A Novi il 15° congresso nazionale della consulta di bioetica Onlus

Il 15° congresso nazionale della Consulta di bioetica si svolgerà anche quest’anno a Novi Ligure. Il tema che il congresso si propone di affrontare è particolarmente di attualità: “Gravidanza per altri e cura di neonati: le nuove tematiche per la bioetica italiana?”. 

Il congresso si svolgerà presso il  Centro di Cultura Gian Francesco Capurro in via Marconi 66 a Novi Ligure nei giorni  12 e 13 aprile 2024. 

Dalla fine del 2019, cioè da quando la Corte costituzionale ha emesso la Sentenza n. 242 che ha permesso il suicidio medicalmente assistito, la bioetica italiana è entrata in una nuova fase in cui pareva che l’autonomia spiccasse il volo. 

L’arrivo della pandemia Covid-19 agli inizi 2020 ha spostato l’attenzione su altre tematiche bloccando quel dibattito. La mancata approvazione della Legge sul suicidio e la bocciatura del Referendum di abrogazione dell’art. 579 c.p. ha indebolito l’entusiasmo. 

La fine anticipata della legislatura e la vittoria a fine 2022 della coalizione di Centro-Destra hanno creato le condizioni per possibili modifiche di fondo nell’assetto culturale invalso: resta che una diffusa secolarizzazione permea la vita, ma l’allargamento progressivo dell’autonomia segna una fase di rallentamento. In questo nuovo quadro culturale dai contorni diversi rispetto a quelli del passato, due tematiche paiono stagliarsi con forza nell’ambito bio- etico. 

La prima è quella della Gravidanza per Altri (GPA) ossia la pratica di una donna che porta a termine la gestazione per altri che glielo richiedono. Non solo le richieste al riguardo sono in crescita ma la Camera ha anche approvato il d.d.l. che prevede il divieto universale della pratica: decisione che alimenta il dibattito sul tema. L’altra tematica tornata al centro dell’attenzione è quella del trattamento degli infanti in caso di contrasto tra le previsioni cliniche circa il best interest del nato e le volontà dei genitori circa il proprio figlio. 

La questione è tornata alla ribalta nel 2023 quando il 6 novembre il Governo ha concesso la cittadinanza a Indi Gregory per favorire un eventuale trasferimento a Roma. Al di là della valenza prettamente politica (il Governo è stato rappresentato ai funerali a Nottingham da due ministri) che il caso Indi ha avuto è importante tornare a riflettere sulle le questioni del valore del consenso informato in queste situazioni di inizio vita. 

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