Tortona riparte dallo sport e dal turismo?

In questa primavera ancora molto difficile per la risalita dei contagi da coronavirus, Tortona, la città che l’anno scorso era stata un importante focolaio, guarda al futuro con l’inizio concreto di due grandi opere legate allo sport e al turismo. Parlo della pista ciclabile che unirà Tortona al vicino paese di Viguzzolo e della Cittadella dello sport, nome provvisorio per un grande centro sportivo e non che verrà costruito alla periferia della città.
Per quanto riguarda la pista ciclabile parliamo di un progetto in ballo da moltissimi anni che ora trova finalmente la sua realizzazione, un progetto suscettibile in un secondo tempo di possibili agganci con la rete ciclo-pedonale già presente in tratti dell’Oltrepò Pavese, quindi un’interessante prospettiva per un turismo verde, sostenibile.
L’opera però più grandiosa riguarda quest’immensa area su cui sorgerà una struttura addetta allo sport, ma sicuramente anche a eventi come concerti o spettacoli in genere. Si tratta di un vasto appezzamento, 68.000 mq, in località San Guglielmo, situato tra Tortona e Rivalta Scrivia, sul quale dovrebbe sorgere un nuovo palazzetto da 5.000 posti per la Bertram Derthona Basket. Oltre a questo, sarebbe previsto un parcheggio su 17 mila metri quadrati, una palestra da 400 posti, diversi campi sportivi polifunzionali e un insieme di servizi tra cui hotel, ristorante, bar, il tutto collegato comodamente alla rete autostradale nelle vicinanze. Il progetto, interamente finanziato dai privati e portato avanti dalla società Appia dell’imprenditore Beniamino Gavio, risponde al bisogno che la Bertram Derthona Basket, con una squadra che partecipa al campionato nazionale di serie A2, ha di una struttura adeguata per ospitare gli incontri di campionato.
Infatti il palazzetto cittadino “Uccio Camagna” è diventato inadeguato alla serie per cui gioca la squadra di basket tortonese che spesso è ospite del Palaoltrepò di Voghera. L’idea iniziale di un palazzetto di grandi dimensioni si è poi arricchita ipotizzando che potesse trasformarsi in un centro multifunzionale dedicato allo sport e più in generale al divertimento. Ora, in questo momento in cui sono proibiti assembramenti, annullati gli eventi, le palestre e i teatri sono chiusi, parlare di 5000 posti e di occasioni di divertimento può apparire un’utopia, ma, per recuperare un po’ di ottimismo, serve guardare oltre. Quindi i lavori che stanno per iniziare proiettano la città verso una ripresa che, oltre che un’occasione economica, costituisca un ritorno a una vita fatta anche di aggregazione e socialità. Quello che ci si chiede è come la positiva idea di fondo impatterà sul territorio e se dal punto di vista ambientale e architettonico la struttura non creerà problemi a una città con una periferia non particolarmente felice e curata.Altra questione può essere come raccordare il centro cittadino con le sue risorse artistiche e culturali con questa nuova modernissima struttura.Il rischio è quello di creare, come nel caso dell’Outlet di Serravalle, una sorta di isola senza benefici di sorta per i centri cittadini ad essa legati.
Sarebbe interessante conoscere i piani che l’amministrazione comunale ha in tal senso, cioè come si pensa che Tortona possa godere di un riflesso positivo con la vicinanza di questo grande complesso dedito al tempo libero e allo svago.Infatti potrebbe accadere che i Tortonesi vadano a passeggiare alla Cittadella dello Sport e che i visitatori della medesima non si sognino nemmeno di visitare la Via Emilia con i suoi negozi e locali storici. Si tratta di un problema di non facile soluzione, ma da non trascurare, se veramente si crede che questo progetto rappresenti un’opportunità per Tortona.

Al termine di un anno così difficile è comunque una buona notizia che, superata la fase burocratica delle concessioni e dei permessi, i lavori possano finalmente partire.Infatti già solo la costruzione del complesso porterà lavoro, così come la gestione futura prevederà un certo numero di occupati e, per una città economicamente depressa come Tortona, potrà costituire senza dubbio una boccata d’ossigeno.  

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Maria Angela Damilano

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