far danni alla città.
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Un commento su “Commissione sul servizio idrico, il mistero della telefonata a Roma di Perocchio.”
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Nascondersi dietro il politico col cane non gli fa onore.
Ma resta da capire chi ha mandato il “fuggitivo”, che non si presenta alla commissione consiliare, in provincia a rappresentare i cittadini novesi che lo avevano appena trombato alle elezioni comunali. Perchè senza quella sedia non ci sarebbe stata poi quell’altra, usata per far danni alla città.