Ancora sulle famose bancarelle di Dolci Terre… Ma dove sono?

Ebano, Palissandro, noce… sicuramente un legno pregiato, adatto più alla liuteria che alla falegnameria. Chi ha fatto il preventivo di 50mila euro al comune di Novi per la sostituzione dei piani di appoggio delle 100 bancarelle di dolci terre di Novi, deve sicuramente aver messo in conto l’utilizzo di un legno molto pregiato. Difficile, altrimenti, riuscire a spendere 500 euro per ogni singola tavola. 

L’interpellanza presentata nel corso dell’ultimo consiglio comunale dal consigliere Alfredo Lolaico, ha permesso di capire che fine hanno fatto le bancarelle del centro fieristico, usate per Dolci Terre di Novi e per altre manifestazioni, quali la Torre di Carta. 

La notizia era stata data per primo dal Moscone il 7 marzo scorso. Le bancarelle erano state buttate via, avevamo scritto. Pensate che ce lo aveva detto una persona che diceva di aver assistito all’invio in discarica. 

Invece abbiamo scoperto, dalla risposta del vicesindaco Accili all’interpellanza di Lolaico, che le 100 bancarelle non sono state gettate. Sono stati gettati i piani di legno, che erano rovinati, mentre le strutture in ferro sono state tenute. Inoltre, la certificazione antincendio delle strutture non è più disponibile. In parole povere, si è persa negli uffici comunali, perché non è mica che spetti agli assessori conservare le certificazioni delle strutture. 

Nella risposta in consiglio comunale è stato detto che i costi della sostituzione dei piani è di circa 50mila euro. Cioè, calcolatrice alla mano, 500 euro a piano. Una cifra che ci pare un po’ alta, visto che le bancarelle complete erano costate molto meno. 

In consiglio è stato risposto che, vista la cifra, sarà meglio in futuro affittare le bancarelle alla bisogna, anziché acquistarle. Comunque, si è già provveduto ad accantonare una parte della cifra necessaria all’acquisto. 

A questo punto ci ronza in testa una domanda da Moscone: ma dove sono state accantonate le bancarelle dopo aver diligentemente rimosso il piano di legno deteriorato? In consiglio non è stato detto, e la cosa ci ha colpito un po’. Se all’interpellanza di Lolaico che chiedeva «perchè le avete gettate?», è stato risposto: «Non è vero, le abbiamo tenute», sarebbe stato logico anche dire dove. Invece, non è stato detto. Non vogliamo mettere in dubbio le parole di nessuno, ma visto che si tratta di cose pagate dai cittadini novesi, non riusciamo a toglierci dalla testa la domanda: dove sono state immagazzinate le bancarelle di Dolci Terre in attesa di ripristino? 

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