il 14 e 15 maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU). Tra i vari candidati che gli studenti troveranno sulla scheda il 14 e 15 maggio, c’è anche un novese, Filippo Vignoli, candidato nella lista “primavera degli studenti”.
Filippo Vignoli è nato a Novi 24 anni fa ed è laureato in ingegneria elettronica. Attualmente sta conseguendo la laurea magistrale al Politecnico di Torino. È membro del Comitato Paritetico per la Didattica (CPD) del Politecnico di Torino, dove contribuisce al monitoraggio e al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dei servizi agli studenti ed è rappresentante nel collegio ICM (informatica, cinema e meccatronica, e fondatore dell’associazione studentesca RUN Polito.
Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, istituito nel 1997 dal primo governo Prodi, è un organo con funzioni consultive e propositive che si relaziona direttamente con il Ministero dell’Università e della Ricerca. È composto da 28 studenti e studentesse di corsi di laurea triennale o magistrale, uno studente o studentessa del dottorato di ricerca e uno specializzando o specializzanda.
I 28 studenti o studentesse sono eletti con una suddivisione geografica che ricorda quella delle circoscrizioni delle elezioni europee, e nel nostro caso (collegio Nord-Ovest) raccoglie gli studenti di tutte le università di Piemonte, Lombardia e Liguria. Quindi, anche quelli dell’Università di Alessandria saranno chiamati al voto.
«Il CNSU ha principalmente un ruolo consultivo – ci ha detto Vignoli – dà pareri su tutto ciò che riguarda il sistema universitario, dalla legge di bilancio ai criteri di finanziamento degli atenei, fino ai decreti che riguardano direttamente la vita degli studenti, come quello che ha recentemente riformato i percorsi per l’insegnamento. Oltre a ciò, può anche proporre soluzioni concrete su temi di interesse generale, porre domande dirette al Ministro e contribuire alla nomina di rappresentanti studenteschi in altri organi istituzionali nazionali».
Quindi è uno stumento importante? «Fondamentale. Anche se spesso lavora nell’ombra, il CNSU è uno degli strumenti più importanti che abbiamo per far sentire la nostra voce là dove si prendono le decisioni».
Perché hai deciso di candidarti?
«Non mi candido per lanciare slogan. Mi candido per dare continuità a un lavoro fatto di contenuti e battaglie condivise, nate da anni di discussioni collettive, riflessioni, esperienze diverse.
Per costruire una rappresentanza che non si limiti ad ascoltare, ma che sappia tradurre le esigenze di noi studenti in soluzioni concrete e realistiche. L’esperienza maturata al Politecnico di Torino, sia come rappresentante degli studenti e che come membro attivo in RUN Polito, associazione legata a livello nazionale a Primavera degli Studenti, mi ha insegnato che la politica universitaria deve essere lucida, concreta e radicata nel confronto quotidiano con chi la vive ogni giorno».
Che lista è la vostra?
«Mi candido con UNISX, una lista composta da realtà indipendenti e autonome, con storie diverse ma che si riconoscono negli stessi ideali che sono quelli di Primavera degli Studenti, la nostra rete nazionale che, in questi anni, ha mostrato come si possa combattere con convinzione per difendere e garantire i diritti degli studenti, senza perdere di vista la concretezza delle proposte«.
Quali le proposte, in termini concreti?
«Molte. Chiediamo una riforma della tassazione studentesca che sia realmente progressiva introducendo più scaglioni, lasciando meno discrezionalità agli atenei, e una No Tax Area garantita per legge fino a 35.000 euro di ISEE.
Il diritto allo studio deve essere garantito a tutti gli idonei, non è accettabile che migliaia di studenti ogni anno risultino idonei alla borsa ma rimangano esclusi dall’assegnazione. Serve un fondo statale nazionale che copra il fabbisogno reale. Se si riconosce un diritto, bisogna garantirne l’effettività».
Sono molti gli studenti, come te, che per studiare devono cambiare città.
«Sì, moltissimi. Proponiamo l’introduzione di un abbonamento nazionale studentesco a prezzo calmierato, valido su tutti i mezzi pubblici urbani, regionali e interregionali. Ad ora queste agevolazioni esistono solo a livello regionale, quando esistono, o dipendono dai singoli atenei. Studiare non è un lusso e nessuno dovrebbe rinunciarvi per il costo del trasporto. Non è possibile che il biglietto del treno costi spesso più di un volo all’estero.
Allo stesso modo, il diritto di voto fuori sede va garantito con una soluzione stabile e strutturale, perché è inaccettabile dover scegliere tra sostenere un esame esprimere il proprio voto alle elezioni.
Vogliamo superare il test a crocette per l’accesso a Medicina con un modello nazionale programmato, sostenibile e davvero riconoscitivo delle competenze, non di capacità mnemoniche e strategiche.
Chiediamo inoltre che il benessere psicologico e la salute siano considerate priorità, ad oggi, gli studenti fuorisede non hanno diritto a un medico di base se non cambiano domicilio sanitario, l’assistenza medica di base dev’essere garantita gratuitamente nel luogo in cui si studia senza dover rinunciare al proprio medico di base.
Infine, vogliamo che le università siano protagoniste nella transizione ecologica, serve un piano nazionale di riqualificazione edilizia e sostenibilità, dentro una cornice strutturata e condivisa».
Le elezioni si svolgeranno in tutte le università statali e non statali legalmente riconosciute, e la partecipazione è aperta a tutti gli iscritti regolarmente immatricolati. I seggi saranno aperti martedì 14 e mercoledì 15 maggio: le modalità e gli orari di voto variano da ateneo ad ateneo e saranno comunicati dai singoli uffici elettorali.
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