Un quadro definito «grave» e «preoccupante» sia dal punto di vista tecnico che politico: così il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Novi Ligure, Paolo Coscia, ha descritto la situazione del cantiere del Parco Castello, al centro della discussione durante l’ultima riunione della Commissione Lavori Pubblici.
Secondo quanto emerso, oltre 700 mila euro di lavori già certificati risulterebbero affetti da difetti esecutivi. A questo si aggiungono 100 mila euro extra contratto liquidati all’impresa tramite un cosiddetto “accordo bonario”, su cui – secondo Coscia – mancano ancora chiarezza e giustificazioni formali. Non solo: figurano anche 40 mila euro riconosciuti all’architetto Bergaglio, incaricato come assistente del RUP con funzione teoricamente mediatrice, ma che non avrebbe impedito l’aggravarsi del contenzioso.
A complicare ulteriormente lo scenario, la scadenza del 30 giugno 2026, termine ultimo per l’utilizzo dei fondi PNRR: un orizzonte sempre più ristretto, con l’Amministrazione comunale che si troverebbe ora a valutare la risoluzione del contratto con l’impresa, possibili azioni legali contro la Direzione Lavori e la necessità di completare l’opera entro meno di un anno, con tutte le incognite su tempi, costi e contenziosi.
«La responsabilità politica è evidente, ed è grave – afferma Coscia –. Chiunque al mio posto chiederebbe le dimissioni dell’assessore ai Lavori Pubblici, Simone Tedeschi. Ma a questo punto sarebbe solo un gesto simbolico. Non voglio alimentare uno scontro sterile, come invece ha fatto la maggioranza in Commissione cercando di scaricare le colpe a ritroso: prima sull’ex sindaco Cabella, poi sul commissario Ponta, infine sul Partito Democratico stesso, che oggi critica un progetto che poteva fermare fin dall’inizio.»
Il consigliere pentastellato invoca invece trasparenza, rendicontazione puntuale e assunzione di responsabilità pubblica, ricordando che il Movimento 5 Stelle solleva interrogativi sul progetto da oltre un anno, tramite interpellanze e richieste di audizioni tecniche.
Nei prossimi giorni sarà presentata in Consiglio Comunale una mozione formale, con richiesta di discussione urgente, per ottenere una relazione ufficiale e aggiornata sull’intero stato dell’opera.
«Quando si gestiscono male i progetti pubblici – conclude Coscia – non è mai la politica a pagare, ma la comunità intera.»
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi

Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone
Soldi dei cittadini.
Buttati a cazzo.
Come dice Adelmo Fornaciari, “per colpa di chi?”
Se preferite il classico: Cui prodest?
Meglio fidarsi di Falcone: SEGUI I SOLDI.
Ma in che modo spendere 4mln per il parco castello dovrebbe aumentare la resistenza e la resilienza della nostra città? Se lo sono chiesto tutte le amministrazioni che ci hanno messo le mani?
A pensar male si commette peccato ma spesso ci si azzecca.
Non ci azzecca lei, sciura Maria. Intanto perché sono 3,5 milioni di euro, e non 4, cmeka disa lè. Poi che c’entra la resistenza e la resilienza della città? Sono stereotipi di cui fanno uso ormai solo le casalinghe. Macché resilienza. Qui si sarebbe voluto scialacquare un bel po’ di soldi – tanto è il PNRR – per creare un parco sfolgorante e straordinario. L’unico effetto speciale è stato quello di far evaporare una buona parte dei soldi, senza procedere credibilmente con il cantiere. Gli alberi da tagliare avrebbero dovuto essere una quarantina. Lo stabilì una ditta ingaggiata a suo tempo dal comune. Ne hanno tagliati almeno 80. Dove sono finiti? Venduti? A chi? A quanto? Chi ha incassato i soldi?
Perchè i lavori sono andati a rilento? Perchè è stata demolita l’ex pista da ballo quando poteva essere semplicemente ripavimentata? Perchè la spianata antistante il bar è stata ricoperta da oltre 400 mq di cemento, con buona pace del verde pubblico? Queste sono le domande che dovrebbero farsi le signore marie di questa città, invece di tirare in ballo la resilienza che infilano dappertutto, anche nella frittata di zucchine.