Tra il pubblico della seduta della commissione convocata per incontrare i tecnici e gli amministratori di Acos e Gestione Acqua in merito alla vicenda della gestione del servizio idrico c’era anche il segretario cittadino del Pd Daniele Mascia, che a breve entrerà in consiglio in sostituzione del dimissionario Andrea Vignoli. Gli abbiamo chiesto cosa ne pensa della vicenda.
La commissione di lunedì ha confermato i dubbi del PD sulle decisioni di Egato6, e del suo Presidente Perocchio in particolare, sulla gestione del servizio idrico integrato in provincia di Alessandria. Che impressione ne hai avuto?
«La commissione, molto partecipata da consiglieri, cittadini e lavoratori del gruppo Acos, ha messo in evidenza la totale mancanza di una base legale o giuridica per la delibera 42 dell’Egato6. È inaccettabile che decisioni di questa importanza vengano prese senza alcuna documentazione scritta, affidandosi solo a interlocuzioni verbali. Questo approccio compromette la gestione del servizio idrico, danneggia i cittadini e mette a rischio i fondi PNRR già stanziati per AMAG Reti Idriche».
La questione ha anche un risvolto politico?
«Purtroppo sì. La grave assenza del consigliere novese e presidente dell’Egato6, Giacomo Perocchio, ha ulteriormente alimentato i dubbi sulla trasparenza e sulla serietà della gestione. Qualcuno sta cercando di trasformare questa vicenda in uno scontro politico, quando invece si tratta di un bene essenziale che deve rimanere al servizio dei cittadini e dei comuni coinvolti».
Anche una parte del centrodestra ha espresso preoccupazione.
«Un segnale chiaro è arrivato dalla posizione assunta da Marco Bertoli, capogruppo di Fratelli d’Italia a Novi Ligure. Nonostante le divergenze politiche, anche lui ha riconosciuto la gravità della situazione e l’inadeguatezza della gestione dell’ente di governo. Questo dimostra che non si tratta di una mera speculazione politica, ma di una preoccupazione reale condivisa anche da esponenti del centrodestra».
Come, e perchè, si è arrivati a questo punto?
«Da quanto emerso nella commissione, le cause possono essere due: incompetenza e inadeguatezza dell’attuale presidente dell’Egato6 o, peggio ancora, una volontà speculativa nella gestione del suo ruolo. In entrambi i casi, il suo operato è inaccettabile, così come la sua assenza, sia come consigliere comunale che come presidente dell’ente».
Perocchio dovrebbe fare un passo indietro?
«Assolutamente sì. Da settimane il PD di Novi Ligure invoca un atto di coscienza e di umiltà da parte di Perocchio. Poiché la coscienza non è per tutti, chiediamo alle istituzioni, in primis alla Provincia, di intervenire per riassegnare la presidenza dell’Egato6 a una figura competente e adeguata. Va ricordato che, storicamente, questo incarico viene affidato al presidente della Provincia, oggi l’ingegner Luigi Benzi, esponente del centrodestra. Questo chiarisce che la nostra non è una speculazione politica, ma una richiesta di tutela del servizio idrico per tutti i cittadini».
La decisione di convocare una nuova commissione con la sola presenza dell’Egato6 ha suscitato polemiche.
«Si tratta di una scelta amministrativamente e politicamente deprecabile. Le commissioni devono servire a fare chiarezza e a trovare soluzioni, non a dividere i soggetti coinvolti per ridurre l’impatto delle problematiche. Sarebbe stato necessario un confronto con tutte le parti in causa per comprendere a fondo le motivazioni delle decisioni prese».
Quali sono i prossimi passi per il PD di Novi Ligure?
«Ci uniamo alle richieste del sindaco Rocchino Muliere e del capogruppo PD in consiglio comunale, Luca Patelli, per la costituzione di un tavolo di lavoro che porti a una soluzione concreta per il territorio. La priorità deve essere l’annullamento della delibera 42 e l’attuazione di azioni efficaci per risolvere le contraddizioni tra gli enti coinvolti. La tutela del servizio idrico è una responsabilità che non può essere ignorata».
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