La strana idea: una nuova giunta con tutti in maggioranza.

Scrivevo due giorni fa, nel “gambetto di donna – parte terza” fa che la politica è l’arte del possibile. A volte pure dell’impossibile, a sentire i rumors della vita politica cittadina che sono davvero strabilianti. 

Dopo il consiglio comunale di lunedì, in cui la maggioranza di centro destra novese si è svaporata sull’aumento della tassa rifiuti, stanno succedendo cose incredibili. 

Gli sforzi della ormai ex maggioranza si sono concentrati sul cercare di recuperare i dissidenti Bertoli, Sabbadin e Bonvini. Sforzi che si sono concretizzati in un incontro in comune tra il sindaco e gli assessori Delfino e Sisti, e il politico-contadino Bertoli (che pare essersi presentato con gli stivali di gomma all’incontro, in quanto impegnato a badare alle sue mucche). 

Nell’incontro la strategia dell’amministrazione è stata molto semplice: chiedere a Bertoli cosa volesse per non far cadere la giunta Cabella. La risposta di Bertoli pare sia stata altrettanto semplice: nulla. 

La risposta di Bertoli è stata schietta: “Non ci avete considerati per un anno e mezzo, e ora ci chiedete cosa vogliamo?”.

Insomma, giochi chiusi per Cabella. L’unica ipotesi che si è fatta avanti può essere sintetizzata con il titolo del film di Adrian Lyne del 1993: proposta indecente. 
L’ipotesi che si è fatta strada nella riunione è di un governo di salute pubblica, che rappresenti le forze in campo in consiglio comunale. A partire dalla prima forza in consiglio comunale, che – a dispetto del risultato elettorale e grazie alla scissione leghista – è il gruppo Dem. 
Una “grosse koalition” con dentro Lega, Solo Novi e Pd e magari anche Forza Italia e Movimento 5 stelle. Con un ovvio re-impasto di giunta, offrendo due posti da assessore al Pd, due a “solo Novi” e uno alla Lega. Con conseguente cambio del presidente del consiglio comunale, con il dimissionamento di Oscar Poletto

In estrema sintesi, questo significherebbe la ammissione del centro destra di incapacità di amministrare la città, e la richiesta di aiuto anche al “diavolo” pur di non andare a casa, riportando la città al voto. 

Un tentativo estremo che è già stato pubblicamente sconfessato dal Pd, che sul suo profilo facebook che “per il PD Novese non esiste alternativa alle elezioni per superare la crisi della giunta Cabella”. 

Pare però che i tavoli di trattativa del centro destra siano due. Da un lato il tentativo di recuperare Bertoli, dall’altro il corteggiamento a Lucia Zippo del Movimento 5 stelle, che potrebbe garantire alla maggioranza quel voto che è mancato lunedì scorso. Una strada rischiosa, perché avere la maggioranza per un solo voto è pericolosissimo, visto che basta una influenza di un consigliere per andare sotto…  I rumors dicono che Lucia Zippo sia abbastanza pronta a fornire il suo appoggio, pur di non trascinare al voto un movimento 5 stelle ormai svaporato sia dal punto di vista elettorale che nella presenza di attivisti in città. Andare al voto significherebbe probabilmente perdere anche l’unica sedia in consiglio comunale, per il movimento fondato da Beppe Grillo.

Nulla è impossibile: ma al di fuori dei giochi di palazzo, c’è una città che ha ben altri problemi che la sopravvivenza di questa o quella maggioranza consiliare. Se fino a poco tempo fa, con i numeri vincenti usciti dalle urne, questa maggioranza non è sostanzialmente riuscita governare, dando ora la colpa ai predecessori, ora all’alluvione, ora al covid, ormai il tentativo di sopravvivenza di questa giunta sembra davvero una “mission impossible” (sempre per restare nei titoli dei film). 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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