Si accende il dibattito politico ad Arquata Scrivia dopo l’approvazione, in Consiglio Comunale, delle nuove tariffe TARI per il 2025. Da un lato l’amministrazione guidata dal sindaco Alberto Basso (nella foto) esulta per una presunta riduzione della tassa rifiuti, dall’altro il Partito Democratico locale, insieme al gruppo di minoranza «Noi per Arquata», contesta numeri e interpretazioni, parlando apertamente di «propaganda scollegata dalla realtà».
Secondo quanto dichiarato da Basso, la delibera rappresenta un «risultato importante», ottenuto nonostante l’aumento dell’IVA sullo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e l’introduzione di un nuovo contributo statale di 6 euro a famiglia. La riduzione della TARI, sostiene il primo cittadino, è frutto del lavoro avviato tre anni fa con l’introduzione del porta a porta e della collaborazione con la società 5 Valli S.r.l., che gestisce il servizio e ha chiuso il bilancio 2024 con un utile per il secondo anno consecutivo. «Grazie alla diminuzione dei rifiuti indifferenziati – afferma Basso – abbiamo ottenuto un risparmio sulle spese di smaltimento, e questo ci permette oggi di ridurre le tariffe. Un ringraziamento va agli uffici, agli assessori e soprattutto ai cittadini che si impegnano nella raccolta differenziata.»
Non tarda ad arrivare la replica del Partito Democratico di Arquata Scrivia, firmata dal segretario Federico Bonaventura, che definisce «infondato» l’ottimismo del sindaco. «I numeri ufficiali – si legge nella nota – smentiscono le dichiarazioni dell’amministrazione: nel 2024 il 47,2% dei rifiuti raccolti era ancora indifferenziato, e per il 2025 si stima che resti sopra il 45%. L’obiettivo nazionale è il 35%: Arquata è ben lontana da quella soglia.»
Anche la tanto annunciata riduzione delle tariffe viene ridimensionata: secondo il PD, il costo per kg di rifiuto è aumentato del 14% in un solo anno, mentre le entrate calano solo dell’1,6%, senza però che siano stati forniti esempi concreti di riduzioni in bolletta per le famiglie. «In aula consiliare – aggiungono i dem – il sindaco non ha fornito spiegazioni puntuali, nonostante le nostre richieste esplicite.»
Nel mirino anche l’assenza di tariffazione puntuale e incentivi per le utenze virtuose: «Non c’è alcun meccanismo che premi chi produce meno rifiuti, né controlli sulla qualità del servizio. L’utile di 5 Valli può far felice la società, ma non ha prodotto benefici per i cittadini, che continuano a pagare per un servizio che resta carente e inadeguato.»
Il PD conclude chiedendo «meno toni celebrativi e più confronto pubblico», sottolineando che «dal 2016 i cittadini di Arquata aspettano un vero salto di qualità nella gestione dei rifiuti».
Il confronto si preannuncia acceso anche nei prossimi mesi, mentre il Comune punta a completare l’ottimizzazione del porta a porta entro il 2026. Ma per l’opposizione, è ora di uscire dal «pantano dell’immobilismo».
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi

Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone
anche su questo Perocchio ci ha messo la firma, nel perfetto stile dei leghisti novesi: post celebrativo.
Che Basso prenda ordini da Perocchio e Bussalino è ormai evidente, come è evidente che l’intromissione di Perocchio nelle questioni arquatesi è la miglior cosa che potesse accadere al PD… politicamente parlando, quando Perocchio scende in campo la vittoria degli altri è certa. E l’ho toccato ancora piano…