Siamo sempre sulla intricatissima vicenda del servizio idrico integrato, cui ogni settimana si aggiunge una nuova emozionante puntata. Circa 3 settimane fa il Ministero delle infrastrutture, interpellato, aveva che la questione non era di sua competenza.
Una lettera che abbiamo potuto visionare, ma che non è stata resa pubblica. Sulla base di quella lettera però il Presidente di Egato ha dichiarato che era la conferma della bontà della strada intrapresa. Per il ministero, però, la soluzione adottata dall’EGATO6 non è sufficiente: “il cronoprogramma proposto non risulta compatibile con le condizionalità di cui alla misura M2C4-I4.2, atteso che il completamento del procedimento in esso descritto va oltre la data di prevista conclusione degli interventi della misura considerata (31/03/2026)”.
Ora, una simile lettera è arrivata da Arera, l’autorità per la regolazione dei servizi. Anche questa lettera non è stata resa pubblica.
Ma chi l’ha vista ci dice che è simile a quella del ministero. Arera si limita a chiarire che la sua competenza entrerà in gioco solo quando l’Ente di governo dell’ambito avrà adottato gli atti formali. Inoltre, ribadisce che eventuali ritardi potrebbero avere conseguenze sui finanziamenti PNRR, la cui gestione spetta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Arera precisa inoltre che la delibera dell’Egato6 è solo un atto di indirizzo e non rappresenta ancora la costituzione effettiva del gestore unico d’ambito o l’integrazione tra i vari gestori esistenti.
Il gestore unico, dice sempre il Presidente, è ormai cosa fatta. Per ora, però, solo Comuni Riuniti Belforte ha approvato lo statuto. Amag, che è il socio più grosso, non l’ha ancora fatto. Non pervenuta la decisione di Valle Orba depurazioni, che dovrebbe far parte anche lei della nuova società “tutta pubblica”.
Sulla base della lettera di Arera Egato ha inviato una nota stampa ai giornali in cui comunica soddisfatto che secondo Arera il percorso seguito risulta coerente con le disposizioni di legge e con le tempistiche previste dalla misura del Pnrr. Elemento essenziale per garantire lo sblocco dei finanziamenti.
In questa lunga teoria di lettere, delibere, comunicati stampa, è sempre più difficile capire come finirà questa vicenda.
Ci sono però alcuni punti fermi. Innanzitutto, sia il Ministero che Arera si sono detti non competenti nel merito. Inoltre, l’assemblea dei Sindaci di Amias si è detta contraria al percorso immaginato (in modo forse non troppo spontaneo) da alcuni sindaci di far sì che Amias stessa sostituisse Gestione Acqua nella gestione del servizio idrico.
I leghisti quindi, quando il ministero scrive “non spetta a noi” traducono “tutto ok”; idem con Arera. Quando invece il comune di Alessandria chiede di rivedere la delibera di Egato (delibera che Novi ha chiesto di ritirare) viene accusato di favorire Novi.
Insomma, una gran confusione tra il vero, il verosimile e il falso. Confusione che non aiuta nessuno… oppure no? Forse qualcuno pensa che, vista la data, si possa fare un po’ di carnevale? In fondo, paga sempre Pantalone.
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