Povera patria

Seguo e analizzo, a modo mio si intende, il fare e il dire di molti politici, giornalisti, opinionisti e semplici cittadini. Sarà la vecchiaia ma più mi avvicino alla chiusura della mia vita terrena e più mi sale lo sconforto. Di certo devo riscontrare, come non possono non riscontrare tutti coloro che vivono di stipendi, per lo più miseri, e di pensioni ferme e limitate, un impoverimento arricchito di contraddizione dell’attuale situazione politica, economica e culturale.

Al di là delle discussioni di chi ha ancora voglia di tifare per questo o quel soggetto politico basta solo leggere lo scontrino di cassa di un supermercato e confrontarlo con le rassegne informative di questi giorni per capire che chi comanda, ostentando privilegi, vive in un mondo diverso dalla narrazione ufficiale.
La Presidente, al maschile per suo volere, del Consiglio dei Ministri da tempo sta cercando di convincerci che tutto va ben madama la marchesa, come ci ricordava Nunzio Filogamo, per indicare ironicamente un mondo al contrario. Il generale Vannacci non c’entra nulla. La presidente Meloni ci ha da poco rassegnato una situazione economica e occupazionale in piena espansione e con dati assolutamente confortanti.
Peccato che le società di “rating” ci inchiodano ad una perenne stagnazione in negativo, il PIL stagna o arretra, il debito pubblico aumenta, il lavoro precario a condizioni miserevoli viene indicato come un record europeo occupazionale. Intanto i poveri conclamati hanno ampiamente superato i 5 milioni di unità.

I confronti con i dati delle altre nazioni europee sono fasulli perchè partono da dati consolidati migliori dei nostri e, comunque, tutti da verificare. Intorno a questa narrazione si leva al cielo la voce osannante di una nuova corte di prezzolati che fanno informazione mutando interessatamente opinione e salvo eccezioni. Questo dopo aver assistito a pronunciamenti epocali e retromarce clamorose.

Tempo fa la presidente ci informava di voler tassare i superprofitti delle banche che incassavano le enormi differenze tra tassi attivi e passivi. Alla reazione del mondo bancario la presidente ha fatto marcia indietro. Sul premierato ci ha messo la faccia, o la va o la spacca. E’ in fase di retromarcia anche qui. Evidentemente qualcuno deve averle suggerito che, come nel caso Renzi, ci avrebbe rimesso la testa. Giorgia, madre, donna, cristiana oggi non pronuncia una sola parola sul genocidio a Rafah dove donne e bambini muoiono come le mosche o per le bombe o per la fame. Era recidiva la presidente donna, cristiana e madre perchè solo poco tempo fa ha imposto in materia un voto di astensione all’ONU solo per compiacere il nonnetto Biden, il suo baciatore.

E’ tempo che qualcuno si svegli e le dica con franchezza che il suo comportamento è vile non virtuoso come certa stampa e parte politica vorrebbero farci credere. Vile e “scomposta” per essere buoni nel suo recente incontro con De Luca che l’aveva definita come lei stessa si è definita, una str…
Entrambi non ci hanno fatto una bella figura come rappresentanti delle Istituzioni, ma una uscita così gretta da parte della presidente non è certo un esempio di corretta percezione del ruolo.

In ultimo, ma primo per importanza per un socialista e liberale è il fatto della commemorazione di Giacomo Matteotti. Oggi i tempi sono diversi, sono cambiati i modi e le persone, ma la storia rimane un simbolo di Verità. L’assassino di Matteotti, Amerigo Dumini al comando di una squadraccia di 5 fascisti, non fu perseguito come meritava ma giustificato dallo stesso Mussolini che pronunciando un discorso sull’accaduto diceva: “Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stata una associazione a delinquere (omissis), a me la responsabilità di questo, perchè questo clima storico, politico e morale, io l’ho creato”.
Molta parte dei vertici dello Stato alla commemorazione del centenario dall’assassinio di Matteotti, alla Camera, non ha mai avuto il coraggio dell’abiura, anzi qualcuno è dichiaratamente discendente di quella tragica traccia di storia. E intorno a questa vicenda troppo silenzio. Povera Patria.

Costanzo Cuccuru

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