L’amministratore delegato di 5 Valli Servizi, avvocato Paolo Caviglia, risponde alle domande rivoltegli dal Moscone nei giorni scorsi. Lo ringraziamo della risposta che pubblichiamo volentieri, unitamente ad alcune ulteriori considerazioni che trovate in fondo.
Egregio “direttore”
vorrei precisare che, non me ne voglia, ma non sono un assiduo lettore del vostro spazio di riflessione. Quando però vengo chiamato in causa su circostanze non veritiere, mi si costringe ad intervenire per amore di verità, e per rispetto dei soci proprietari (sindaci), peccato, e questo lo dico sinceramente, che non so con chi sto interloquendo dal momento che si tratta di un articolo del tutto anonimo e non mi risulta pubblicato un responsabile di testata, anomalia non secondaria.
Io, a differenza del mio interlocutore, penso sia più corretto esporsi e metterci la faccia al fine di determinare un dialogo proficuo e costruttivo, anche se non condiviso.
Veniamo alle risposte. in primis vorrei precisare che mai ho affermato che la società 5 Valli Servizi sia sanissima, anzi nello scambio epistolare avuto con il sindaco di Novi esprimevo tutt’altro! (le lettere sono a disposizione qualora l’anonimo le volesse leggere le pubblicherei immediatamente).
Sono in carica da poco meno di tre anni e ho ereditato una situazione a dir poco disastrosa ma, tra lo stupore generale, sono/ siamo riusciti a resistere e a migliorare la situazione a tal punto che ad oggi non si parla più di possibile liquidazione giudiziale.
Riguardo il servizio non siamo per nulla inadempienti, in considerazione delle proroghe in essere non ancora scadute, ci sono delle innegabili criticità, come la migrazione del rifiuto, ma dovute a decisioni del passato approvate da tutta l’assemblea e i sindaci sono informati di tutto, perché per me la trasparenza nella gestione è fondamentale ed infatti il rapporto con gli amministratori è ottimo tranne un caso isolato.
Il mio obiettivo è quello di arrivare nel breve medio periodo a portare la società ad un ruolo più dignitoso così da poter essere maggiormente appetibile nel percorso che ci vedrà tutti impegnati per arrivare al gestore unico, a mio modo di vedere prospettiva inevitabile.
L’occasione di questa interlocuzione mi permette di ringraziare il dottor Angelo Lo Destro, dirigente pubblico autorevole, per il quale nutro la massima stima, che nel suo commento ha ricordato quanto segue: «Anche nelle società in house si applica, per gli aspetti analizzati nell’articolo, il diritto societario ordinario, per cui non sussiste in capo ai Comuni soci alcun obbligo di assumere a carico dei propri bilanci eventuali debiti societari!», evitandomi di fare una lezione di diritto civile ahimè noiosa e non costruttiva.
Resto a disposizione dell’autore del testo o di eventuale altro responsabile de “Il Moscone”, ma anche di chi vorrà avere maggiori ragguagli per eventuali incontri volti a costruire un rapporto prodromico all’ottenimento di risultati positivi nella raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Monleale, 06/02/2025
Avv. Paolo Caviglia
Amministratore unico “5 Valli Servizi
Non possiamo non notare che, tra le risposte di Caviglia, manca quella alla domanda più importante: è vero che è stata avviata una procedura di composizione negoziale per far fronte ai creditori?
Accanto a questa resta un’altra domanda fondamentale: visti i risultati disastrosi sul fronte della raccolta rifiuti (37% di differenziata contro l’oltre 80% degli altri gestori locali) ma dove sono stati spesi tutti questi soldi?
Lei dice che ci sono state delle proroghe. Verissimo, ma non sono state certo imposte alla sua società, ma anzi richieste.
Infine, sul gestore unico della raccolta rifiuti siamo d’accordissimo, e le cose che lei dice oggi, le dicemmo a tempo debito, quando si decise di dare il servizio di raccolta a tre gestori, anziché ad uno solo in grado di realizzare maggiori efficenza. ma fu proprio chi si oppose a quel progetto che portò alla nascita di 5 Valli, come Lei sa bene. È un poco sospetto che ora si voglia mettere assieme le società. Non è che si voglia scaricare le proprie diseconomie sugli altri gestori? come si dice, “Accà nisciuno è fesso”.
Infine, ci uniamo ai ringraziamenti e alle attestazioni di stima al Dottor Angelo Lo Destro. È vero che se la società è di diritto privato, le perdite non ricadono automaticamente sui bilanci comunali. Tuttavia, se i comuni decidono di salvarla con fondi pubblici o se emergono responsabilità gestionali, possono esserci ripercussioni indirette. Le perdite eventuali delle società in house debbono comunque essere in quota parte accantonate nei bilanci dei rispettivi comuni.
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