Marco Bertoli, sono trenta anni da consigliere comunale.

Se non è un record, poco ci manca: Marco Bertoli è sicuramente a livello nazionale tra i recordman di permanenza in consiglio comunale, dove a Novi Ligure siede ininterrottamente dal 1995. Trenta anni passati all’opposizione, fatta eccezione per una breve parentesi nella maggioranza che lui stesso ha contribuito prima a costruire, poi a demolire.
Marco Bertoli, classe 1961, è un agricoltore prestato alla politica. O, se preferite, un politico prestato all’agricoltura. Nel suo curriculum, che deve presentare per candidarsi, alla voce competenze scrive: “So mungere le vacche”.

Viene eletto per la prima volta il 23 aprile 1995 nella lista di Forza Italia, quando i consiglieri comunali erano ancora trenta e per la prima volta si eleggeva il presidente del consiglio comunale. Il ruolo toccò ad Aureliano Regoli, vice Frattoni. Sindaco è Mario Lovelli.
Nel 1999 Bertoli si ricandida, stavolta nelle file della Lega, che allora si chiamava ancora «Nord». Viene nuovamente eletto all’opposizione, con Lovelli confermato sindaco.
Nel 2004 è rieletto nella lista «Novi città futura». E siamo a tre. Sindaco è Lorenzo Robbiano.
Nel 2009 Robbiano fa il bis e Bertoli viene eletto per la quarta volta, nella lista «X Novi – Porta Sindaco».
Arriviamo al 2014: Rocchino Muliere è sindaco per la prima volta e Bertoli è consigliere per la quinta volta, eletto nella lista di Forza Italia.
Nel 2019, finalmente, Bertoli entra in maggioranza, anche se per poco. È lui a riuscire a coalizzare le molte anime del centrodestra novese attorno al nome del leghista Gianpaolo Cabella. Viene eletto per la sesta volta, di nuovo nella lista della Lega, come nel 1999. Ma sarà lo stesso Bertoli, due anni dopo, a staccare la spina alla prima amministrazione di destra della storia democratica di Novi.
Nel 2023 si torna al voto. Muliere riconquista la poltrona di sindaco e Bertoli, per la settima volta, è consigliere comunale, eletto nella lista di Fratelli d’Italia.
Pochi mesi fa accetta per la prima volta un incarico di tipo politico: è diventato segretario cittadino di Fratelli d’Italia.

In questi anni, dalle sedie del consiglio comunale, hai visto passare quattro sindaci. Con chi hai avuto il rapporto migliore?
«Per me, il miglior sindaco che ha avuto Novi è stato Mario Lovelli. Quando nel 1999 ero presidente della Novese, lui era il primo tifoso della squadra. Al di là delle idee politiche, mi ha dato una grossa mano allora».

E dei consiglieri cosa ci dici?
«Ho imparato molto da tanti, ma quelli che mi hanno insegnato di più sono stati Oresto Soro, Vito Ziccardi e Aimone Quattordio».

Invece con Giacomo Perocchio non hai sempre avuto un rapporto sereno.
«Giacomo è un ragazzo intelligente e ancora molto giovane. Sarebbe sbagliato giudicarlo ora: sono sicuro che tra dieci anni, quando avrà imparato anche dai suoi errori, potrà essere un ottimo amministratore».

Qual è stato il momento più difficile?
«Sicuramente il luglio del 2022, quando abbiamo dovuto mettere fine all’esperienza di Cabella. È stato come ricevere un pugno nello stomaco, ma non c’erano alternative».

Sei stato eletto praticamente in tutti i partiti del centrodestra, da Forza Italia alla Lega, e ora sei capogruppo e segretario di Fratelli d’Italia. Non sei molto “fedele” ai partiti.
«Io sono di destra, ma soprattutto sono fedele a Novi. Se una cosa è un bene per la città, lo è sia che venga da destra sia che venga da sinistra. Al primo posto dobbiamo sempre mettere il bene della nostra Novi».

Come hai chiesto nell’ultimo consiglio, a proposito della tangenzialina.
«La tangenzialina è l’opera più necessaria per Novi. Siamo strangolati dal traffico pesante e la situazione è ogni giorno più insostenibile. Muliere ha ribadito che è l’opera più importante che Novi aspetta, e io ho fatto appello a tutte le forze politiche – anche a quelle, come la mia, che a Novi sono all’opposizione ma a Roma o a Torino sono al governo – di lavorare insieme per trovare le risorse necessarie. Dobbiamo unire le forze per il bene di Novi, al di là dei colori politici».

In questi trent’anni, Bertoli non si è mai candidato sindaco. Abbiamo provato a chiedergli se la prossima sarà la volta buona, ma non ci ha risposto. Staremo a vedere. Intanto, i compagni di Fratelli d’Italia gli stanno preparando un festa per i 30 anni da consigliere, che cadono in questi giorni.

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