Con “I senza volto 4” Robbiano documenta l’importanza storica del fenomeno delle Soms a cavallo tra ‘800 e ‘900

Lorenzo Robbiano ha dato alla stampa il quarto volume della serie “I senza volto”, questa volta dedicato specificatamente alla ricerca della storia delle Società di Mutuo Soccorso (Soms) nella zona novese e ovadese. La serie dei “senza volto” condensa l’intenso lavoro di ricerca storica fatta dall’ex Sindaco di Novi Ligure con l’obbiettivo di rendere il giusto posto nella nostra storia a quegli uomini e quelle donne che hanno costruito la storia del nostro paese, le sue conquiste sociale e politiche, ma che non hanno lasciato “traccia” del loro nome. Una moltitudine di persone a cui il lavoro di Robbiano rende il giusto posto nella storia, a fianco di quella narrazione “ufficiale” che si è incentrata sui personaggi più noti, di cui si esaltano le gesta sui libri di storia. Persone che sono i nostri nonni, i nostri bisnonni, i nostri antenati. Sono le teste e le braccia che con fatica, spesso in condizioni che oggi definiremmo inumane,  hanno costruito il nostro paese.

Il ruolo che hanno svolto le società di mutuo soccorso, nate all’indomani della concessione dello statuto Albertino, non era certo stato ignorato dall’autore nelle precedenti “puntate” della sua ricerca. Ma in questo ultimo libro l’obbiettivo è puntato su queste istituzioni nate dal basso, dalla volontà dei lavoratori di affrancarsi dalle condizioni opprimenti in cui erano all’inizio dell’era industriale. Una storia che è iniziata a Pinerolo, il 12 ottobre 1848, con la fondazione della prima Soms d’Italia. Ma ci inorgoglisce il fatto che la seconda Soms in ordine di nascita sia quella di Novi Ligure, fondata ufficialmente il 12 maggio 1850 (sebbene già esistente nell’ottobre del 1849: le sue origini possono essere fatte risalire anche all’anno precedente).

Esiste una specificità del territorio in esame, il novese – ovadese, nella storia della nascita delle Soms: come documenta Robbiano nel suo libro, all’inizio del secolo scorso nella nostra zona era attiva una Soms ogni 1400 abitanti, rispetto ad una ogni 1600 in provincia, una ogni 2500 rispetto al Piemonte e una ogni 5000 rispetto al territorio del Regno d’Italia. Un primato che Robbiano analizza, alla ricerca delle radici storiche di questa “esplosione” di solidarietà tra i lavoratori nelle nostre terre. 

L’analisi documenta come molti diritti di cui oggi godiamo, come la pensione di vecchiaia, l’istruzione, l’assistenza sanitaria, non si devono al fascismo come qualcuno erroneamente ritiene, ma sopratutto all’azione delle Società di Mutuo Soccorso. Ma l’attività delle Soms non si limitava all’assistenza dei soci in caso di malattia, al pagamento dei loro funerali in caso di necessità, al fornire un supporto economico a chi perdeva il lavoro o alle famiglie dei lavoratori. Ai nostri nonni era chiaro che il progresso sociale doveva forzatamente passare attraverso l’innalzamento dell’individuo: per questo le Soms avevano tra i loro principali obbiettivi quello dell’istruzione e dell’alfabetizzazione. 

A evidenziare la modernità del fenomeno, la nascita anche di ben 77 Soms per femminili nel territorio piemontese. Le donne erano parte fondamentale del processo produttivo ed economico del nostro territorio, come Robbiano ben evidenzia citando i dati occupazione di Novi al tempo delle filande, dove la manodopera femminile (e purtroppo minorile) era fondamentale. 

Il libro ci descrive le condizioni inumane in cui era gettata la vita dei ceti più bassi delle nostre popolazioni nella seconda metà dell’800: orari di lavoro che arrivavano alle 16 ore giornaliere anche per i bambini, che finivano in fabbrica all’età a cui oggi si comincia ad andare a scuola, con paghe che non permettevano neppure una corretta alimentazione, senza alcun tipo di garanzia. In questo contesto estremo di sfruttamento delle masse lavoratrici, nasce la solidarietà tra i lavoratori. E’ evidente come lo stato sociale nacque nella seconda metà dell’Ottocento per volontà dei lavoratori, e le Soms segnarono il passaggio dalla beneficenza alla previdenza, dalla carità al mutualismo. 

Una storia, quelle della delle Soms, che subisce un colpo terribile, ma non mortale, dall’arrivo del fascismo, che vede in queste istituzioni un problema da sradicare. Le Soms durante il ventennio vengono praticamente soppresse, ma con il ritorno della democrazia molte di esse tornano in vita e riprendono la loro attività, fino ai nostri giorni. 

Il libro di Robbiano, steso come sua abitudine con un rigoroso lavoro di verifica delle fonti, è completato da schede che permettono di conoscere, comune per comune, le varie Soms che furono presenti nel corso del periodo in esame. Inoltre, il lavoro di indagine ha coinvolto anche le Soms ad oggi attive, con l’indicazione dei loro referenti e delle attività poste in essere. Questo ci permette di vedere con esattezza quanto ancora oggi le Soms siano presenti, e svolgano un servizio importantissimo nel territorio. 

Il ricavato della vendita di questo libro, edito per i tipi di Vallescrivia, come delle precedenti tre puntate dei “senza volto”, andrà a sostenere il progetto di sussidio al microcredito avviato dalla Soms di Capriata d’Orba. Un progetto che è l’esempio concreto di come anche oggi le Soms svolgano un ruolo solidaristico e sociale fondamentale. 

Come ha scritto Carlo Campora, presidente della Soams (Società operaia agricola) di Capriata nella sua prefazione, “le Soms non sono solo la testimonianza di un passato e delle azioni sociali dei nostri nonni, ma vivono oggi profondamente radicate nel presente, sempre nel solco delle ragioni fondatrici delle società”. 

La presentazione è fissata per venerdì 25 marzo 2022 alle ore 17.30, nella Sala Conferenze del Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. Cominciate a segnarvelo… 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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