La casa è un diritto fondamentale, non un privilegio per pochi

Negli ultimi trent’anni l’Italia ha vissuto una trasformazione drammatica nel panorama abitativo, con conseguenze devastanti per milioni di cittadini. I costi delle case sono aumentati del 110%, mentre gli affitti sono cresciuti addirittura del 130%. A fronte di questi aumenti vertiginosi, i salari sono saliti appena del 6%, generando una disparità insostenibile tra il costo della vita e le entrate delle famiglie italiane.

Le politiche abitative hanno un impatto cruciale sulla mobilità sociale, poiché influenzano direttamente l’accesso a risorse fondamentali come l’istruzione, l’occupazione e la qualità della vita. Un sistema abitativo equo e accessibile può favorire la mobilità sociale in diversi modi: offrendo stabilità economica, promuovendo l’inclusione sociale, ampliando le opportunità occupazionali e incentivando gli investimenti in istruzione e infrastrutture. Al contrario, politiche abitative inadeguate, come l’assenza di alloggi a prezzi accessibili, rischiano di aggravare le disuguaglianze, limitando le opportunità per le famiglie a basso reddito e ostacolando ogni possibilità di riscatto sociale.

L’inefficienza di un sistema fiscale che tassa i redditi da lavoro fino al 40% costringe milioni di cittadini a lottare per la sopravvivenza, mentre chi eredita o accumula patrimoni continua a prosperare grazie a un regime fiscale favorevole, che lo esenta dal contribuire in modo equo al benessere collettivo. Questo è il nodo cruciale della nostra società: chi nasce povero spesso resta intrappolato nella povertà, in un circolo vizioso difficile da spezzare.

Le conseguenze di questa emergenza abitativa si riflettono anche su scelte fondamentali per il futuro del Paese. Sempre più coppie rinunciano a costruire una famiglia, schiacciate dalla pressione economica, mentre molti giovani, privi di prospettive, sono costretti a emigrare, abbandonando un’Italia incapace di garantire loro un futuro dignitoso.

La necessità di un cambiamento radicale è oggi più urgente che mai. Occorre introdurre una tassazione sui grandi patrimoni e ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro, affinché ogni cittadino – indipendentemente dalla sua origine – possa avere accesso a un’abitazione dignitosa e a un futuro migliore. Solo così potremo costruire una società più giusta ed equa, in cui il diritto alla casa non sia un privilegio riservato a pochi, ma un diritto fondamentale per tutti.

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Luca Patelli

Un commento su “La casa è un diritto fondamentale, non un privilegio per pochi

  1. ci sarebbe da chiedersi dove fosse patelli quando il suo partito ha votato il Jobs Act , e un suo collega di partito, come lui novese e come lui grande esperto di economia, ha scritto la legge fornero.
    Ma meglio non chiederselo.
    Sugli expat per lavoro, lasciamo stare.
    Pare che i nomi eccellenti siano tutti piazzati al sicuro in zona.

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