Poltrone & poltrone

E’ proprio vero che la realtà, piaccia o no, a volte supera la fantasia. Non abbiamo fatto in tempo a finire di leggere la lunga lettera aperta dell’Assessore “spintaneamente” dimissionato che subito, come un fulmine a ciel sereno, sono arrivate ben due interviste dallo stesso rilasciate a due giornali, concorrenti tra loro, nel contenuto molto simili.

L’Assessore dimissionato è un fiume in piena, come si sa, i corsi d’acqua quando tracimano portano via tutto, cose brutte e cose belle, ammesso e non concesso che, nel caso specifico, di cose belle ve ne siano.

E Cuccuru canta, come direbbe BattiatoAhia-ia-ia-iai cantava. Dice che la mancata approvazione del bilancio di previsione all’inizio di quest’anno, come il buon senso consiglierebbe, abbia messo in difficoltà l’ operatività sua e di tutta la Giunta comunale. L’ex sostiene che nella segreta stanza si pensava che la precedente (odiata, aggiungiamo noi) amministrazione comunale avesse lasciato il bilancio in rosso, ed è per questo motivo che non si sono fatti i fuochi per la Madonna della neve, ne sono stati stanziati quattrini per la Fiera di Santa Caterina (invece sono stati spesi, alla grande, denari per le “palle” di Diego, aggiungiamo sempre noi). 

Ora il neo Assessore al bilancio ha riconosciuto,ufficialmente in Consiglio Comunale, la correttezza dei bilanci precedenti e ha sostenuto che il bilancio per il 2021 sarà approvato per fine dicembre… di quest’anno s’intende: molto bene, chi vivrà vedrà.

Ma chi era l’Assessore al bilancio precedente, quello che non ha deciso celermente, ritardando o addirittura annullando, di fatto, le iniziative? Una talpa in Comune ci ha rivelato, in via del tutto eccezionale, chi era costui. Chi doveva presentare le carte? Udite, udite, udite era il silenzioso Sindaco che, tentennando, ha fatto trascorrere ben otto, dicesi otto, mesi, prima di proporre al Consiglio l’approvazione del documento fondamentale per fare funzionare il Comune.

Dunque Cabella, di fatto, non si arrabbino sostenitori e… sostenitrici, si è auto-silurato cedendo la delega ad un foresto, oppure, come dicono le malelingue, è stato commissariato. D’altra parte, dice l’ex, che il Sindaco abbia, l’estate scorsa, minacciato di dare le dimissioni (e si sa, per legge, il Sindaco proprio ci vuole, non se ne può fare a meno). Comunque avrà deciso da solo di auto-sostituirsi nella delega al bilancio oppure, diciamo, è stato “consigliato” da due giovani baldanzosi. Un alessandrino che non sa nemmeno dov’è Novi, ma gli interessa consolidare il suo potere nel partito e ad Alessandria. Non vorrà mica fare il Sindaco del capoluogo a danno di Novi?; l’altro, il parente stretto del Sindaco che è probabilmente convinto di essere lui, e solo lui, che “puote ciò che si vuole” (e magari sogna di percorrere con la carrozza novese la strada per Montecitorio).

Non sembrino azzardate quest’ultime considerazioni sul rampollo del Sindaco perché nascono proprio da altre affermazioni cuccuriane: “Perocchio agisce con arroganza, ha imposto i suoi amici nel Consiglio di Amministrazione delle aziende municipalizzate” e prosegue “…Anche abbastanza evidente che il nonno ha sempre subito la pressione del nipote, lo ha accontentato sulla collocazione dei personaggi che ruotavano intorno a lui. Insomma è stato fatto tutto in famiglia e dintorni (così si possono superare anche le norme anti-covid) e a decidere è uno solo, il Deus ex machina…de’ noantri.

Cuccuru ha poi ribadito di essersi rivolto al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) contro il (sia detto senza cattiveria) suo siluramento e nelle interviste ha sostenuto che il Sindaco gli avrebbe detto“di aver dovuto prendere la decisione di sostituirmi perchè sottoposto a pressioni a cui non ha potuto più resistere” (cuore di nonno?) e sostiene, ancora, che poco prima di firmare le dimissioni, il Sindaco gli aveva inviato un messaggio nel quale smentiva quella decisione. In quel lasso di tempo probabilmente sarà arrivato un altro messaggio dall’…Alto, non esageriamo: da Genova,.

Cosa potrebbe succedere se il Tar dovesse dar ragione all’ex Assessore, annullando il provvedimento del Sindaco? Cabella (da non confondersi per assonanza dei cognomi con Pagella) potrebbe accogliere, ob torto collo, la decisione e provvedere “spintaneamente”ad un nuovo rimpasto di Giunta (ma dovrebbe dimissionare nuovamente qualcuno, cosa che gli riesce facile) oppure adottare (preventivamente consigliato) un altro provvedimento più motivato del precedente, ribadendo la sua originaria decisione.

Il nervosismo, a quanto pare, impera a palazzo Pallavicini, infatti non si è fatta attendere la risposta del potente nipote alle copiose cuccuriane memorie. Il giovane rampollo sostiene che su molte decisioni l’ex Assessore era consenziente, specie sulle nomine nelle aziende partecipate e, nemmeno troppo velatamente, adombra che tutto l’astio di Cuccuru emerga solo ora perché ha perso la poltrona. Insomma sarebbe sempre una questione di poltrone. La città può attendere e la soap opera continua.

Intanto in piazza Dellepiane, ogni giorno, si riunisce un gruppo di persone, che commentano le lettere e le contro lettere, le accuse e le contro accuse; qualche giorno fa uno di loro, ad alta voce, ha detto: chi lù ‘n la giusta pù, mancu sig meta ‘n giaculon (ovvero: questi non l’aggiustano più, nemmeno se ci mettono un cerotto.

Vox populi…

Il malalingua

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Il Sindaco ha dichiarato: “era meglio affidarsi ad Assessori esterni”. Esterni da cosa ? Dalla maggioranza o dalla città ? Poiché, nel secondo caso, il capolavoro è quasi fatto, come evidenzia il recente rimpasto: due Assessori vengono da Alessandria, una da Serravalle, un altro da Genova … Accili, dunque, prepari le valigie. In novitate vivam.



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