Adriana Fiore, la mia maestra

Che fosse una psicologa non è un aspetto secondario, anzi, credo che sia stata una delle poche a capire che per insegnare fosse fondamentale avere prima di tutto delle competenze relazionali. Ma lei era un passo avanti già allora, avanti nei modi, misurati e rispettosi, che aveva nei confronti di noi bambini. E avanti nelle capacità affettive con le quali era solita accompagnare le nozioni di italiano o matematica, rendendo l’apprendimento un processo fluido, naturale e piacevole.

Che fosse una maestra è un dato di fatto per me e per la mia classe, che ha accompagnato per i cinque anni delle scuole elementari e che qualche settimana fa ha dato il via a una catena di messaggi per comporre un album di foto di ieri e di oggi, noi piccoli esseri in formazione avvolti in grembiuli bianchi e neri, con la nostra maestra che ci proteggeva già solo con lo sguardo.

Quando le ho portato l’album, anche se non riusciva ad esprimerlo con la voce, me lo dicevano i suoi occhi che era felice di quel dono, che sua figlia sfogliava amorevolmente perché lei potesse rivedersi e ritrovare se stessa, base sicura di quei bambini di ieri che oggi, adulti, sanno di essere mancanti di una parte importante della loro storia.

Che fosse Adriana Fiore non l’ho ancora scritto, ma per me lei era la mia maestra, dove quel “mia” è un aggettivo pieno di orgoglio e di riconoscenza. La mia maestra ha percorso questa terra con un passo leggero, mai invadente né inopportuna, lasciando un’impronta delicata e indelebile nel cuore di chi l’ha conosciuta.

Di lei più di tutto ricordo quel modo tutto suo di guardarti facendoti sentire al centro della sua attenzione, al centro di quel mondo così vasto, all’epoca ancora da esplorare, per noi bambini. Poi il sorriso, la mia maestra aveva quella rara capacità di parlare con il sorriso ed erano sempre parole di comprensione e accettazione del tuo essere. La mia maestra possedeva il dono che ogni insegnante dovrebbe avere: sapeva ascoltare, non tanto le nostre parole, ma i nostri gesti, le smorfie e i silenzi, lei sapeva leggerli con il cuore e utilizzarli come una bussola per il suo fare ed essere.

Che fosse una persona speciale spero che chi sta leggendo lo senta risuonare in questo che è un tema del cuore, come quelli che facevamo in classe, fatto di parole essenziali, delicate e amorevoli proprio come era lei: la mia Maestra.

I funerali di Adriana Fiore si svolgeranno questa mattina alle 10,30 presso la chiesa del Sacro Cuore. Lascia il marito Osvaldo Repetti ed i figli Stefano ed Elisa. A loro le più sentite condoglianze della redazione.

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Daria Ubaldeschi

Un commento su “Adriana Fiore, la mia maestra

  1. Parole dettate dal cuore perché Adriana ha vissuto, Amato con il Suo immenso cuore. Grazie Adriana 🙏

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