L’intervista a Patelli: Perocchio faccia un passo indietro senza fare la vittima

Luca Patelli è a guida della compagine del Partito Democratico in consiglio comunale a Novi. È un giovane dai modi franchi e diretti, un operaio prestato alla politica, che non le manda a dire. Come nel penultimo consiglio comunale, quando ha consigliato al capogruppo della Lega Perocchio di dimettersi da consigliere comunale a Novi e di candidarsi ad Alessandria, visto che non perde occasione di anteporre gli interessi del capoluogo (e delle sue aziende partecipate) rispetto a quelli di Novi.  

Sulla vicenda della gestione delle risorse idriche, e delle decisioni prese da Perocchio come presidente dell’autorità d’ambito Egato6, si sta discutendo molto. Ma cosa succede?  

«Sulla gestione dell’acqua pubblica si è creato un grande pasticcio, e la situazione impone di mettere in evidenza tre aspetti fondamentali: la salvaguardia dei posti di lavoro, la qualità del servizio e la continuità degli investimenti. 
Per quanto riguarda il primo punto, le tutele previste dalla legge per i lavoratori del settore non sono assolute, e vi è un concreto rischio che alcuni dipendenti possano perdere il posto. Questo riguarda non solo il personale di Amag e Gestione Acqua, ma anche quello delle holding e delle aziende dei rispettivi gruppi. Non solo si tratta di posti di lavoro, ma anche  di professionalità importanti che non possiamo permetterci di disperdere. 
La seconda questione cruciale è garantire un servizio idrico di qualità ai cittadini dei territori serviti, tra cui Novi Ligure. La salvaguardia di questa risorsa essenziale passa attraverso investimenti mirati, che devono essere garantiti per mantenere e migliorare le infrastrutture idriche che erano, sono e saranno di proprietà pubblica e demaniale. È fondamentale che le aziende e i professionisti del settore possano operare senza ostacoli, affinché gli investimenti continuino a essere fatti nell’interesse della collettività
».  

Torniamo all’acqua: c’è il rischio di perdere i fondi del Pnrr? 

«Sul fronte degli investimenti, la situazione è ancora più delicata. Il blocco dell’attuale linea di finanziamento – in particolare quella definita attraverso i fondi del PNRR – deriva da un’interpretazione discutibile del MIT. Il precedente presidente dell’EGATO6 si era mosso in modo istituzionale e improntato alla massima tutela,  avviando un ricorso al TAR per difendere le concessioni esistenti e garantire il mantenimento delle risorse necessarie a finanziare interventi essenziali su infrastrutture e impianti di proprietà pubblica. 
Con il cambio della Presidenza e l’arrivo di Perocchio, si è invece scelta una strategia diversa, basata su sue interlocuzioni informali con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Questa gestione ha portato all’emanazione della ormai famosa delibera 42, che di fatto mette in discussione tutti gli attuali affidamenti e in particolare blocca i fondi PNRR di Gestione Acqua, con gravi ripercussioni per i servizi idrici nei territori del Novese, Tortonese e Ovadese. 
D’altra parte se l’obiettivo era tutelare la linea di finanziamento per Alessandria, ovvero per Amag Reti Idriche, che ha già speso parte dei finanziamenti dopo revocati, il risultato è stato l’opposto: dalle ultime comunicazioni ufficiali con il MIT, risulta che anche questi fondi sono stati stoppati e la delibera 42 non è quindi servita a nulla, anzi è solamente dannosa. Questi fatti evidenziano l’incoerenza e l’incapacità gestionale dell’attuale presidente di EGATO6, sollevando dubbi sulla reale efficacia delle scelte fatte. È anche lecito chiedersi se si tratti di un grave errore di gestione o di una mancanza di trasparenza nelle decisioni. 
Come capogruppo del Partito Democratico e come cittadino, esprimo forte preoccupazione per le conseguenze di queste scelte su un’eccellenza del nostro territorio, che da cinquant’anni fornisce servizi idrici di qualità a una vasta area della provincia. L’acqua è una risorsa fondamentale e il servizio idrico deve essere garantito con efficienza, continuità e nell’interesse della collettività».  

In consiglio comunale hai sostanzialmente sfiduciato Perocchio, chiedendone anche le dimissioni da consigliere comunale a Novi. Una sfiducia che è stata anche rilancia dal partito democratico.  

«Chi oggi ricopre ruoli di responsabilità e non è in grado di portare a casa risultati concreti dovrebbe fare un passo indietro per permettere a chi ha competenza e visione di intervenire in maniera efficace. Il predecessore dell’attuale presidente di EGATO6, Enrico Bussalino, ex presidente della Provincia di Alessandria, ha dimostrato un approccio decisamente più efficace nella gestione di questi temi, muovendosi con responsabilità per tutelare le concessioni esistenti e sbloccare le linee di finanziamento. 
Va inoltre sottolineato un aspetto istituzionale rilevante: per la prima volta, la Presidenza di EGATO6 non è ricoperta dal Presidente della Provincia di Alessandria, come invece è sempre avvenuto in passato nel rispetto della rilevanza istituzionale del ruolo. Questo cambio di prassi ha generato incertezze e scelte discutibili, che oggi hanno conseguenze tangibili. 
Va poi fatta una precisazione: criticare l’operato politico, amministrativo e istituzionale dell’attuale Presidente di EGATO6, Giacomo Perocchio, non significa attaccarlo sul piano personale. Il nostro giudizio si basa sui fatti e sulle ripercussioni delle sue decisioni. Di fronte alle nostre critiche e alla richiesta di dimissioni, registriamo una reazione vittimistica che distoglie l’attenzione dal vero problema: la gestione inefficace di un settore essenziale per la vita dei cittadini. Invece di alimentare polemiche personali, chi ricopre ruoli di responsabilità dovrebbe valutare seriamente se sia ancora in grado di garantire una gestione adeguata
». 

Quello dell’acqua è il problema più grosso che l’amministrazione deve affrontare?  

«Oltre a questo che mi pare un problema non da poco, le nostre priorità rimangono sempre Ilva e Pernigotti, due questioni diverse tra di loro che ci hanno visto impegnati e coinvolti in questi anni e che continuiamo a seguire con grande attenzione. E poi c’è la annosa questione della tangenzialina – che ormai sembra essere diventata un romanzo – ma sulla quale dobbiamo continuare ad insistere. Questo non solo per l’eliminazione del traffico pesante in città e per un miglioramento della vita dei novesi, ma per rilanciare concretamente quello che tutti dicono essere il retroporto naturale di Genova». 
 
Perocchio in consiglio comunale ha detto che Novi è isolata dal resto della Provincia.  

«Questo era vero, forse, quando alla guida della città c’era suo nonno. Su alcune tematiche Novi è forse oggi  la città più corteggiata della Provincia: il Sindaco Muliere non solo è persona di grande esperienza, competente e capace ma è anche un Sindaco aperto al dialogo e al confronto con tutti, come   ha iniziato a fare fin dal primo giorno del suo mandato. Grazie a lui siamo tornati ad assumere una posizione di rilievo  e ad essere presenti ad ogni tavolo, siamo tutt’altro che isolati,lo eravamo prima non lo siamo oggi».  

Al di là del ruolo nel territorio provinciale, bisogna pensare ai novesi.  
 
«In questo primo anno e mezzo abbiamo già raggiunto risultati insperati all’inizio. Penso al nuovo sistema trasporto pubblico locale a chiamata che è all’avanguardia e tra i migliori in Italia. Penso all’aumento dei posti degli Asili Nido che risponde a  un problema sentito dai cittadini. Sono stati  potenziati gli sportelli al servizio dei cittadini, e il passaggio a tariffa puntuale sui rifiuti – a differenza di quanto successo l’anno scorso – ha permesso di contenere le tariffe ai cittadini. Senza dimenticare che sono in avvio anche  opere importanti il recupero della  Cavallerizza che i cittadini  aspettano da decenni». 

Veniamo a un tema che sta molto a cuore ai novesi, la manutenzione della città
«Sul decoro urbano abbiamo trovato una situazione a dir poco disastrosa,  è inutile negarlo,  e stiamo cercando di risolverla come meglio possiamo, purtroppo non si può fare tutto e subito. 
Abbiamo attuato un piano asfalti, che quest’anno  vedrà una seconda fase. Un paino che ci ha innanzitutto permesso di aver un quadro più preciso di dove intervenire. Abbiamo apportato una riorganizzazione del servizio manutenzione verde che ha portato da subito ottimi risultati.  In un anno abbiamo speso quasi due milioni di euro tra asfalti manutenzione e sfalcio, una cifra importante. 
Quest’anno interverremo  in maniera più incisiva sulla segnaletica sia verticale che orizzontale
».

Insomma, va tutto bene?  

«No, Ci sono problemi  su cui dobbiamo  cercare di essere più veloci. Penso ad esempio all’installazione delle colonnine nei parcheggi…  Certo la burocrazia che abbiamo in Italia non aiuta di certo le Pubbliche Amministrazioni  
  Sull’illuminazione  pubblica abbiamo riscontrato parecchi problemi fin dal primo giorno di mandato,  con diversi problemi strutturali che hanno causato lo spegnimento di parecchie vie per giorni e difficoltà anche nell’intervenire.  
Per questo abbiamo stipulato un  nuovo contratto di illuminazione pubblica, iniziato a maggio, in cui  sono previsti circa 2 milioni di investimenti per  lavori di efficientamento dei punti luce. Un investimento che ci permetterà di   riqualificare di circa l’80% delle lampade sulle strade cittadine
».  
 
 
 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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