Qui comando io!!!

In un paese inesistente, un uomo che, per comodità, chiameremo l’ex ragazzo col ciuffo, assurse al potere, di cui era assetato. Nella sua vita ne aveva già avuto tanto, ma quella era l’apoteosi, ciò che aveva sognato tutta la vita: poteva finalmente comandare tutti i sudditi del reame e condizionare il mondo. Si sentiva Re ed Imperatore, in quanto tale poteva rimanere, vita natural durante, sul trono. Quando vi fu l’insediamento ufficiale, non badò al fatto che non gli avessero posto sul capo la corona, segno distintivo del potere sovrano; se ne accorse solo più tardi, ma pensò:“meglio così, avrebbe rovinato il mio bel ciuffo”. La casa dove si trasferì ad abitare era bianca, più bianca che non si può, nemmeno con la… candeggina (di cui andava matto).

Era bello comandare, avere tutti ai suoi piedi, a cominciare dal parrucchiere che gli teneva sempre in ordine il ciuffo di capelli (…e nessuno poteva dire fosse brutto, neppure la Regina consorte).

Qui comando io !!!”, ricordava spesso la canzone di Gigliola Cinquetti, colonna sonora della sua vita.“Questa è casa mia!!!”, soleva dire ai suoi sottoposti, che facevano le pulizie nella bianca reggia, quando trovava sporco il water. “Usate la candeggina”, tuonava, “va sempre bene, anche in caso di pandemia, che non ci sarà mai finché ci sarò io. E io non sono eterno.” (dimostrando, con questa osservazione, una inusuale umiltà).

E nel suo Paese venne il giorno delle elezioni.“What are elections?” (cosa sono le elezioni?) chiese ai suoi più stretti collaboratori, i quali si vergognarono profondamente per non averglielo spiegato prima. Un addetto alle pulizie raccontò di averci provato, di avergli detto che le elezioni si potevano anche perdere, ma l’ex ragazzo col ciuffo dapprima fece spallucce, poi, con tono arrogante, rispose: “tu pensa ad usare la candeggina”, andandosene adirato e pensando: “incredibili questi sudditi, gli dai una mano e si prendono il braccio”.

Le elezioni, però, si svolsero davvero; gli fu spiegato che avrebbe dovuto battersi contro un altro candidato, per cui pensò: “Qui sono tutti matti”. “Comunque”, acconsentì, “facciamo anche questa prova, che vincerò, esattamente come vinco sempre le partite di golf”.

Dunque partecipò, ma perse in maniera inequivocabile. L’ex ragazzo col ciuffo, però, non credette a tale esito: si trattava di una congiura, qualcuno aveva barato nella competizione, il risultato era fasullo, truccato. E continuava ad affermare con forza: “Ho vinto io, ho vinto io, ho vinto io!!!”,battendo a terra i piedi, come i bambini quando fanno i capricci.

Tentarono tutti a convincerlo che avesse perso il trono… ci provò anche la Regina detronizzata (che, si diceva, ne avesse le palle piene … quelle degli occhi, si intende), ci provarono i Capi di Stato di tutto il mondo. Ci provò persino il rappresentante di Santa Romana Chiesa: chi doveva provarci ancora ?!!!

Tu scendi dalle stelle…

Il Malalingua

P.S. I personaggi e i fatti raccontati sono di pura fantasia, il riferimento a questioni realmente accadute è puramente casuale. Siamo negli anni duemila, mica nel medioevo.

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