Le reazioni/2, un cittadino: la cultura dimenticata

Finalmente a casa! Dopo mesi di arroganza, dopo anni di menefreghismo per la città, dopo aver sotterrato la cultura ecco che finalmente vanno a casa. Senza cultura non si va da nessuna parte, e cultura non vuol dire unicamente avere un titolo di studio, ma conoscenza, sapere ed esperienza nelle varie situazioni della vita reale e cittadina soprattutto.

Non voglio parlare della situazione delle strade cittadine, poiché sono alla vista di tutti, o meglio sono sugli scossoni alla colonna vertebrale di tutti grazie alle innumerevoli buche, forse per essere alla pari di Roma. Sarebbe anche giusto disquisire sul verde pubblico, sulla pulizia stradale, sulle manutenzioni dei beni comunali ma esporrei gli operai ad accuse e colpe varie, che non hanno, invece dei veri colpevoli cioè assessori e dirigenti.
Nessun politico novese ha dimostrato di interessarsi, e quindi occuparsi, dello sport e degli impianti sportivi cittadini….o no?

Mi soffermo un po di più so ciò che conosco un po’ meglio, la cultura. Per me la cultura è la scuola, il teatro, l’arte in genere, la biblioteca. Le scuole così erano e così sono da prima della pandemia con tutto il parlare che è stato fatto sulle varie ristrutturazioni, mai avvenute.
Da un po di tempo quando si parla di cultura si nominano le vie con i loro incroci, le dolci terre, il museo del ciclismo ma mai la biblioteca… Ma sarà un caso. Forse no.
A Novi ci sono varie attività artistiche, almeno tre scuole di danza e non solo, almeno quattro o cinque compagnie teatrali, due cori, due scuole di musica, una banda musicale che tutti vorrebbero avere e so che ne dimentico un sacco…però a questi cosa è stato dato? Quale aiuto economico? Quale contributo per potersi esibire? Quale spazio dove potersi esibire?
A me viene in mente uno spazio normalmente usato per far esibire tutte queste realtà, viene in mente uno spazio da sempre e da tutti usato per dare conoscenze, esperienze e fare spettacolo, il teatro.
Novi ne ha due il teatro Romualdo Marenco, ed il Giacometti. Entrambi di recente ristrutturati.
Il teatro Giacometti con un taglio giovanile per le compagnie amatoriali ed i saggi scolastici, con qualche miglioria tecnica ma senza nessun tecnico o persona che assista le compagnie che lo usano, di solito vengono consegnate le chiavi, non gratuitamente, e arrangiarsi… mi pare un po’ poco…
Arriviamo al gioiello del teatro Marenco, volutamente tenuto per ultimo. 
Solo quest’anno aperto al pubblico con spettacoli di livello alto, a prezzi sostenibili, con il tutto esaurito su tutti gli spettacoli in calendario già quindici giorni dopo l’apertura della biglietteria . Ciò significa che i cittadini novesi aspettavano questa apertura. Ma…
Alcuni gruppi di persone, anche non italiane, sono venute a Novi per visitare alcuni posti degni di essere visitati per bellezza o per cultura e stranamente sono andate alla Maddalena, al teatro Marenco e al parco castello…..
I lavori di restauro, lunghi e costosi, hanno restituito alla città un teatro degno di tale nome, che artisti che lo hanno frequentato hanno addirittura elogiato oltre che per il recupero storico per l’acustica migliore a quello del teatro Alla Scala di Milano, parole del primo violino del suddetto teatro, scusate se è poco.
Lavori che le aziende interessate, forse attendono ancora il saldo del lavoro effettuato. 
Le stagioni teatrali implicano l’utilizzo di tecnici, maschere, addetti vari che vanno comunque pagati, ma con i bilanci che non si approvano tutto salta e si ritarda.
Pertanto cari Novesi con il tonfo della giunta comunale si corre il rischio di aver aperto e chiuso un gioiello in meno di un anno… Complimenti. Con un sacco di debiti nuovi e pregressi mai saldati. 

(commento ricevuto da un cittadino amante del teatro che ci ha chiesto di rimanere anonimo)

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