Antisemitismo e antiziganismo, due mali da estirpare

E’ di pochi giorni fa la notizia che a Savona è nato l’Osservatorio dell’Antisemismo. Finalmente qualcuno che concretamente voglia monitorare il fenomeno, anche e soprattutto sui social e in collaborazione con gli altri osservatori europei. Nell’osservatorio sono ingaggiati avvocati dell’ordine di Savona, magistrati della Procura e saranno in collaborazione con le forze dell’ordine.

L’8 giugno mattina in pompa magna nel Tribunale a Savona c’era l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar, il procuratore Ubaldo Pelosi, la presidente dell’ordine degli avvocati Vittoria Fiori, la presidente dell’associazione Italia-Israele Cristina Franco, il questore Alessandra Simone, i comandanti provinciali di guardia di finanza, capitaneria di porto e carabinieri, il presidente della provincia Pierangelo Olivieri e i consiglieri regionali Angelo Vaccarezza, Alessandro Bozzano, Brunello Brunetto. Insomma una bella squadra per inaugurare la nascita di questo primo osservatorio in Italia.
Ero quasi tentata di collegare questo evento alla mia visita romana presso l’evento Testimoni Capaci che dal 24  al 26 maggio, presso la Scuola di formazione del Dipartimento amministrazione penitenziaria, ha messo in piedi una staffetta contro la mafia e il terrorismo per parlare dell’affermazione dei valori della legalità nella quotidianità da parte di tutti. Anche lì sono intervenute personalità eccellenti tra cui 56 magistrati da tutta Italia. Per un attimo mi è sembrato che il mondo si stesse decidendo finalmente di muoversi contro il razzismo. Forse è così.
In quell’occasione io e Dijana Pavlovic, portavoce di Kethane – Movimento di Rom e Sinti italiani, siamo state invitate ad un panel dal titolo Rom e Sinti al di là dei pregiudizi. Lì, davanti a tutte quelle personalità di altissimo rilievo Dijana ha fatto un intervento potentissimo e ha confermato la grande donna che è. Forte, intelligente e molto determinata, ha parlato della sterilizzazione forzata delle donne rom e sinte fino agli anni 70 in Svizzera e in Olanda davanti allo stupore generale di avvocati e magistrati.
Continuerò a ringraziare il magistrato Giacomo Ebner che ha insistito per inserire il nostro intervento contro il pregiudizio a Rom e Sinti.
Ovviamente i due eventi sono sconnessi, ma mi piace pensare che stiamo finalmente mettendo più importanza sulla questione. Soprattutto in questo periodo dove nei ridicoli salotti televisivi si sta perpetuando il discorso più becero e razzista contro noi Rom e Sinti, sono contenta che la proposta sia di vigilare su come il razzismo, l’antisemistismo e l’antiziganismo stiano strisciando fuori dalle fogne per riprendersi ancora una volta un posto al sole.
L’antiziganismo è una manifestazione di espressioni e atti individuali, nonché di politiche e pratiche istituzionali di emarginazione, esclusione, violenza fisica, svalutazione della cultura e degli stili di vita di Rom e Sinti” leggerete sul sito dell’UNAR. In questo periodo sono molti i discorsi di odio diretti a noi Sinti e Rom.

Ci stigmatizzano come “zingari”. Cosa comporta l’uso “leggero” di questa parola? Porta al trattamento di Rom e Sinti come un presunto gruppo estraneo e li associa a una serie di stereotipi peggiorativi e immagini distorte che vanno a rappresentare una forma specifica di razzismo. Le parole sono importanti. Per questo abbiamo smesso di usare la parola “handicappato” e abbiamo cominciato a parlare di diverse abilità. Abbiamo smesso di usare la parola “negro” per comprendere che esistono altri colori oltre a quello del colonizzatore bianco.
L’antiziganismo esiste da secoli” mi spiega Dijana Pavlovic “è stato un elemento essenziale nelle politiche di persecuzione e annientamento della Germania nazista, dagli alleati fascisti ed estremisti nazionalisti. Non ha avuto inizio e fine con l’era nazista, ma continua ad essere una leggerezza sopportabile e persino giustificabile da parte di chi fa informazione“.
Sì, perché nonostante l’importante lavoro svolto dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea, dal Consiglio d’Europa, dall’OSCE e da altri organismi internazionali, gli stereotipi e i pregiudizi sui Rom e Sinti non sono stati delegittimati con fermezza.
Forse con il nuovo Osservatorio avremo sufficiente forza da contrastare tutto questo odio e magari riscattare una nazione caratterizzata da una politica così debole da persistere nell’assecondare il razzismo col silenzio. Kethane di sicuro è pronta a essere partner di questa lotta.

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Ester Antonelli

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