Maturandi fortunati al Ciampini-Boccardo: la traccia su Borsellino cade “a pennello”

Colpo di fortuna (e di coscienza civica) per gli studenti dell’Istituto Ciampini-Boccardo di Novi Ligure: tra le tracce dell’Esame di Stato 2025, è comparsa quella dedicata al giudice Paolo Borsellino, figura simbolo della lotta alla mafia. Un tema che i maturandi dell’istituto conoscono bene, grazie a un percorso scolastico di cinque anni centrato proprio su legalità, giustizia e contrasto alla criminalità organizzata portato avanti con costanza su iniziativa della professoressa Valentina Avvento e sostenuto dal dirigente scolastico Mario Scarsi.

Il destino ha voluto che proprio questi studenti cominciassero il loro cammino nella scuola superiore, in prima, incontrando Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, e lo abbiano concluso con una traccia d’esame dedicata a suo padre. Un cerchio che si chiude in maniera potente e simbolica, dando senso a un intero percorso di educazione alla legalità.

Da anni, infatti, il Ciampini-Boccardo porta avanti con costanza un progetto educativo che mira a sensibilizzare gli studenti su questi temi cruciali. Un lavoro intenso fatto di incontri con magistrati, giornalisti, sopravvissuti alle stragi, letture, riflessioni, ma anche testimonianze dirette dei familiari di vittime di mafia.

«La traccia su Borsellino è sembrata quasi un segno del destino» racconta la referente del progetto, Valentina Avvento. «I ragazzi erano preparati non solo da un punto di vista informativo, ma soprattutto umano. Per loro non era solo un tema d’esame, ma una storia che conoscono e sentono propria».

Il progetto è nato per iniziativa di una docente impegnata sui temi dell’educazione alla cittadinanza attiva in collaborazione con l’associazione Libera e con l’associazione Parcival, che gestisce Cascina Saetta, il primo bene confiscato alla criminalità organizzata nella provincia di Alessandria. Un connubio tra scuola e realtà del territorio che ha reso il percorso ancora più concreto e coinvolgente per gli studenti, trasformando l’istituto in un vero e proprio presidio culturale contro le mafie. Molti alunni, inoltre, hanno avuto la possibilità di partecipare al viaggio conclusivo previsto ogni anno dal percorso (foto di apertura): una tappa simbolica a Palermo, nei luoghi della memoria, tra cui via D’Amelio, l’albero Falcone, il “bunkerino” e il quartiere Brancaccio, per toccare con mano la storia e il significato profondo dell’impegno civile.

«Oggi più che mai è fondamentale formare cittadini consapevoli. E se un esame può diventare occasione per riflettere su esempi come quello di Paolo Borsellino, significa che stiamo andando nella direzione giusta», afferma il Dirigente Scolastico Mario Scarsi.

Un’esame di maturità che, per i ragazzi del Ciampini-Boccardo, ha rappresentato non solo una prova finale, ma anche un punto d’arrivo di un cammino civile e umano che, ci si augura, continueranno a percorrere anche fuori dalle aule scolastiche.

E se qualcuno avesse ancora dubbi sull’importanza di parlare di legalità a scuola, questa maturità li spazza via: coltivare la memoria e dire no alla mafia non è solo giusto, forma cittadini migliori e, dettaglio non da poco, può anche dare una bella mano alla maturità. Altro che ripasso last minute!  
Studiare i valori giusti, alla fine, conviene. 
Sempre.

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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