Sanità pubblica tra personale che manca e conti in rosso

I Sindaci di 20 piccoli paesi hanno presentato all’Assemblea dei Sindaci dell’ASL-AL un documento dove chiedono di contare di più nella programmazione e nel controllo delle politiche sanitarie all’interno dell’Assemblea stessa, che privilegia i sindaci dei centri zona. Vista anche la grave situazione del Sistema Sanitario Nazionale. Mi sembra una buona notizia.

Quasi contemporaneamente durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Novi, il Sindaco Rocco Muliere ha fatto un breve cenno ad un problema che presto si porrà a Novi: l’istituzione dell’Ospedale e della Casa di comunità. Ecco un primo argomento su cui riflettere.

Dichiarata sostanzialmente fallita la riforma Balduzzi del 2012, simile sostanzialmente al nuovo progetto, il Dg della Programmazione del Ministero Andrea Urbani, ha tracciato le linee guida ministeriali che saranno finanziate con le risorse europee (Ricovery fund/ PNRR).

Quattro sono i capisaldi di questa nuova riforma della medicina territoriale, due sono rappresentati appunto dall’Ospedale –Ospedali di Comunità (salute.gov.it)  e dalle Case di Comunità- Case di Comunità: la lunga marcia – Quotidiano Sanità (quotidianosanita.it) ( 1.350 Case della comunità, 400 Ospedali di comunità). Gli altri due sono il potenziamento dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e l’aggiornamento in meglio degli standard delle RSA.

L’obiettivo è quello di garantire un filtro per evitare ricoveri ospedalieri impropri e garantire la continuità assistenziale per quei pazienti che possono essere dimessi ma che necessitano ancora di un livello di assistenza che non può essere garantito al domicilio, la presa in carico delle cronicità che richiedono controlli frequenti, facilitare l’accesso alle prestazioni sanitarie. Sostanzialmente integrare la medicina del territorio con l’ospedale e la specialistica, fare prevenzione, migliorare la qualità dei servizi, ridurre le liste di attesa e i costi globali della spesa sanitaria. Questi due progetti cubano circa 10/11 miliardi di euri, quindi una torta appetibile.

Alcune problematiche da sottoporre all’attenzione degli amministratori locali:

  1. Le figure professionali fondamentali di queste due strutture sono il medico di base e il pediatra di libera scelta. A mia memoria fino ad oggi la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri si è dimostrata molto tiepida nei confronti di questa riforma. Non mi sembra cosa da poco.
  2. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ( PNRR, l’UpB boccia la riforma della sanità territoriale: risorse e personale insufficienti (lastampa.it)) certifica che c’è incertezza sul quadro delle risorse correnti disponibili per gestire i servizi sanitari potenziati grazie agli investimenti programmati,soprattutto una volta che i finanziamenti assicurati dal PNRR saranno esauriti e le nuove strutture saranno operative . Anche se non è implausibile che le riforme in atto nel SSN possano consentire di migliorare l’efficienza, contare su futuri risparmi di spesa può essere poco prudente, soprattutto in un settore, come quello della sanità, in cui spesso l’assorbimento del progresso tecnico può implicare un aumento dei costi”. Quanta prudenza! Traducendo: ci sono i soldi per cominciare ma poi bisogna continuare e qui cominciano i problemi.
  3. Corte dei Conti. ( Nadef. Spesa sanitaria. Corte dei conti avverte il Governo: “Per fare le riforme e applicare il Pnrr potrebbero servire maggiori finanziamenti, soprattutto per personale e costi energia” – Quotidiano Sanità (quotidianosanita.it)) Mancano 65.000 infermieri, soprattutto quelli laureati: 6,2 infermieri per ogni mille abitanti mentre la media europea è dell’8,8. Sullo stato della medicina specialistica dice: Se ciò – provvedimenti di incremento numerico già programmati e finanziati nel periodo 2021/2022- nel medio periodo consentirà di rispondere meglio alle esigenze di cura, nel breve non potrà impedire che continuino a persistere difficoltà di risposta alle urgenze, come testimoniano i ritardi registrati nei pronto soccorso o nel riassorbimento delle liste d’attesa”.

Quindi: manca personale soprattutto infermieristico, le risorse finanziarie sono aleatorie e i principali attori della riforma latitano. Nota curiosa: Barbara Cittadini Presidente Nazionale di Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, concorda preoccupata su queste annotazioni della Corte dei Conti, in un momento dove la sanità privata sta andando alla grande, proprio per le deficienze del Sistema Sanitario Nazionale.

Se si leggono in dettaglio i requisiti di queste due strutture, per gli ospedali di comunità sono previsti fino a 30 letti, ci si rende facilmente conto come il rischio di costruire cattedrali nel deserto sia reale, che la medicina del territorio ancora una volta resti al palo e come alcuni progetti, come quello riguardanti le RSA sembrino molto vicini al mondo delle fiabe – Riforma della medicina del territorio. “Legge Balduzzi incompiuta ora puntiamo su Case e ospedali di comunità, assistenza domiciliare ‘hi-tech’ e nuove Rsa”. Il Piano del Ministero – Quotidiano Sanità (quotidianosanita.it). E i conti del SSN sono sempre più in rosso! Per il Piemonte vedi: Sanità in Piemonte, conti in rosso. «Fondi extra finiti. Tagli alla spesa» – Corriere.it

Poi la riforma sarà un gran successo, e tutti ne saremo lieti.

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Giacomo Orlando

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