Otto Marzo, Giornata internazionale della donna. L’incontro con Laura Boldrini

La Cgil di Alessandria, in occasione della ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna, venerdì 4 marzo ha ospitato l’Onorevole Laura Boldrini che ha presentato il suo libro “Questo non è normale. Come porre fine al potere maschile sulle donne” e ha dialogato con Laura Onofri.
Laura Onofri è stata tra le fondatrici del movimento SeNonOraQuando? e presidente dell’associazione SeNonOraQuando? di Torino, che si occupa di tematiche di genere. 

È stato un incontro molto interessante. Lo scambio di opinioni tra le due oratrici molto efficace.
Il libro scritto da Laura Boldrini riprende in maniera chiara il trattamento che ancora oggi è riservato alle donne. Soprattutto a quelle femministe e che lottano tutti i giorni contro la disparità di genere. 

“...finchè continueremo a dire che il trattamento riservato alle donne è normale, perché è sempre stato così, vivremo in un paese arretrato e ipocrita, in cui le prese di posizione contro i divari di genere rimarranno solo scaramucce di facciata, buone per sistemarsi la coscienza ma destinate a non incidere, a non cambiare lo stato delle cose….” Questo afferma L’onorevole Laura Boldrini all’inizio del suo libro.
Durante la Conferenza Boldrini ha raccontato la sua esperienza di Presidente della Camera, di tutte le difficoltà incontrate ogni volta che cercava di porre fine ai luoghi comuni o quando incontrava una palese discriminazione, anche linguistica, nei confronti delle donne.
Ci ha raccontato che a Montecitorio non esisteva un linguaggio al femminile ed è entrato per la prima volta durante la legislatura da Lei presieduta. Le discriminazioni sono dati di fatto che non si possono ignorare perchè presenti in tutti gli ambiti. La situazione delle donne nel mercato del lavoro è gravemente sfavorevole rispetto a quella degli uomini. Una disparità basata sul genere, difficile da sradicare e che anche se con misure e problematiche differenti, si registra in tutti i paesi del mondo compreso il nostro.
Sappiamo che le donne, da sempre anche se negli ultimi anni un pò meno, hanno in media più difficoltà a trovare un lavoro, percepiscono salari più bassi e faticano ad accedere a posizioni di potere. A prescindere dalla formazione e dalla carriera infatti, arrivare a occupare ruoli di potere decisionale e di leadership è ancora appannaggio degli uomini. Una situazione evidenziata, tra gli altri, dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) che sottolinea la mancanza a livello globale di progressi significativi verso la parità di genere, almeno negli ultimi 20 anni.
I fattori che alimentano il divario sono numerosi. Il principale è la tendenza a far ricadere sulla donna, molto più che sull’uomo, le responsabilità di cura nei confronti di figli o parenti anziani. È quasi sempre la donna che si fa carico “della cura” dei soggetti fragile all’interno delle famiglie.
Anche durante la pandemia le donne sono state in prima linea a far fronte all’emergenza sanitaria. Negli ospedali, nelle case di riposo, nei supermercati, nella didattica a distanza. Sono sempre le donne che nelle emergenze pagano il prezzo più alto.

“…Infatti le statistiche elaborate alla fine del 2020 restituiscono un quadro preoccupante nel nostro paese, il 70% delle 444.000 persone che hanno perso il lavoro nell’intero anno è costituito da donne: le dimissioni delle madri al solo scopo di stare dietro alla famiglia, hanno raggiunto il 73% contro il 27% di padri……… ” Inoltre “….I dati del Viminale parlano di 44 donne uccise tra il 9 marzo ed il 3 giugno del 2020. Durante il lockdown. Le donne vittime due volte, però tutto questo non suscita il forte sdegno che dovrebbe suscitare.

Laura Boldrini nella sua narrazione, ha fatto presente che venti anni fa un linguaggio violento e sessista non sarebbe mai stato adoperato nella sfera pubblica. Per lei è stato evocato lo stupro da un avversario politico. Ci ha raccontato di tutte le volte che è stata attaccato in modo volgare e sessista da uomini delle istituzioni per cui è stata costretta a denunciare e querelare queste persone. C’è ancora molto da fare, 

L’otto marzo, la ricorrenza, è nata per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno affrontato per affermare il proprio pensiero, ma anche per ricordare le ancora troppe disparità di genere che l’universo femminile è costretto a subire.  Viviamo ancora in un universo decisamente patriarcale in cui le donne debbono conquistarsi con molta fatica ed impegno costante, la possibilità di non essere ininfluenti. Sono stati tanti i temi toccati da l’Onorevole Boldrini, dal sessismo, dall’escludere le donne dal dibattito pubblico, dalla violenza di genere all’odio misogino. Tutti temi trattati nel suo libro. 
Sarebbe un articolo molto lungo, per cui termino con le ultime parole scritte da Laura Boldrini nel suo libro: “…..Tenendo a mente un punto: se non cambiamo innanzitutto la nostea quotididianità, se non rifiutiamo le tante piccole e grandi ingiustizie avallate come normali da millenni di pregiudizi, non vi sarà mai quel mutamento necessario appunto, per vivere bene e non esistere e basta.

Lo faremo?

Investiremo le nostre energie per impedire che quello che ci danneggia si ripeta?

Siamo disposte ad affrontarne le conseguenze?…..”

L’invito che Laura Boldrini ci fa è quello di lottare tutti giorni contro le ingiustizie perpetuate nei confronti delle donne.

Tutte le ingiustizia a partire anche da un linguaggio sessista. Ciascuno e ciascuna di noi deve fare la sua parte.

Concetta Malvasi.

Bibliografia:

Laura Boldrini

“Questo non è normale

Come porre fine al potere maschile sulle donne”

P.s. aggiungo una cosa che reputo importante e, dico la verità, non sapevo: il libro ha una copertina che riprende i colori viola, bianco e verde, sono i colori indossati ed esibiti dalle suffraggette inglesi.

Di questo mi vergogno molto perché ciascuna di noi dovrebbe sapere da dove arriviamo, chi sono le donne che hanno lottato e sono anche morte per permetterci di avere un equo posto in una società civile.

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Concetta Malvasi

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