Domenica 8 e lunedì 9 giugno gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su una serie di quesiti referendari che toccano temi cruciali per il futuro del Paese. Si tratta di un appuntamento importante con la democrazia diretta, in cui i cittadini avranno la possibilità di decidere su questioni che potrebbero modificare leggi esistenti o introdurre nuovi orientamenti politici.
I referendum previsti – promossi da partiti, comitati e associazioni – riguardano ambiti diversi, tra cui la giustizia, il lavoro, l’ambiente e la sanità. In particolare, alcuni quesiti puntano a modificare norme ritenute superate o troppo rigide, mentre altri cercano di introdurre nuove tutele o riforme attese da tempo.
Il referendum abrogativo, previsto dalla Costituzione italiana, permette ai cittadini di cancellare – in tutto o in parte – una legge o un atto avente valore di legge, a condizione che venga raggiunto il quorum: affinché il risultato sia valido, è necessario che si rechi alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. È quindi fondamentale la partecipazione.
I Cinque Quesiti Referendari
1. Licenziamenti illegittimi e reintegro nel posto di lavoro
Questo quesito propone l’abrogazione del Decreto Legislativo n. 23/2015, che ha introdotto il contratto a tutele crescenti. Attualmente, i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015 in aziende con più di 15 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo, hanno diritto solo a un’indennità economica, senza possibilità di reintegro. L’abrogazione ripristinerebbe la possibilità di reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.
2. Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese
Attualmente, nelle aziende con meno di 16 dipendenti, l’indennità per licenziamento illegittimo è limitata a un massimo di sei mensilità. Il quesito propone l’abrogazione di questo limite, consentendo al giudice di determinare l’indennizzo in base a criteri come l’età, l’anzianità e la situazione economica del lavoratore.
3. Contratti a termine e lotta al precariato
Il quesito mira ad abrogare le norme che permettono l’utilizzo di contratti a tempo determinato senza causale fino a 12 mesi. Se approvato, le aziende dovrebbero sempre specificare la motivazione per l’assunzione a termine, riducendo così il ricorso al lavoro precario.
4. Responsabilità solidale negli appalti per la sicurezza sul lavoro
Attualmente, in caso di infortuni sul lavoro, il committente non è responsabile per i danni derivanti da rischi specifici dell’attività dell’appaltatore o subappaltatore. Il quesito propone l’abrogazione di questa esclusione, rendendo il committente responsabile solidale per gli infortuni, incentivando così una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro.
5. Riduzione del periodo di residenza per la cittadinanza italiana
Il quesito propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana. Questa modifica mira a favorire l’integrazione e il riconoscimento dei diritti civili per i residenti stranieri.
🗓️ Informazioni sul Voto
- Date e orari: Domenica 8 giugno 2025, dalle 7:00 alle 23:00, e lunedì 9 giugno 2025, dalle 7:00 alle 15:00.
- Modalità di voto: Per ciascun quesito, si vota tracciando una croce sul “Sì” se si è favorevoli all’abrogazione della norma, o sul “No” se si desidera mantenerla.
- Validità: Perché il referendum sia valido, è necessario che partecipi al voto almeno il 50% più uno degli aventi diritto.
E tu come la pensi?
Potrebbe non essere facile decidere cosa votare, partendo dalle proprie convinzioni personali e cercando con esse di rispondere ai quesiti referendari. Per aiutarvi, abbiamo preparato 5 domande per aiutarvi a scegliere se votare SI oppure NO.
1. Reintegro nei licenziamenti illegittimi
Quanto pensi sia importante che un lavoratore ingiustamente licenziato venga riassunto, rispetto al solo ricevere un risarcimento?
A) Molto importante – deve poter tornare al lavoro.
B) Meglio un risarcimento e basta – meno conflitti e più flessibilità.
C) Dipende dal caso.
2. Indennizzo pieno anche nelle piccole imprese
Tutti i lavoratori dovrebbero avere le stesse tutele, anche se lavorano in microimprese?
A) Sì, i diritti devono valere per tutti.
B) No, bisogna proteggere le piccole aziende da costi eccessivi.
C) Vorrei un equilibrio: più tutele, ma con limiti.
3. Contratti a termine con causale obbligatoria
Pensi che obbligare le aziende a motivare i contratti a termine riduca davvero il precariato?
A) Sì, è necessario per evitare abusi.
B) No, le aziende devono poter gestire liberamente il personale.
C) Forse, ma servirebbero anche altri strumenti.
4. Responsabilità solidale del committente sulla sicurezza
Chi appalta un lavoro dovrebbe rispondere anche degli incidenti avvenuti per colpa di chi materialmente lo esegue?
A) Sì, se ne deve occupare attivamente.
B) No, non può essere responsabile per errori altrui.
C) Solo se ha ignorato gravi irregolarità.
5. Cittadinanza dopo 5 anni
Pensi che 5 anni siano sufficienti per considerare una persona integrata e darle la cittadinanza?
A) Sì, se lavora e vive regolarmente in Italia.
B) No, meglio mantenere 10 anni per cautela.
C) Dipende dai percorsi individuali.
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