Chi non accetta il vaccino si isoli dalla comunità

Siamo letteralmente inondati da notizie e dibattiti sulla vaccinazione e le contestazioni dei novax. Si constata un clima di stanchezza e di insofferenza verso la gestione della pandemia. Certo, l’informazione ce la mette tutta per creare confusione e sconcerto.
È stata diffusa la notizia che i contrari ai vaccini erano pronti a bloccare treni, strade e quant’altro per difendere il loro diritto a non vaccinarsi. All’atto pratico, l’allarme si è dimostrato inesistente in quanto pochissimi hanno preso parte alla protesta e le forze dell’ordine, mobilitate alla bisogna, sono rimaste sostanzialmente inattive. La proclamata manifestazione di massa, si è rilevata una protesta virtuale, cavalcata dal sistema informativo più per fare “ammuina” che informazione.
Sostanzialmente chi sono i no vax e cosa vogliono? Sono in tanti, ma comunque una minoranza che rifiuta di vaccinarsi: chi per convinzione, chi per paura di complicazioni ,chi semplicemente per protesta, e tanti per avere spazio nei dibattiti televisivi. Sono essenzialmente contrari all’introduzione del green pass, un attestato che viene automaticamente rilasciato a chi si vaccina e si deve esibire per accedere in luoghi di concentrazione: scuole, ospedali, pubblici esercizi, luoghi di lavoro etc.
Il problema non è di secondaria importanza nella problematica globale di una pandemia che continuamente si modifica e le cure alternative sono di scarsa soluzione e se non la si arresta la diffusione del contagio, ricorriamo il rischio quanto meno di essere confinati con il ripristino della limitazione negli spostamenti.
Se ciò dovesse riproporsi e prolungarsi nel tempo ci verremmo a trovare, come paese, in una condizione drammatica sia sanitaria che socio economica.
Pertanto al di là delle convinzioni di ognuno, seppure legittime, c’è da salvaguardare l’insieme della popolazione, e se per arrivare a questo, è necessario che tutti diano il loro contributo, si deve fare, anche se si deve rinunciare alle proprie convinzioni.
È innegabile che non si può imporre l’obbligo vaccinale senza fare violenza alla libera scelta di curarsi, ma è altrettanto imperativo che questa libertà cessi quando entra in conflitto con la libertà del nostro simile. Non possiamo e non dobbiamo trasmettere il contagio. È indubbio che la libertà del singolo cessa di fronte alla libertà collettiva. 
Sulla efficienza dei vaccini, si è detto di tutto e di più. Sono apparsi sullo schermo televisivo illustri professori di medicina e meno illustri, famosi ricercatori e meno famosi, opinionisti celebri o di giornata, giornalisti e chi più ne ha più ne metta, creando un clima di confusionaria e sfiducia.
In questa babele di notizie e commenti l’incertezza regna sovrana, le notizie necessarie, concrete, atte a tranquillizzare la moltitudine dei cittadini, preoccupati ed anche spaventati dalla pandemia, sono confuse nel chiacchiericcio. 
D’altronde quando medici, infermieri, insegnanti, professionisti, dichiarano la loro contrarietà al vaccino, attraverso i mezzi di informazioni, come si può pretendere da chi ha poche nozioni e una scarsa conoscenza medica non resti diffidente se non addirittura pauroso sull’efficienza dei vaccini. 
A completare il clima di diffidenza, ci si mettono anche le forze politiche, sopratutto quelle più irresponsabili, alla ricerca sempre e comunque del consenso ed assumendo posizioni conflittuali ambivalenti, aumentano il disagio, l’incertezza e la propensione alla contestazione. 
È innegabile che dietro ai vaccini ci siano degli interessi economici talmente enormi che vanno al di là delle problematiche nazionali, considerando che si devono vaccinare tutti, compresi quei paesi che vivono in condizioni di povertà assoluta. Non è beneficenza fine a se stessa ma un programma sanitario che va effettuato per arrivare ad una condizione di protezione globale.
Di fronte a questi problemi, le rivendicazione dei no vax appaiono ben poca cosa e di scarso interesse collettivo.
E’ comunque sull’informazione che il governo dovrebbe intervenire, per ovviare ai distinguo, con l’esposizione e la divulgazione di un bollettino informativo ufficiale, che dia notizie certe ed incontrovertibili, da parte di presunti virologi e similari, in modo che i cittadini abbiano una fonte sicura e attendibile sulla pandemia e sulla vaccinazione.
Se le autorità sanitarie mondiali e nazionali affermano che il vaccino è l’unico rimedio, bisogna crederci ed uniformarsi, il contagio è globale ed individualmente non possiamo affrontarlo, bisogna farsene una ragione e comportarsi di conseguenza.
Quelli che proprio non riescono ad accettare il vaccino devono trovare il modo di isolarsi dalla comunità, fino a quando il contagio non sarà debellato.

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Francesco Giannattasio

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